Studi di storia ereticale del Cinquecento Stampa E-mail

Antonio Rotondò

Studi di storia ereticale del Cinquecento

Olschki, 2 voll., pagg.XXX-812, Euro 85,00

 

rotond.jpg  IL LIBRO - Viene presentata un’ampia panoramica della maggiore produzione scientifica di Antonio Rotondò sul tema del non conformismo religioso nell’Europa del XVI secolo. I tredici saggi qui raccolti con una consistente appendice documentaria, editi tra il 1962 e il 1991, offrono un quadro vasto e innovativo di aspetti e figure del movimento ereticale cinquecentesco, a tutt’oggi fondamentale per il rigore e la lucidità dell’indagine, l’ampiezza delle ricerche e della prospettiva storica. L’analisi spazia dall’Italia all’Europa attraverso la ricostruzione delle vicende biografiche di personalità di spicco dell’eterodossia (Guillaume Postel, Johann Sommer, Francesco Pucci, Agostino Doni, Camillo Renato, Lelio e Fausto Sozzini, Pietro Perna, Giorgio Biandrata), lo studio di temi rilevanti per la società cinquecentesca, quali il nicodemismo o la figura dell’Anticristo, l’illustrazione di ambienti culturalmente significativi (Bologna, i Grigioni, Basilea, l’Inghilterra, la Polonia, la Transilvania). La densa trama di rapporti culturali, di circolazione di libri e di elaborazione di idee qui ricostruita mette in evidenza momenti e problemi fondamentali dello sviluppo del pensiero critico nell’Europa moderna. Arricchisce l’opera una breve autobiografia intellettuale di Rotondò, inedita, che illumina l’itinerario dello storico dagli studi cinquecenteschi a quelli sull’Illuminismo, con importanti spunti di riflessione sull’evoluzione culturale della società italiana contemporanea.

 

  DAL TESTO - "Quando - come accade solitamente - si fa riferimento all'insegnamento di Cantimori come punto di inizio delle ricerche fiorentine sulla Riforma, giustamente si sottolinea la rilevanza che il suo magistero ebbe durante i sedici anni (1950-1966) in cui egli insegnò a Firenze. Ma così facendo si rischia anche di operare una grave amputazione nella storia della Facoltà fiorentina e soprattutto una restrizione dello sfondo storico nel quale l'insegnamento di Cantimori venne a collocarsi e nel quale gli interessi di taluni suoi allievi si svilupparono. In realtà, l'insegnamento di Cantimori era stato preceduto da un settantennio di ricerche che avevano già conferito agli studi fiorentini di storia religiosa del Cinquecento caratteri peculiarissimi: in primo luogo, la natura di una sorta di osservatorio sugli aspetti più trasgressivi («eterodossi», «radicali», «ereticali») della storia della cristianità agli inizi dell'età moderna".

 

  L'AUTORE - "La lunga genesi dell'idea di tolleranza: così Camilla Hermanin intitolava un suo brillante contributo del 2003, dedicato alle due collane create e dirette da Antonio Rotondò per raccogliere i frutti del suo quasi trentennale insegnamento all'Università di Firenze, costituiti dai lavori suoi e dei suoi allievi e collaboratori. Nelle due collane, "Studi e testi per la storia religiosa del Cinquecento" e "Studi e testi per la storia della tolleranza in Europa nei secoli XVI-XVIII" (edite dal prestigioso editore Olschki), Rotondò aveva profuso straordinarie energie intellettuali, pedagogiche e civili, realizzando un imponente programma scientifico, ricco di trentaquattro volumi pubblicati e quindici in preparazione, sulla storia del pensiero critico dal Rinascimento all'Illuminismo: ricordare questo suo mirabile impegno intellettuale e il contributo che ha arrecato alla cultura del nostro tempo credo sia il modo migliore, e a lui più gradito, per commemorare la sua recente scomparsa.

