Storia e coscienza di classe |
György Lukács
IL LIBRO – Dopo il convulso avvicendarsi degli avvenimenti politici che hanno visto il dissolversi dei regimi comunisti, cadono inevitabilmente, sotto la scure di una critica senza appello, anche le opere di quei pensatori marxisti che di questi regimi costituivano il fondamento teorico. Fa eccezione Storia e coscienza di classe che, pur non esente da elementi speculativi legati all'orizzonte marxista della sua epoca, possiede una tale ricchezza di geniali e anticipatrici intuizioni da avere a suo tempo influenzato filosofi come Adorno, Sartre e Merleau-Ponty e chiamato a un confronto anche l'Heidegger di Essere e tempo. Il tema decisivo dell'alienazione interpretata in base al concetto di reificazione, così come quello di centralità della nozione di merce nella società capitalista superano i confini della contingenza speculativa per entrare in una dimensione ancora attualissima. Come ogni grande testo filosofico, Storia e coscienza di classe è un libro per tutte le stagioni. DAL TESTO – "La superiorità del proletariato di fronte alla borghesia, che è altrimenti superiore dal punto di vista intellettuale, organizzativo, ecc., dipende esclusivamente dal fatto che esso è in grado di considerare la società a partire dal centro, come un intero coerente, ed è in grado perciò di agire centralmente modificando la realtà. Inoltre, per la sua coscienza di classe teoria e praxis coincidono: di conseguenza esso può gettare coscientemente la propria azione sulla bilancia dello sviluppo storico come momento decisivo. Lacerando questa unità, i marxisti volgari recidono il nerbo che connette unitariamente la teoria con l'azione proletaria. Essi confinano la teoria alla trattazione «scientifica» dei sintomi dello sviluppo sociale e trasformano la praxis in un essere sospinto senza sostegno e senza scopo dagli eventi particolari di un processo che essi rinunciano metodologicamente a dominare con il pensiero. L'AUTORE – György Lukács nacque a Budapest nel 1885. Nel 1911 pubblicò L'anima e le forme, nel 1919 Teoria del romanzo. Fece parte del governo di Béla Kun; emigrò quindi a Vienna (dove conobbe Max Weber e Thomas Mann) e a Mosca, dove rimase fino alla fine della guerra. Nel 1956 entrò a far parte del governo Nagy; venne arrestato e confinato per alcuni mesi in Romania. È morto a Budapest nel 1971. INDICE DELL'OPERA - Introduzione – Che cosa è il marxismo ortodosso? – Rosa Luxemburg marxista - Coscienza di classe – La reificazione e la coscienza del proletariato (I. Il fenomeno della reificazione – II. Le antinomie del pensiero borghese – III. Il punto di vista del proletariato) – Il mutamento di funzione del materialismo storico - Legalità ed illegalità - Osservazioni critiche sulla «Critica della rivoluzione russa» di Rosa Luxemburg - Considerazioni metodologiche sulla questione dell'organizzazione |