Mario Avagliano - Marco Palmieri
I militari italiani nei lager nazisti Una resistenza senz'armi (1943-1945)
il Mulino, pagg.456, € 26,00
IL LIBRO – La storia degli IMI (internati militari italiani) è la storia dei circa 650mila soldati che, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, furono catturati e deportati dai tedeschi. L'offerta di aderire alle SS o alla repubblica di Salò ed essere rimpatriati fu accettata solo da una piccola parte; la massa scelse di rimanere prigioniera nei lager, come autentico atto di resistenza. Grazie a una ricchissima mole di diari, lettere e testimonianze dirette, edite e ancor più inedite, il libro ne racconta la vicenda complessiva, dalla cattura alla liberazione e al ritorno, scoprendo anche aspetti poco noti della violenza nei lager, nei campi di lavoro coatto e di punizione, del loro bagaglio di ideali e di umanità, del rapporto con la popolazione civile e con le donne. Una pagina a lungo trascurata e sottovalutata recuperata qui, attraverso le voci dei protagonisti, in un quadro vivido e dettagliato. "In questo libro – scrive, nella Presentazione, Enzo Orlanducci (Presidente nazionale Anrp) - Avagliano e Palmieri, con il consueto rigore storico che li contraddistingue e un sapiente uso della diaristica e della corrispondenza coeva, per lo più inedita o scarsamente conosciuta, ci conducono per mano in un appassionante viaggio nel mondo degli Imi, che ci fa scoprire aspetti nuovi o poco noti, dal loro bagaglio di umanità alla capacità e al coraggio di resistere a tutte le avversità («una resistenza senz'armi», come recita il sottotitolo), raccontando attraverso le storie individuali la storia collettiva dei 650.000 internati militari italiani. "Un percorso che si snoda in quindici tappe, quanti sono i capitoli, accompagnate dalle parole vive dei protagonisti dell'epoca (non solo gli internati ma anche i loro familiari e i loro oppressori), dalla tragedia dell'8 settembre alla scelta se aderire o meno, dalla prigionia nei lager al lavoro coatto, fino al ritorno in Italia e al lungo silenzio dei reduci, approfondendo anche le motivazioni degli optanti che, come rilevano giustamente i due autori, costituirono una minoranza «non trascurabile». E soprattutto sviscerando e riempiendo di senso il sacrificio di quei militari italiani, e furono la grande maggioranza, che invece fino alla fine decisero di dire «no», come Giovannino Guareschi indica nella dedica di questo volume: «Ingannato, Malmenato, Impacchettato / Internato, Malnutrito, Infamato / Invano Mi Incantarono / Inutilmente Mussolini Insistette»."
DAL TESTO – "La sensazione diffusa è di essere abbandonati da tutti «senza una parola di conforto - come scrive nel suo diario il giorno di Natale del 1943 ancora Biscardini - nelle mani degli ex alleati, che ci giudicano traditori, senza una Patria che ci dia la forza di sopportare le dure avversità della prigionia. Due Patrie: una che si è completamente dimenticata di noi, malgrado la nostra integra fedeltà all'onore e al giuramento, l'altra con propaganda ci stuzzica e tormenta con offerte che rifiuto per quel... maledetto senso dell' onore e fedeltà che è in me». "Peraltro anche il rapporto tra gli stessi internati è spesso caratterizzato da egoismo e «la generosità è scomparsa – come annota il capitano Luigi Collo, di Moncalieri (Torino) - e ben pochi sono disposti a sacrificare qualcosa per gli altri. Molti ufficiali si sono chiusi in sé stessi e non rivolgono la parola a nessuno; stanno per ore immobili sul loro tavolaccio o passeggiano da soli in cortile facendo innumerevoli giri dell'area a nostra disposizione, parlando da soli e gesticolando». La prigionia, dunque, annota Umberto Saraceni, è una «scuola per conoscere l'anima umana (...) Ogni natura si mostra nella sua nudità, cadono le maschere, l'educazione perde il suo valore di freno inibitore, i caratteri e le indoli non conoscono paraventi, tutto è crudo, nudo, tagliente. L'egoismo trionfa, ogni sentimento di bontà si perde»."
GLI AUTORI – Mario Avagliano, giornalista e storico, collabora alle pagine culturali del «Messaggero» e del «Mattino». Tra i suoi libri: «Generazione ribelle. Diari e lettere dal 1943 al 1945» (Einaudi, 2006) e «Il partigiano Montezemolo» (Baldini & Castoldi, 2012). Marco Palmieri, giornalista e storico, è autore di «L'ora solenne. Gli italiani e la guerra d'Etiopia» (Baldini & Castoldi, 2015). Insieme hanno pubblicato numerosi volumi, tra cui, con il Mulino, «Vincere e vinceremo! Gli italiani al fronte» (2014), «L'Italia di Salò» (2016), «1948. Gli italiani nell'anno della svolta» (2018, Premio Fiuggi Storia) e «Dopoguerra. Gli italiani tra speranze e disillusioni (1945-1947)» (2019).
INDICE DELL'OPERA - Presentazione, di Enzo Orlanducci – Introduzione - I. L'armistizio - II. La scelta sul campo - III. La deportazione - IV. L'arrivo nei lager e la campagna di adesioni - V. Il rifiuto di massa - VI. Gli optanti - VII. Gli ufficiali nei lager - VIII. I soldati e i sottufficiali al lavoro coatto - IX. Violenza e morte nei lager - X. La fame, i pacchi e il mercato nero - XI. La posta, gli affetti familiari, l'amore e il sesso - XII. Le attività culturali e la fede religiosa - XIII. La trasformazione in lavoratori civili - XIV. La liberazione - XV. Il ritorno – Note - Indice dei nomi |