La morte per la patria. La celebrazione dei caduti dal Risorgimento alla Repubblica Stampa E-mail

a cura di O. Janz O e L. Klinkhammer

La morte per la patria. La celebrazione dei caduti dal Risorgimento alla Repubblica

Donzelli, pagg.XX-250, Euro 29,00

 

morteperlapatria.jpg  IL LIBRO - Quali sono gli elementi portanti del discorso sulla morte per la patria e del culto dei caduti in Italia? Quando e in quale contesto nascono? In quale misura sono prodotti culturali e politici "importati" da altri paesi? Quali sono le fasi principali, quali le cesure e le continuità più significative? Dal Risorgimento a oggi in Italia il culto dei caduti e il morire per la patria hanno rappresentato un fattore essenziale nella sacralizzazione della nazione, la cui apoteosi trovava la sua espressione più marcata nella legittimazione nazionale della morte in guerra, sacrificio del singolo per la comunità politica. Prende il via in questo modo una secolarizzazione del concetto cristiano di vita eterna, plasmato sulla nazione. Gli autori, storici dell'età moderna e contemporanea, attraverso le rappresentazioni simboliche del lutto, analizzano le forme che il tentativo di nazionalizzazione delle masse ha di volta in volta assunto. Dall'esaltazione ottocentesca degli eroi, immortalati nei monumenti, il più vistoso dei quali il Vittoriano, si passa alla commemorazione delle vittime di guerra. L'elogio dell'individuo si trasfigura nella celebrazione del Milite Ignoto. Nel secondo dopoguerra sono pochi gli eroi: si ha piuttosto una massificazione della morte ignota che coinvolge anche i civili. Sopravvive tuttavia una tradizione militare che, attraverso l'encomio solenne della morte eroica, mantiene vivo il legame con il passato risorgimentale.

 

  DAL TESTO - "I funerali degli squadristi rappresentavano anche visivamente la pretesa identità tra fascismo e patria e contribuivano a creare intorno al caduto l'aurea di martirio. La trasformazione di un evento privato quale un funerale in manifestazione politica non era una novità, soprattutto in alcune regioni italiane: in Romagna, ad esempio, i cortei funebri dei socialisti venivano tradizionalmente accompagnati da bandiere rosse e musiche. Il funerale del caduto fascista era però allo stesso tempo manifestazione di partito e funerale di Stato. "

  La famiglia del caduto aveva un ruolo del tutto secondario: le madri potevano comparire sulla stampa fascista, talvolta come testimoni delle ultime parole del figlio - inevitabilmente rivolte sia alla mamma che all'Italia - oppure per sancire la bontà della scelta di sacrificarsi per la patria, ma era il movimento dei fasci, quindi il Pnf, quale rappresentante dell'Italia, al centro della scena. Il feretro, portato a braccia dai fascisti in camicia nera, era avvolto nel tricolore, per incorporare nella cerimonia tutti i caduti per la patria, mentre il canto degli inni fascisti si alternava con la Canzone del Piave; i negozi lungo il percorso del corteo funebre erano costretti a chiudere in segno di lutti, mentre i tricolori sui palazzi municipali venivano fatti esporre a mezz'asta; anche i locali di ritrovo pubblici talvolta erano costretti a cessare l'attività per l'intera serata dopo lo svolgimento del funerale".

 

  I CURATORI - Oliver Janz insegna storia moderna e contemporanea alla Freie Universität di Berlino.

  Lutz Klinkhammer ha insegnato Storia contemporanea all’Università di Colonia ed è membro dell’Istituto storico germanico di Roma, dove svolge la sua attività di ricerca.

 

  INDICE DELL'OPERA - La morte per la patria in Italia. Un percorso secolare, di Oliver Janz O e Lutz Klinkhammer - Alla ricerca della morte «utile». Il sacrificio patriottico nel Risorgimento, di Roberto Balzani - «I morti nostri son tutti risorti!». Garibaldi, i garibaldini e il culto della morte eroica nel Risorgimento, di Lucy Riall - Monumenti ai caduti. Dall'Italia liberale all'Italia fascista, di Bruno Tobia - Lutto, famiglia e nazione nel culto dei caduti della prima guerra mondiale in Italia, di Oliver Lanz - Culto degli eroi e mobilitazione politica dell'infanzia tra Grande guerra e fascismo, di Antonio Gibelli - Il culto dei martiri fascisti, di Roberta Suzzi Valli - Morire per l'impero. Su cifre e parole per i caduti italiani di una guerra coloniale fascista, di Nicola Labanca - Il sacrificio femminile. La Giornata della fede come matrimonio simbolico con la patria, di Petra Terhoeven - Congiunture della memoria. La riscoperta degli eroi di Cefalonia, di Lutz Klinkhammer - Eros e Thanatos. La morte nella memorialistica della Repubblica sociale, di Francesco Germinario - La guerra non più nobile. Trasformazioni del lutto e destrutturazione del mito della bella morte nell'Italia postfascista, di Guri Schwarz - Indice dei nomi - Elenco delle illustrazioni - Gli autori