Iulian Ciocan
E al mattino arriveranno i russi
Bottega Errante Edizioni, pagg.224, € 18,00
La Repubblica di Moldavia, piccolo stato dell'Europa orientale, ha una storia complessa e turbolenta, caratterizzata da conflitti geopolitici, tensioni etniche e trasformazioni socio-politiche. La sua posizione geografica, incuneata tra Romania e Ucraina, ha reso il Paese vulnerabile alle ingerenze esterne, in particolare da parte della Russia. La Transnistria, una repubblica separatiste non riconosciuta, è emersa come un epicentro di tensione dal crollo dell'Unione Sovietica, segnando la transizione della Moldavia da un regime comunista a una democrazia instabile.
La fine del comunismo negli anni '90 ha portato a speranze di riforma e integrazione europea, ma anche a conflitti interni e una forte instabilità economica. Le ambizioni europeiste della Moldavia sono state ostacolate dalla persistente influenza russa, culminata nel conflitto della Transnistria. Oggi, alla luce del conflitto russo-ucraino e delle rinnovate tensioni in tutta la regione, il tema della sicurezza e della sovranità moldava è più che mai attuale.
"E al mattino arriveranno i russi" è un romanzo distopico che riflette su queste tematiche, immaginando un futuro in cui la Moldavia viene invasa dalla Russia. Attraverso la storia del professore Nicanor Turturică, Iulian Ciocan esplora le paure e le ansie di un popolo alle prese con un destino incerto.
Il romanzo inizia con un evento catastrofico: l'invasione della Moldavia da parte dell'esercito russo. Nicanor Turturică, un professore di latino, diventa il protagonista di una narrazione che si snoda tra l'assurdo e il tragico. La sua fuga da Chişinău, segnata dalla scoperta di un appartamento occupato e dall'impossibilità di rifugiarsi in Romania a causa di un passaporto scaduto, riflette la disillusione di un'intera nazione.
Ciocan utilizza una prosa incisiva e un umorismo nero per descrivere la situazione disperata di Turturică. La sua incapacità di scappare, unita alla sua successiva incarcerazione per motivi surreali, mette in evidenza il clima di paura e confusione che pervade il Paese. La scena dell'abbattimento di un aereo carico di politici moldavi che cercavano di salvarsi, rappresenta un'immagine potente e simbolica del fallimento delle istituzioni e delle speranze di salvezza.
L'opera si segnala per la sua capacità di fondere elementi di realismo e distopia, presentando una Moldavia che, sebbene fittizia, appare incredibilmente verosimile. La narrazione di Ciocan, pertanto, non si limita a descrivere un futuro catastrofico, ma si erge a riflessione sulle paure storiche e contemporanee della popolazione moldava.
Uno dei temi centrali del romanzo è la fragilità della libertà e della sovranità. La Moldavia si trova in balia di forze esterne che minacciano non solo la sua integrità territoriale, ma anche l'identità culturale e storica del Paese. Turturică, attraverso la sua professione, rappresenta la cultura e la tradizione moldava, e la sua impotenza di fronte all'invasione è emblematica delle sfide che il Paese deve affrontare.
Il romanzo affronta anche l'assurdità della burocrazia e il potere paralizzante delle istituzioni. L'incarcerazione di Turturică per motivi ridicoli illustra come la ragione possa essere oscurata in situazioni di crisi, creando una riflessione profonda sulla condizione umana in contesti di emergenza. Questo elemento di satira sociale aggiunge una dimensione di critica politica all'opera, rendendola non solo un racconto di fiction, ma un commento attuale sulla realtà moldava.
Inoltre, l'umorismo pungente di Ciocan funge da strumento di resilienza. In mezzo al caos, la comicità diventa una forma di resistenza, una strategia per affrontare l'inevitabile e mantenere viva la speranza. Questa dualità tra tragedia e umorismo rende il romanzo un'esperienza di lettura complessa e stratificata.
"E al mattino arriveranno i russi" è un'opera capace di catturare le inquietudini di un popolo in un momento di crisi. Iulian Ciocan, con la sua scrittura incisiva e la sua profonda comprensione della realtà moldava, offre un contributo significativo alla letteratura contemporanea. Il romanzo non è solo un racconto di un'invasione, ma una riflessione profonda sulle identità, le paure e le speranze di un Paese che lotta per trovare il proprio posto nel mondo.
In un'epoca in cui i confini tra realtà e finzione si fanno sempre più labili, il libro di Ciocan si erge come un monito e un invito alla riflessione. La sua narrazione è un'eco delle esperienze storiche della Moldavia, ma anche un messaggio universale sulla resilienza umana di fronte all'assurdo. |