Giovanni Gentile. La pedagogia. La scuola |
a cura di Giuseppe Spadafora Giovanni Gentile. La pedagogia. La scuola Armando Editore, pagg.612, Euro 31,00
IL LIBRO – All'indomani del secondo conflitto mondiale la cultura pedagogica italiana è stata caratterizzata da una rimozione del pensiero gentiliano ritenuto artefice fondamentale dell'egemonizzazione filosofica della pedagogia. Ripensare oggi il senso della riflessione pedagogica gentiliana e il significato della sua riforma scolastica contestualizzata nel suo tempo e proiettata culturalmente nelle tormentate vicissitudini della scuola contemporanea è il tentativo di questo lavoro a più voci e con differenti orientamenti. Il Gentile filosofo dell’educazione e studioso di problematiche scolastiche, il Gentile ideatore e realizzatore di una riforma scolastica ritoccata dal Fascismo, la sua presenza in rapporto a una pedagogia italiana del Novecento poco conosciuta, la sua effettiva influenza sulla scuola italiana del tempo e la riflessione sul suo pensiero nella scuola contemporanea sono tematiche che possono essere soltanto lette con l’ottica interpretativa del “ciò che è vivo e ciò che è morto” del pensiero di grande autore, ma devono essere analizzate con l’intento di chiarire una presenza pedagogica e culturale fondamentale forse non sufficientemente approfondita dalla cultura italiana.
DAL TESTO – “La riforma degli ordinamenti e dei programmi scolastici che va sotto il nome di “riforma Gentile” è probabilmente il punto più alto a cui giunse anche nel nostro paese l’onda politico-civile della grande stagione del riformismo europeo dopo la Prima Guerra Mondiale. Tutta l’Europa e l’intero mondo occidentale furono pervasi da un autentico bisogno di avviare attraverso delle grandi riforme la ridefinizione normativa, ma soprattutto sociale, di quel principio di statualità che gli eventi bellici avevano rimesso in discussione mostrandone fino in fondo il carattere pretestuoso ed arcaico, inadeguato. Se gli esiti del processo riformatore furono i più diversi e tragici – dalla Repubblica di Weimar ai Fronti popolari, dallo stalinismo al nazifascismo -, nondimeno esso vide all’opera tutti i regimi e tutti i giovani e contribuì comunque e dovunque ad innovare radicalmente sia la tecnica politica che l’organizzazione degli stati contemporanei. Giunta proprio allo scadere del tempo massimo concesso al sistema liberale e parlamentare, la riforma Gentile della scuola italiana ha rappresentato per il nascente fascismo mussoliniano un capitolo di immagine e di contenuti di grande importanza. Non soltanto perché si trattò della prima manovra organica di ripristino dell’autorità morale dello Stato, non soltanto repressiva o paternalistica, dopo il tormentoso periodo postbellico, ma soprattutto perché essa fu certamente la più risorgimentale delle riforme del regime e funzionò da ponte tra la crisi politica del liberalismo storico e l’affermazione del fascismo statolatra a cui lasciò in eredità una cultura e metodologia di alto livello e insieme di difficile sfruttamento”.
IL CURATORE – Giuseppe Spadafora è docente Filosofia dell’educazione presso l’Università della Calabria e insegna Storia della pedagogia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’università di Catania. Si è occupato, prevalentemente attraverso una ricerca storia-teoretica, del problema dell’identità della pedagogia.
INDICE DELL’OPERA – Introduzione, di Giuseppe Spadafora – Sezione prima. Gentile intellettuale Europeo – Giovanni Gentile intellettuale del Novecento, di Giuseppe Giarrizzo – Gentile pedagogista europeo, di Fabrizio Ravaglioli – La figura del maestro nella pedagogia di Gentile e nel pensiero di Lévinas, di Alberto Signorini – Sezione seconda. Filosofia, Pedagogia, Formazione - Giovanni Gentile: filosofia come pedagogia, pedagogia come filosofia, di Antimo Negri – Gentile e la pedagogia (1891-1902), di Giuseppe Spadafora - Giovanni Gentile: il nazionalismo, il fascismo e l’educazione, di Franco Cambi – Analisi pedagogica di Genesi e struttura della società, di Alberto Granese – A proposito del volume L’insegnamento della filosofia ne’ licei, di Mimma Furneri - Giovanni Gentile interprete di Herbart, di Ignazio Volpicelli – Sezione terza. La scuola – Genesi e formazione della concezione scolastica gentiliana, di Gaetano Bonetta – Gentile, i cattolici e la libertà di insegnamento nei primi anni del Novecento, di Giorgio Chiosso – La riforma scolastica del ministro Gentile (1922-1924), di Giuseppe Tognon – Il dibattito critico sulla riforma gentile in Italia e all’estero, di Jürgen Charnitzky – La “politica dei ritocchi” alla riforma scolastica gentiliana, di Michel Ostenc – La Nuova Scuola Italiana tra riforma e controriforma dell’istituzione popolare, di Carmen Betti – Sezione quarta. Alcuni confronti pedagogici - Giovanni Gentile e Giuseppe Lombardo-Radice: i paradigmi della pedagogia, di Hervé A. Cavallera – Giovanni Gentile-Luigi Credaro: due protagonisti a confronto fra “pubblico” e “privato”, di Marcoantonio D’Arcangeli - Giovanni Gentile e il criticismo di Adelchi Baratono, di Raffaelino Tumino – Colozza interprete della pedagogia di Gentile, di Letterio Todaro – “Il maestro e l’allievo”: elementi di relativa continuità tra l’opera educativa di Giovanni Gentile e quella di Ugo Spirito, di Patrizia Lombardi – Sezione quinta. Influenze culturali e scolastiche. Dimensione didattica – Pedagogia, educazione, scuola nel Giornale Critico della Filosofia Italiana, di Vincenzo Gabriele – La riforma Gentile in un Liceo-Ginnasio di provincia: il “B. Telesio” di Cosenza negli anni 1923-1929, di Viviana Burza – Prime note per una ricerca didattica su Gramsci, Gentile, l’educazione, di Nicola Siciliani De Cumis – Bibliografia: gli studi sulla pedagogia e sulla concezione della scuola in Gentile (1946-1996), di Hervé A. Cavallera – Indice dei nomi |