Il colonialismo italiano in Etiopia 1935-1940 |
Alberto Sbacchi Il colonialismo italiano in Etiopia 1935-1940 Mursia, pagg.359, Euro 24,00
IL LIBRO - Un efficace resoconto della dominazione italiana in Etiopia, dall’iniziale entusiasmo per la vittoriosa campagna militare ai vari tentativi di governare il Paese, per giungere alla sconfitta finale dopo l’entrata in guerra nel 1940 contro la Gran Bretagna. Tre fasi della parabola di un mito di invincibilità che il ventennio fascista aveva fatto di tutto per costruire, grazie anche all’opera della sua propaganda. In realtà, numerosi furono i focolai di ribellione mai domati, mentre i sistemi adottati per il governo della colonia si dimostrarono inadeguati. Attraverso approfondite ricerche, l’Autore evidenzia come l’impresa etiopica non riuscì a conseguire in modo completo il vero scopo che si era prefissa: la colonizzazione agraria. Il libro passa in rassegna i vari aspetti della politica coloniale fascista, il sistema amministrativo, le leggi applicate in Etiopia, l’atteggiamento italiano nei confronti dei ras, della nobiltà locale e delle diverse comunità religiose.
DAL TESTO - "Gli emigranti italiani dovevano essere educati a considerarsi superiori, ma non dominanti rispetto ai sudditi etiopici. Teruzzi ritenne che la politica razziale italiana dovesse porsi tra quella inglese, che egli considerava intransigente, e quella francese, di assimilazione, che riteneva lesiva dell'autorità della razza bianca. La superiorità italiana avrebbe fornito anche un esempio agli etiopici: costoro avrebbero ammirato e obbedito agli italiani, e ciò a sua volta avrebbe reso facile all'Italia usare gli etiopici, sia per aumentare la produzione agricola sia per la difesa dell'impero. "Sebbene la politica razziale italiana fosse temperata da leggi miti nei primi anni d'occupazione, divenne più rigida nel 1938, quando si decise di imbarcarsi in una politica razziale su vasta scala. Divenne allora chiaro che gli etiopici sarebbero stati tenuti in uno stato di subordinazione. Nel governatorato del Galla Sidama, il concetto razzista della superiorità italiana era imposto con disciplina militare. Quando un indigeno incontrava un italiano, doveva salutarlo col rispetto, altrimenti, «botte da orbi»".
L'AUTORE - Alberto Sbacchi (1937-2006), dopo aver conseguito il Dottorato di Ricerca presso l’Università dell’Illinois con la specializzazione in Storia europea moderna, è stato Associate Professor of History presso l’Atlantic Union College dell’Università del Massachusetts fino al 2003. Ha scritto articoli e saggi sul colonialismo italiano in Africa apparsi in riviste specializzate statunitensi e internazionali e ha collaborato a vari periodici.
INDICE DELL'OPERA - Presentazione. La presenza imperiale fascista in Africa Orientale Italiana: problemi ed aspetti storiografici, di Romain Rainero - Introduzione. Mandato o protettorato sull'Etiopia? (1935-1936) - Parte prima. L'amministrazione italiana in Etiopia, 1936-1940 - I. La costituzione dell'impero - II. Gli uomini al potere nelle colonie: rivalità ed antagonismi nel 1936-1937 - III. I capi coloniali: gelosie ed antagonismi dal 1938 al 1941 - IV. I poteri del viceré - V. La situazione finanziaria nell'Africa Orientale Italiana - VI. I funzionari dell'amministrazione - VII. L'amministrazione locale - Parte seconda. Vincitori e vinti - I. La politica italiana nei confronti dell'aristocrazia etiopica - II. I capi minori - III. Amarici, Galla e musulmani - IV. Razzismo di stile italiano - Parte terza. La colonizzazione italiana in Etiopia - I. Progetti di colonizzazione - II. La precolonizzazione e il problema della sicurezza - III. La battaglia del grano - IV. Il problema della terra - V. La politica di limitata colonizzazione - VI. Gli investimenti nella colonizzazione - Conclusioni - Fonti bibliografiche |