Il mare che corrompe Stampa E-mail

Peregrine Horden - Nicholas Purcell

Il mare che corrompe
Per una storia del Mediterraneo dall'età del ferro all'età moderna


Carocci Editore, pagg.608, € 54,00

 

harden mare  La mitologia antica è ricca di storie e leggende che narrano di epoche remote e di eventi straordinari. Una di queste narra dell'Età dell'Oro, un periodo di grande prosperità e felicità in cui gli uomini vivevano in armonia con la natura, senza conoscere la navigazione né il commercio. Fu solo con l'avvento della nave Argo che questa pace fu interrotta e la corruzione degli uomini prese avvio.

  La leggendaria nave Argo, guidata dal mitico eroe Giasone e dalla sua ciurma di Argonauti, fu la prima a solcare le acque del Mediterraneo, aprendo la strada al commercio e alle relazioni tra i popoli. Questo fatto segnò l'inizio di una nuova era, caratterizzata da scambi culturali, economici e politici che avrebbero plasmato la storia del Mediterraneo per secoli.

  Secondo gli studiosi Peregrine Horden (professore di Storia medievale alla Royal Holloway, Università di Londra) e Nicholas Purcell (professore emerito Camden di Storia antica all'Università di Oxford e fellow del Brasenose College e della British Academy), la mobilità marittima è stata il più grande elemento di continuità nella storia mediterranea. Grazie alla navigazione, gli uomini poterono superare i rischi dell'isolamento geografico e dell'instabilità climatica, ambientale e produttiva, aprendo nuove possibilità di sviluppo e interazione.

  Il libro affronta il rapporto complesso tra l'uomo e l'ambiente nel Mediterraneo attraverso un'analisi approfondita che spazia su un arco di tremila anni. I suoi autori mettono in luce la dimensione ecologica e il ruolo della connettività nella storia della regione, dimostrando la lungimiranza e l'attualità del loro modello interpretativo.

  Grazie alla navigazione e al commercio marittimo, le civiltà del Mediterraneo poterono espandersi, arricchirsi e stabilire contatti con terre lontane. Le rotte commerciali del mare diventarono vie di scambio di merci, idee e culture, contribuendo alla formazione di una rete di relazioni interconnesse che hanno plasmato il volto del Mediterraneo per secoli.

  Tuttavia, non tutto fu rose e fiori. Il mare, fonte di ricchezza e tentazione, si presentava anche come un elemento imprevedibile e pericoloso. Le tempeste, i naufragi e i pirati minavano la sicurezza delle rotte marittime, mettendo a dura prova la resistenza e la resilienza degli uomini.

  Il mare, in definitiva, è stato da sempre un elemento fondamentale nella storia del Mediterraneo, svolgendo un ruolo cruciale nel plasmare le civiltà e le società che si sono affacciate sulle sue sponde. Lo studio di Horden e Purcell ci ricorda l'importanza della mobilità marittima nella storia della regione e ci invita a riflettere sulle sfide e sulle opportunità che il mare offre all'umanità.