  “Il progetto ideato da Rotondò rappresentava altresì la sintesi del suo percorso intellettuale. Formatosi alla scuola di Delio Cantimori, lo studioso aveva cominciato la sua carriera scientifica con ricerche ancora fondamentali su figure e problemi del movimento ereticale italiano del XVI secolo per ampliare poi, anche in seguito all'incontro con Franco Venturi, il suo campo d'indagine alle proiezioni nei secoli successivi, e sullo scenario europeo, delle problematiche cinquecentesche relative all'affermazione del pensiero critico e della tolleranza: un allargamento di prospettiva che rispondeva innanzitutto alla convinzione che le questioni poste nel Cinquecento dai non conformisti religiosi ponessero le premesse della "crisi della coscienza europea" e trovassero poi piena elaborazione nell'Illuminismo.

  “Le sue importanti ricerche sull'illuminista Cosimo Amidei e sull'apporto della cultura olandese seicentesca al dibattito sulla tolleranza illustrano gli esiti di quelle premesse nell'ambito europeo. Il rifiuto del dommatismo e del principio di autorità - e quindi degli apparati culturali e istituzionali strumentalmente costruiti su di essi -, in nome della libertà della coscienza individuale, è stato il filo rosso che Rotondò ha individuato gettando luce su uomini che, dal Cinque al Settecento, cercarono di perseguire quei principi, incuranti di censure e persecuzioni, e che, proprio in virtù delle loro posizioni non conformiste, molto contribuirono allo sviluppo dell'Europa moderna. Tale ricerca offre una chiave d'interpretazione della modernità densa di implicazioni per la società attuale. Quegli ideali hanno ispirato anche la vita e il magistero di Antonio Rotondò. La sua esemplare coerenza intellettuale, la passione e la generosità con cui propugnava i suoi ideali scientifici e civili, nei suoi scritti, nell'impegno didattico e istituzionale all'università, la severa acribia con cui vagliava i risultati delle ricerche proprie e dei suoi allievi e collaboratori, erano frutto di convinzioni ideali profonde e rappresentavano un modello di comportamento. Il suo stesso impegno per una ricerca filologicamente fondata e per l'edizione di testi originali rientrava in questa visione culturale poiché, secondo la lezione di Lorenzo Valla e di Erasmo, l'esercizio critico non si esaurisce nell'erudizione, ma fonda autonomia e rigore di pensiero, indispensabili per una conoscenza non dommatica e ideologica.

  “Per tutti questi motivi, "maestro" è il termine che più propriamente definisce Antonio Rotondò. Un indimenticabile maestro”. (Lucia Felici ricorda Antonio Rotondò su il manifesto del 22 aprile 2007)

 

  INDICE DELL'OPERA - Tomo I - Avvertenza - Contributo alla storia dei miei studi. Note non solo autobiografiche - Premessa a «Studi e ricerche di storia ereticale italiana del Cinquecento» (1974) - I. I movimenti ereticali nell'Europa del Cinquecento. Discussione storiografica - II. Anticristo e Chiesa romana. Diffusione e metamorfosi d'un libello antiromano del Cinquecento - III. Atteggiamenti della vita morale italiana del Cinquecento. La pratica nicodemitica - IV. Per la storia dell'eresia a Bologna nel secolo XVI - V. Calvino e gli antitrinitari italiani - VI. Sulla diffusione clandestina delle dottrine di Lelio Sozzini - VII. Verso la crisi dell'antitrinitarismo italiano. Giorgio Biandrata e Johann Sommer - Tomo II - VIII. Esuli italiani in Valtellina nel Cinquecento - IX. Guillaume Postel e Basilea - X. Pietro Perna e e la vita culturale e religiosa di Basilea fra il 1570 e il 1580 - XI. Il primo soggiorno in Inghilterra e i primi scritti teologici di Francesco Pucci - XII. Nuove testimonianze sul soggiorno di Francesco Pucci a Basilea - XIII. L'uso non dogmatico della ragione: Agostino Doni - Appendice - Indice dei nomi