Iota unum. Studio delle variazioni della Chiesa cattolica nel secolo XX |
Romano Amerio Iota unum. Studio delle variazioni della Chiesa cattolica nel secolo XX Lindau, pagg.752, Euro 29,00
IL LIBRO - Pubblicato nel 1985, frutto di una ricerca protrattasi per circa mezzo secolo, Iota unum è l’opera più complessa e profonda del grande studioso cattolico Romano Amerio, una riflessione serrata e sistematica sul Magistero della Chiesa novecentesca (in particolare conciliare) e, insieme, un’aggiornata summa metafisica cattolica (e il senso ultimo di questa summa, il suo apax, si trova tutto in Stat Veritas). Contro molte scuole di pensiero formatesi nel dopoguerra, soprattutto dopo quel Concilio Vaticano II esaltato come «rottura e nuovo inizio», come una «nuova Pentecoste» della Chiesa (non solo l’«officina bolognese» di Dossetti, ma tutto il Nord Europa), Romano Amerio ripropone con forza il primato della Verità sull’Amore – come insegnato a partire dagli Evangeli, da san Giovanni Apostolo e san Paolo, e poi da sant’Agostino – per cui in Dio all’essere seguono prima l’intelligere e poi l’amare, e non viceversa. Per Amerio mutare quest’ordine significa indurre l’uomo ad agire non più mosso dal pensiero, ma dal sentimento, in una condizione di libertà illusoria. «La celebrazione indiscreta che la Chiesa e la teologia ammodernata fanno dell’amore è una perversione del dogma trinitario, perché […] la nostra fede porta che in principio sia il Padre, il Padre genera il Figlio, che è il Verbo, e, dal Padre e dal Figlio, si genera lo Spirito Santo, che è l’amore. L’amore è preceduto dal Verbo, è preceduto dalla conoscenza. Separare l’amore, la carità, dalla verità, non è cattolico.»
DAL TESTO - "L’inclinazione del Vaticano II a sciogliersi dalla stretta continuità colla tradizione e a crearsi forme, modalità e procedure atipiche, non si sa se sia da attribuire allo spirito ammodernante che lo investì e diresse, oppure alla mente e all’indole di Paolo VI. Probabilmente l’inclinazione è da rifondere pro rata tanto al Concilio quanto al Pontefice. Il risultato fu un rinnovamento o meglio una novazione dell’essere della Chiesa che toccò strutture, riti, linguaggio, disciplina, atteggiamenti, aspirazioni, la faccia insomma della Chiesa destinata a presentarsi al mondo nuova". "La crisi della Chiesa, come si confessa e come abbiamo indicato nei paragrafi iniziali di questo libro, è crisi di fede, […] Alla base del presente smarrimento vi è un attacco alla potenza conoscitiva dell’uomo […] e non investe questa o quella certezza di ragione o di fede, bensì il principio medesimo di ogni certezza, cioè la capacità conoscitiva dell’uomo. […] il fenomeno attinge una profondità teologica oltre che metafisica, perché attinge la costituzione dell’ente creato e quindi anche quella dell’ente increato del quale il primo è una imitazione analogica. Come nella divina Monotriade l’amore procede dal Verbo, così nell’anima umana il vissuto dal pensato. Se si nega la precessione del pensato al vissuto, della verità alla volontà, si tenta una dislocazione della Monotriade. Se infatti si nega la capacità di cogliere l’essere, l’espansione dello spirito nella primalità dell’amore rimane sconnessa dalla verità, perdendo ogni norma e degradando a pura esistenza".
L'AUTORE - Romano Amerio (Lugano, 1905-1997) studiò alla Cattolica di Milano, laureandosi in filosofia e in filologia classica, prima di diventare, nel 1951, libero docente di storia della filosofia. Consulente del vescovo di Lugano Angelo Jelmini durante i lavori della Commissione centrale preparatoria del Concilio ecumenico Vaticano II, Amerio fu per molti anni in stretta consonanza intellettuale e religiosa con il cardinale Giuseppe Siri. Oltre a Stat Veritas. Seguito a «Iota unum», edito anch’esso dalla nostra casa editrice, si devono ad Amerio un’imponente edizione critica in trentaquattro volumi degli scritti di Tommaso Campanella, tre volumi dedicati alle Osservazioni sulla morale cattolica di Alessandro Manzoni e importanti studi su Epicuro, Dante Alighieri, Giordano Bruno, Paolo Sarpi, Descartes e Giacomo Leopardi.
INDICE DELL'OPERA - Capitolo I. La crisi - Capitolo II. Schizzo storico. Le crisi della Chiesa - Capitolo III. La preparazione del Concilio - Capitolo IV. Lo svolgimento del Concilio - Capitolo V. Il postconcilio - Capitolo VI. La Chiesa postconciliare. Paolo VI - Capitolo VII. La crisi del sacerdozio - Capitolo VIII. La Chiesa e la gioventù - Capitolo IX. La Chiesa e la donna - Capitolo X. Somatolatria e penitenza - Capitolo XI. Moti religiosi e sociali - Capitolo XII. La scuola - Capitolo XIII. La catechesi - Capitolo XIV. Gli ordini religiosi - Capitolo XV. Il pirronismo - Capitolo XVI. Il dialogo - Capitolo XVII. Il mobilismo - Capitolo XVIII. La virtù della fede - Capitolo XIX. La virtù della speranza - Capitolo XX. La virtù della carità - Capitolo XXI. La legge naturale - Capitolo XXII. Il divorzio - Capitolo XXIII. La sodomia - Capitolo XXIV. L'aborto - Capitolo XXV. Il suicidio - Capitolo XXVI. La pena di morte - Capitolo XXVII. La guerra - Capitolo XXVIII. La morale di situazione - Capitolo XXIX. Globalità e gradualità - Capitolo XXX. L'autonomia dei valori - Capitolo XXXI. Lavoro, tecnica e contemplativa - Capitolo XXXII. Civiltà e Cristianesimo secondario - Capitolo XXXIII. La democrazia nella Chiesa - Capitolo XXXIV. Teologia e filosofia nel postconcilio - Capitolo XXXV. L'ecumenismo - Capitolo XXXVI. I Sacramenti e il Battesimo - Capitolo XXXVII. L'Eucaristia - Capitolo XXXVIII. La riforma liturgica - Capitolo XXXIX. Il Sacramento del Matrimonio - Capitolo XL. Teodicea - Capitolo XLI. Escatologia - Epilogo |