Commonitorio. Estratti |
San Vincenzo di Lérins Commonitorio. Estratti Paoline Editoriale Libri, pagg.304, Euro 32,00
IL LIBRO – Un testo del V secolo che si presenta come una sorta di manuale per la corretta interpretazione della fede, una regola ecclesiale utile soprattutto quando le interpretazioni della Scrittura danno luogo a posizioni divergenti e in conflitto tra loro. I temi: la difesa della tradizione dei “Padri della Chiesa”, la relazione fra Scrittura e Tradizione e il dibattito circa i limiti e la possibilità di uno sviluppo del dogma. Una raccolta di Estratti di opere di Agostino, insieme a una serie di Obiezioni mosse allo stesso autore, completano il quadro dottrinale del Commonitorio: si ricostruisce così una parte del contributo occidentale in ordine alla cristologia e al dibattito su grazia e predestinazione. Il testo presenta uno spaccato inconsueto della Chiesa latina, con un monachesimo (anche “familiare”: vi è pure una coppia di coniugi con figli) certo non marginale nella vita della Chiesa e nelle problematiche teologiche del tempo.
DAL TESTO – "È in questo orizzonte che Vincenzo avanza quel criterio per cui è noto lo scritto: se sorgono conflitti nell'interpretazione della Scrittura, bisogna rintracciare una linea di orientamento in quanto è stato creduto sempre, ovunque, da tutti. È, appunto, il famoso "canone lerinese", con le sue note di antichità, universalità e consenso: è enunciato nel secondo capitolo e la maggior parte dello scritto verte poi sulla presentazione di esempi, di "buoni padri" che lo hanno applicato e di "cattivi padri" che non ne hanno tenuto conto, per riprendere a mo' di conclusione il tema verso la fine. Anche Comm. 23, che risponde alla domanda sul possibile sviluppo del deposito di fede, segna la differenza fra mutamento, da intendersi come deformazione, e sviluppo, da intendersi come approfondimento: in questo senso, non muta il quadro di fondo, sostanzialmente conservatore. Le ipotesi sulla destinazione e sulla funzione del Commonitorio devono pertanto confrontarsi con questo orizzonte".
L’AUTORE – Non si possiedono molte notizie sulla vita di San Vincenzo di Lerino. La sua notorietà è legata a un libretto sulla tradizione della Chiesa, dal titolo Commonitorium, che S. Roberto Bellarmino definì "un libro tutto d'oro". Si tratta di un manuale di regole di condotta da seguire per vivere integralmente il messaggio evangelico. Nel 434 (l'anno in cui vide la luce il prezioso libretto), il monaco forniva ai teologi futuri il famoso canone dell'ortodossia, cioè il metro per giudicare la bontà di una affermazione teologica: "Quod ubique, quod semper, quod ab omnibus creditum est": atteniamoci, cioè, a ciò che è stato creduto ovunque, sempre e da tutti. S. Vincenzo auspica tuttavia un progresso: "E’ necessario che crescano e che vigorosissimamente progrediscano la comprensione, la scienza e la sapienza da parte sia dei singoli che di tutti, sia di un solo uomo che di tutta la Chiesa, via via che passano le età e i secoli". Vissuto negli anni della lotta della Chiesa contro l'eresia pelagiana, Vincenzo di Lerino, nato nella Francia settentrionale, forse nel Belgio, e approdato definitivamente a Lerino, nella cui pace morì verso il 450, con i suoi scritti fornì un'arma molto efficace contro "le frodi e i lacci degli eretici".
INDICE DELL’OPERA - Abbreviazioni e sigle - Introduzione, di Cristina Simonelli - I. Il Commonitorio: contesto - II. I temi teologici del Commonitorio - III. Vicenzo di Lérins: gli scritti - COMMONITORIO - Prologo - Un discorso sul metodo: il "canone lerinese" - Un interrogativo: ministero ed eresia - Nuova proposta del "canone lerinese" - Gli pseudoapostoli e il "canone lerinese" - "Canone lerinese" e conclusione - ESTRATTI - Inizia la prima parte - Inizia la seconda parte - Indice scritturistico - Indice onomastico - Indice analitico |