Modernità totalitaria. Il fascismo italiano Stampa E-mail

a cura di Emilio Gentile

Modernità totalitaria. Il fascismo italiano

Laterza, pagg.264, Euro 18,00

 

gentile_modernit.gif  IL LIBRO – Progresso tecnologico, sviluppo economico, potere sulla natura, controllo sul proprio destino: in poco più di un centinaio di anni la modernità sconvolge una condizione umana legata ad assetti millenari. Eppure quelle conquiste sono segnate da un ambiguo marchio di contraddittorietà. La civiltà moderna, mentre emancipa gli uomini da epidemie, carestie, servitù e ignoranza, produce nuove miserie e innesca guerre sempre più letali; mentre esalta il principio dell’eguaglianza e della sovranità popolare, si fa culla di una nuova forma di tirannide politica, il totalitarismo. L’Italia fascista è il primo fra i paesi occidentali a vivere un’esperienza del genere (tanto che il termine ‘totalitarismo’ è di conio italiano). In questo libro alcuni tra i maggiori storici nazionali e internazionali illustrano il carattere del regime fascista come espressione di una modernità totalitaria. La loro tesi – che fino a pochi decenni fa avrebbe suscitato un coro di protesta e condanna mentre oggi ha un proprio rilievo nella storiografia internazionale – è che il fascismo sia stato un esperimento politico moderno nato da tensioni e conflitti caratterizzanti la modernità, con la capacità di proporre in molti suoi aspetti, dalla sacralizzazione della politica alla mobilitazione delle arti, dalla organizzazione del consenso all’antagonismo con il bolscevismo, soluzioni politiche, culturali e sociali che gli italiani giudicarono più efficaci del liberalismo e del comunismo nell’affrontare e guidare i processi sconvolgenti della modernizzazione. Presto milioni di europei avrebbero compiuto la stessa scelta.

 

  DAL TESTO – “Epoca dei più vasti, profondi e continui cambiamenti irreversibili che siano mai avvenuti nella storia umana, la modernità ha sconvolto in poco più di un centinaio di anni, in ogni parte del mondo, una condizione umana legata ad assetti sociali, culturali e politici fondati su tradizioni millenarie reputate intangibili e immutabili, e ha consegnato all’uomo moderno un potere immenso, mai posseduto prima, per esercitare il dominio sulla natura e il controllo sul proprio destino. La modernità ha emancipato milioni di esseri umani dalle epidemie, dalle carestie, dalla servitù, dall’ignoranza, e nello stesso tempo ha prodotto nuove epidemie, nuove carestie, nuove servitù, nuovi oscuramenti della mente e della coscienza, insieme alle guerre più estese, più crudeli e più sterminatrici della storia. Epoca della politica di massa, la modernità ha generato una civiltà fondata sul principio della eguaglianza degli esseri umani dotati di diritti individuali inalienabili, da cui è scaturita l’attuale concezione della sovranità popolare: nello stesso tempo, dalla modernità hanno avuto origine movimenti politici che hanno convertito la sovranità popolare nella sacralizzazione di entità collettive – la nazione, lo Stato, il proletariato, la razza – alle quali sono state sacrificate la libertà, l’eguaglianza, la dignità e la vita di immense masse umane. Epoca del trionfo dello Stato nazionale, la modernità ha rievocato l’antico istituto della democrazia nella nuova forma del governo rappresentativo, liberamente eletto attraverso una competizione pacifica fra i governati, tutti eguali nella loro condizione di cittadini di uno Stato indipendente e sovrano. E al contempo la modernità ha rievocato l’antico istituto della tirannide nella nuova forma del regime a partito unico, che si proclama interprete esclusivo della sovranità popolare e impone ai governati nuove condizioni di disuguaglianza, di discriminazione e di asservimento, con un metodo di dominio che unisce alla repressione più spietata l’organizzazione del consenso e la mobilitazione delle masse.”

 

  IL CURATORE – Emilio Gentile, storico di fama internazionale, insegna Storia contemporanea all’Università di Roma La Sapienza. Nel 2003 ha ricevuto dall’Università di Berna il Premio Hans Sigrist per i suoi studi sulle religioni della politica. Collabora al “Sole 24 Ore”.

 

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione, di Emilio Gentile - Parte prima. Fede e repressione - Religioni politiche, totalitarismi e fine della storia: alcune considerazioni, di Marina Cattaruzza - La percezione del totalitarismo nell’antifascismo italiano, di Simona Colarizi - Repressione e consenso nell’esperimento fascista, di Mauro Canali - Parte seconda. Estetica e propaganda - L’arte dell’Italia fascista: il totalitarismo fra teoria e pratica, di Emily Braun - Stili estetici nel regime fascista, di Giorgio Ciucci - Il fascismo in cartolina, di Enrico Sturani - Parte terza. O Roma o Mosca - La federazione romana del Pnf: uno strumento al servizio del totalitarismo, di Alessandra Staderini - La Roma di Mussolini, di Vittorio Vidotto - Riti della Corona, riti del fascio, di Catherine Brice - Fascismo e comunismo: rivoluzioni antagoniste, di Luciano Zani - Gli Autori - Indice dei nomi