La mia vita con Benito |
Rachele Mussolini La mia vita con Benito Nuove Idee, pagg.214, Euro 15,00
IL LIBRO - In questo straordinario libro, Rachele Mussolini si racconta e ci racconta la sua vicenda intima peculiare vicino a Benito Mussolini, sullo sfondo degli eventi della “Grande Storia”: la continuità di un amore partito dalle campagne emiliane e finito nel dramma di Salò, passando per i palazzi del potere romano, le sedi del partito e la redazione prima dell’Avanti! e poi del Popolo d’Italia. La donna scrive tutto quello che pensa e vive in un diario che, tra l’altro, è riportato interamente in questo volume. Ne emerge una figura umana affascinante, la compagna ideale di Benito Mussolini; “l’ancora cui aggrapparsi, il vero governo delle cose domestiche, capace di stare al proprio posto ma, allo stesso tempo, di essere forte e determinata nelle difficoltà, sempre presente e pronta ad appoggiare il marito nelle sue scelte così delicate e importanti per la patria”, per citare la sentita prefazione di Alessandra Mussolini.
DAL TESTO - “Benito amava molto il suo focolare, i figli e me. Certamente sembrerà poco per chi cerca degli argomenti da romanzo; ma è semplicemente la verità. Il suo affetto per me non è mai cambiato dal giorno in cui, per la prima volta, lo seguii spinta dall’amore e dalle sue ardenti minacce. Quando iniziammo la nostra vita in comune, non avevamo che quindici lire e la nostra giovinezza. Ebbe sempre premure per me; per tutto il tempo ha sempre apprezzato il mio buon senso ed il mio senso pratico. Una marcata affinità di carattere ci dava modo di non aver bisogno di molte parole per capirci. Conoscendo perfettamente i suoi gusti, potevo esaudire i suoi piccoli desideri; gusti semplici che ci erano comuni e che abbiamo conservato anche nella fortuna. Un giorno in cui, nel parco di Rocca delle Caminate, erano riunite le balie dei nostri bambini con i loro pittoreschi costumi, Benito, seduto su uno scalino mi disse: “Solo noi due, siamo rimasti sempre come eravamo”. Un altro sentimento ci univa, il nostro amore per l’Italia, così forte in ciascuno di noi. Per questa ragione, ho sempre condiviso la sua opera e sempre vigilato affinché non venisse meno. E penso che la nostra tragedia sarebbe stata meno orribile se alcuni suoi collaboratori avessero meglio compreso e assecondato i suoi sforzi, e capito che, per abbattere mio marito, non era necessario arrivare a fatali estremi. Tramite il mio silenzio, ottenni le sue confidenze, anche nelle questioni di grande importanza. Egli mi diceva: “Ho bisogno di saperti vicino a me, con la tua costanza che mi dà tanta forza””.
IL CURATORE - Fabio Torriero, giornalista e saggista, è opinionista del quotidiano Il Tempo e direttore del periodico culturale La Destra. Collabora con quotidiani e riviste. Insegna Storia del sistema politico italiano e comunicazione politica all'European School of Economics. ha all'attivo diverse pubblicazioni.
INDICE DELL'OPERA - Prefazione, di Alessandra Mussolini – I. Un’infanzia agitata – II. Incontro d’amore – III. Nascita di Edda – IV. Dalla prigione a l’Avanti – V. Interventista e combattente – VI. Il fascismo – VII. La confessione dell’anarchico – VIII. Ottobre 1922 – IX. Signor Gibus – X. Quattro attentati – XI. La giornata di Benito – XII. Riconciliazione col Vaticano – XIII. Villa Torlonia – XIV. Morte di Arnaldo – XV. L’Impero – XVI. I nostri figli si sposano – XVII. La nascita dei patti – XVIII. La pace o la guerra – XIX. La guerra inizia – XX. Prime vittorie, primi lutti – XXI. Morte di Bruno. Guerra dell’Est – XXII. Benito malato – XXIII. L’invasione – XXIV. La congiura – XXV. L’arresto a Villa Savoia – XXVI. Prigionieri a Rocca – XXVII. Liberazione del Duce – XXVII. Al castello di Hirschberg – XXIX. Sul lago di Garda – XXX. Il processo di Verona – XXXI. Ultimo incontro con Hitler – XXXII. Intrighi – XXXIII. Il discorso di Milano – XXXIV. L’ultimo addio – XXXV. La tragedia |