La via italiana al totalitarismo. Il partito e lo Stato nel regime fascista Stampa E-mail

Emilio Gentile

La via italiana al totalitarismo. Il partito e lo Stato nel regime fascista

Carocci, pagg.421, Euro 26,50

 

gentile_totalitarismo.jpg  IL LIBRO – A più di dieci anni di distanza dalla sua prima pubblicazione si ripropone, in un'edizione aggiornata, un libro che ha contribuito a rinnovare la storiografia sul ventennio fascista in Italia e all'estero. L'analisi si concentra sul "partito milizia" come embrione totalitario, sull'interpretazione del regime fascista come "cesarismo totalitario" e sulla revisione del concetto stesso di totalitarismo, interpretato come esperimento e metodo di dominio politico. In questo senso, il libro può essere considerato più "attuale" oggi che al tempo della prima edizione. La premessa alla nuova edizione e i tre nuovi capitoli, infine, non sono soltanto un aggiornamneto dela rassegna critica, ma rappresentano uno sviluppo e un ampliamento dell'analisi storica e teorica dell'esperimento totalitario fascista e del totalitarismo in generale, confermando l'utilità del libro per l'interpretazione dell'Italia contemporanea e per la riflessione sul totalitarismo come esperienza di modernità alternativa alla modernità liberale e democratica.

 

  DAL TESTO – “L’espressione “Stato totalitario” per definire lo Stato fascista, acquisita ormai dalla pubblicistica ideologica, divenne più frequente negli anni Trenta mentre la dottrina affrontò anche il problema della sua definizione scientifica. Nella bozza di un disegno di legge sulla nuova Camera dei Fasci e delle Corporazioni, presentato da Costamagna alla Commissione Solmi, incaricata di elaborare la riforma, l’art. 1 recitava: «Lo Stato fascista italiano è uno Stato totalitario»; ma la definizione non venne accolta nel testo finale. Nel Dizionario di politica, edito dal PNF nel 1940, le espressioni “Stato totalitario” e “partito totalitario” sono ricorrenti, anche se non c’è una voce per definire “Stato totalitario” o “totalitarismo”. Tuttavia è proprio nel periodo fra il 1939 e il 1941 – e il fatto è di per sé significativo – che appaiono in Italia i primi tentativi di definire teoricamente, sia dal punto di vista ideologico che giuridico – anche se i due campi di osservazione spesso si confondevano – il concetto di Stato totalitario. La nozione di Stato totalitario, osservava il giurista Vezio Crisafulli nel 1941, «affermatasi dapprima sul terreno politico […] sembra oggi destinata ad entrare nel campo della scienza giuridica inserendosi, precisamente, nella non pacifica teorica delle forme di Stato o di governo […] stando all’idea – si noti: dico idea, e non già definizione, e nemmeno m’importa ora di stabilire se si tratti di una figura giuridica o meramente politica -, più generalmente diffusa e convincente, dello Stato totalitario, come di quello che realizza l’intera assunzione delle diverse forze, interessi e tendenze sociali nell’organizzazione statale, ossia l’identificazione, appunto, totale, di società e Stato» e che «appare oggi l’unica forma di ordinamento capace di esprimere le fondamentali esigenze dell’epoca della massa, attuando in modo reale la definitva immissione e partecipazione delle masse in tutta l’attività dello Stato, senza d’altro canto comprometterne l’unità e la saldezza, ma assicurandone, anzi, l’intima aderenza di ogni strato della popolazione».”

 

  L’AUTORE – Noto in campo internazionale come storico del Fascismo e della sacralizzazione della politica, Emilio Gentile insegna Storia contemporanea all’Università di Roma “Sapienza". Ha insegnato in Australia, Francia e Stati Uniti. Nel 2003 ha ricevuto il Premio Hans Sigrist dall’Università di Berna per i suoi studi sulle religioni politiche. Fra i suoi libri più recenti: Il fascino del persecutore (Carocci, 2007) e Fascismo di pietra (Laterza, 2008).

 

  INDICE DELL’OPERA – Premessa alla terza edizione. Un’introduzione - Parte prima. La natura e la storia del partito nazionale fascista nelle interpretazioni dei contemporanei e degli storici - 1. Il partito fascista nell’analisi politica dei contemporanei (La novità del partito-milizia nelle interpretazioni degli anni venti - Le vicende del pnf nell’interpretazione dei fascisti - Le interpretazioni antifasciste negli anni del consenso - Il partito unico e le origini delle teorie sul totalitarismo) - 2. Dopo il 1945: la memorialistica e i primi tentativi di analisi storica (La memorialistica fascista - Dalla pubblicistica alla storiografia) - 3. Le ricerche e il dibattito nella storiografia dal 1965 al 1995 (Il partito fra mussolinismo e fascismo - Mussolini e il partito fascista - Il partito nel regime: spunti per una nuova prospettiva - Il pnf nella definizione storica del totalitarismo fascista) - Parte seconda. Il cesarismo totalitario - 4. Partito, Stato e duce nella mitologia e nell’organizzazione del fascismo (Mito dell’organizzazione e organizzazione del mito - Fascismo autoritario e fascismo totalitario - La fascistizzazione delle masse - Il mito del duce - La via fascista al totalitarismo) - 5. Il ruolo del partito nel laboratorio totalitario fascista (L’embrione totalitario del partito-milizia - Crisi e metamorfosi del partito al potere - Simbiosi fra partito e Stato - Il duce e il partito - Il prefetto e il federale - La politica dei segretari - La strategia di espansione del pnf - Un popolo di tesserati alla scuola del Grande pedagogo - Il vivaio dei veri credenti) - 6. L’edificio incompiuto. Lo Stato totalitario del fascismo (Una nuova costituzione per lo Stato fascista - Teoria fascista dello Stato totalitario - Lo Stato-partito - Il duce: eroe o istituzione? - L’incognita del nuovo duce) - 7. La rivoluzione continua. La politica totalitaria di Adelchi Serena (L’irrequietezza istituzionale del partito fascista - Lo sbandamento del partito - Crisi del partito nella crisi del regime - Il potenziamento del partito - Un nuovo staracismo? - Il cantiere della rivoluzione continua - Il partito della rivoluzione totalitaria - I giovani, il partito e la moralità totalitaria - Dalla riforma del partito alla riforma dello Stato) - Parte terza. Fra teoria e storia - 8. Fascismo e totalitarismo. La polemica e la ricerca (La fine del regime fascista - Dalla monarchia del duce alla Repubblica sociale - Un totalitarismo che non c’è? - Dalla imperfezione alla deformazione - Né Hitler né Stalin furono totalitari: un concetto da buttar via? - Oltre la polemica, la ricerca continua) - 9. I silenzi di Hannah Arendt. Il fascismo e Le origini del totalitarismo (La svolta di Hannah Arendt - Una comune dittatura nazionalista - Un giudizio senza fondamenta storiche - Quel che già si sapeva - Qualche debito ignorato - Qualche fatto omesso - Un’influenza negativa - Quando la storia smentisce una teoria - Il fascismo: un totalitarismo alla Arendt? - Un totalitarismo intermittente - Quesiti senza risposta) - 10. L’eredità della via italiana al totalitarismo. Alcune considerazioni (L’eredità del nulla - Defascistizzazione retroattiva del fascismo - Dittatura da operetta - L’oblio della memoria - Conformismo, misticismo politico, partitocrazia: una eredità del totalitarismo?) - Appendice. Documenti - PNF. Ufficio Studi e Legislazione. Relazione - Riforma del Partito - Lineamenti per una modifica della organizzazione statale