Eugenio Pesci
Montagne magiche Irrazionalismo, esoterismo e tardo romanticismo nella cultura alpinistica italiana della prima metà del Novecento: Evola, Rudatis, Zapparoli Presentazione di Luigi G. de Anna
Edizioni Solfanelli, pagg.304 + 16 pp. a c., € 22,00
Le montagne da sempre hanno costituito un elemento imprescindibile nella percezione della natura sviluppata dalla cultura occidentale fin dai tempi di Omero. Sin dalle prime rappresentazioni artistiche curiose e accurate di Leonardo da Vinci fino ai misteriosi studi mineralogici di Goethe, le montagne hanno sempre avuto un legame profondo con una dimensione simbolica e in molti casi mitico-magica.
L'avvento dell'alpinismo e della corsa alla conquista delle vette sembrava aver introdotto un approccio diverso, più incentrato sull'affermazione dell'individuo e, ai giorni nostri, chiaramente orientato verso gli aspetti sportivi. Tuttavia, nella cultura mitteleuropea tra il 1890 e il 1940, si sviluppò una forte reazione culturale nei confronti del razionalismo borghese, e nell'alpinismo questa reazione trovò ispirazione nelle tradizioni esoteriche, seguendo i complessi e sfuggenti canoni dell'irrazionalismo filosofico, del simbolismo ermetico, del magismo e del tardo romanticismo.
Questo libro di Eugenio Pesci (docente di ruolo di Filosofia e Storia nei Licei a Milano) cerca di approfondire, forse per la prima volta, queste tematiche esoteriche all'interno della concezione delle montagne e dell'alpinismo, concentrandosi in particolare su tre celebri figure dell'epoca: Julius Evola, Domenico Rudatis ed Ettore Zapparoli. Attraverso le loro storie e le loro visioni dell'alpinismo, il libro si propone di esplorare l'acquisizione dei principali temi esoterici all'interno della cultura italiana del Novecento.
Julius Evola, noto filosofo e saggista italiano, rappresenta un punto di riferimento fondamentale nella riflessione filosofica esoterica legata all'alpinismo. I suoi scritti e le sue esperienze tra le montagne testimoniano la sua profonda connessione con la dimensione simbolica che esse rappresentano. Evola sottolinea l'importanza di superare la sfida fisica dell'arrampicata e di raggiungere una sorta di trascendenza spirituale attraverso l'esperienza delle vette.
Domenico Rudatis, invece, è conosciuto come l'"alpinista del mistero". Egli era un intrepido scalatore ma anche uno studioso delle tradizioni esoteriche. Le sue scalate erano motivate non solo dalla sfida fisica, ma anche dalla ricerca di significati più profondi. Rudatis dedicava molto tempo a esplorare le antiche leggende delle montagne, cercando di scoprire possibili connessioni tra il mondo fisico e quello spirituale.
Infine, Ettore Zapparoli contribuisce a completare il quadro delle influenze esoteriche sull'alpinismo italiano del Novecento. In qualità di alpinista e scrittore, Zapparoli si interessava agli aspetti simbolici delle montagne e delle vette che scalava. Le sue opere riflettono il suo interesse per l'irrazionale, il misterioso e il magico. Attraverso le sue parole, si riesce a percepire la profonda connessione tra l'alpinismo e la concezione esoterica delle montagne.
Questo libro si propone, quindi, di analizzare e approfondire le molteplici sfaccettature dell'alpinismo e della cultura italiana dell'epoca, evidenziando come tali sfaccettature siano influenzate dalle tradizioni esoteriche. Attraverso le storie di Evola, Rudatis e Zapparoli, ci si addentra in un mondo che trascende la semplice conquista delle vette, ma che abbraccia un significato più profondo e misterioso. |