Le fonti nordiche del Ring Stampa E-mail

Francesco Sangriso

Le fonti nordiche del Ring
La mitologia di Wagner


 Vocifuoriscena, pagg.392, € 28,00

 

sangriso ring  L'opera di Richard Wagner, in particolare il ciclo del "Ring" (Der Ring des Nibelungen), è considerata uno dei punti di riferimento nella storia della musica e del teatro. Composto tra il 1848 e il 1874, il Ring non è soltanto un'opera musicale, ma un ambizioso progetto artistico che ambisce a sintetizzare tutte le forme espressive del dramma. Wagner concepiva l'opera come un'esperienza totale, un dramma musicale in cui testo, musica e scenografia interagiscono in una complessa unità. La sua influenza si estende oltre la musica, toccando profondamente la cultura, la filosofia e la politica del suo tempo.

  L'interesse di Wagner per le fonti mitologiche nordiche, e in particolare per quelle scandinave, ha suscitato un ampio dibattito tra studiosi di letteratura, musica e storia. La riscoperta delle saghe, delle leggende e degli epici racconti del passato era parte di un più ampio movimento romantico che cercava di esplorare e affermare le radici culturali e identitarie della Germania, spesso idealizzando un passato mitico. Tuttavia, l'interpretazione che Wagner dà a queste fonti è complessa e stratificata, sollevando interrogativi sulle influenze esterne e sui significati intrinseci.
Francesco Sangriso, nel libro intitolato "Le fonti nordiche del Ring. La mitologia di Wagner", offre un'analisi dettagliata delle fonti mitologiche che hanno ispirato Wagner, esplorando le connessioni tra le opere wagneriane e i testi medievali nordici. Sangriso si propone di svelare le radici scandinave del Ring, mostrando come Wagner abbia rielaborato il materiale mitologico originario e quali siano le implicazioni di questa rielaborazione.

  Il volume di Sangriso si apre con una ricca introduzione alle fonti mitologiche nordiche, fornendo al lettore un contesto necessario per comprendere l'importanza di questi testi nella formazione del pensiero di Wagner. L'Autore discute opere fondamentali come l'Edda poetica, la Völsunga saga e la Þiðreks saga, ponendo l'accento sulla loro struttura narrativa e sui temi ricorrenti che permeano queste storie.

  Sangriso compie un'analisi comparativa tra i libretti di Wagner e i testi mitologici, evidenziando le affinità e le differenze. Ogni capitolo si concentra su uno dei quattro drammi del Ring, analizzando come Wagner abbia attinto a elementi specifici delle leggende nordiche, rielaborandoli secondo una sua visione personale e innovativa. Per esempio, l'analisi di "L'oro del Reno" svela come la figura di Alberich, il nano che ruba l'oro magico, sia radicata in una tradizione più ampia di miti sul potere e la corruzione, presenti nelle leggende scandinave.

  Inoltre, Sangriso non si limita a un approccio strettamente filologico; egli esplora anche le dimensioni ideologiche e sociali delle opere di Wagner. L'insigne musicista, pur essendo considerato l'interprete dell'ideale tedesco, si scopre meno legato alle tradizioni tedesche di quanto si pensasse. Le influenze scandinave offrono spunti per riflessioni più ampie sulla formazione dell'identità culturale tedesca nell'Ottocento, dimostrando come Wagner fosse in realtà un mediatore di temi e valori provenienti da diverse tradizioni.

  Il metodo di Sangriso è multidisciplinare, combinando filologia, musicologia e studi culturali. L'Autore fa ricorso a un ampio spettro di fonti, non solo testuali, ma anche musicali e visive, per costruire un quadro completo delle influenze nordiche. Questo approccio permette di cogliere le complessità del pensiero wagneriano e le sue relazioni con un contesto culturale più ampio.

  La scelta di analizzare in dettaglio le singole fonti letterarie, così come i paralleli con le opere di Wagner, conferisce al testo una solidità accademica che arricchisce la comprensione del fenomeno wagneriano. L'uso di citazioni dirette dalle fonti antiche è particolarmente efficace nel mettere in luce i legami intertestuali, creando un dialogo continuo tra passato e presente.

  La ricerca di Sangriso non solo arricchisce il dibattito accademico sulle origini del Ring, ma stimola anche una riflessione più profonda sulla complessità dell'identità culturale europea. La sua conclusione, secondo cui Wagner fosse "meno tedesco" di quanto comunemente si pensi, rappresenta un invito a riconsiderare le narrazioni tradizionali attorno a questo compositore e alla sua eredità culturale.

  Il volume di Sangriso, in definitiva, è un contributo prezioso non solo per studiosi di musica e mitologia, ma per tutti coloro che desiderano esplorare le radici profonde delle opere che continuano a influenzare la cultura contemporanea. Con uno stile chiaro e coinvolgente, Sangriso riesce a rendere accessibili tematiche complesse, facendo di questo libro una lettura interessante per chiunque sia interessato all'intersezione tra musica, mitologia e identità culturale.