La grande livellatrice Stampa E-mail

Walter Scheidel

La grande livellatrice
Violenza e diseguaglianza dalla preistoria a oggi


il Mulino, pagg.640, € 35,00

 

scheidel livellatrice  IL LIBRO – Si può trovare una cura per la disuguaglianza che non sia peggio della malattia? Da quando gli esseri umani hanno iniziato a coltivare la terra, ad allevare bestiame e a trasmettere i loro beni ai figli, si è realizzata una ripartizione squilibrata delle risorse: in altri termini, la concentrazione del reddito ha proceduto di pari passo con la civilizzazione. Nel corso di migliaia di anni, solo quattro «forze» - come i cavalieri dell'apocalisse - si sono mostrate efficaci nel ridurre la disuguaglianza: le grandi guerre, il fallimento degli stati, le rivoluzioni e le epidemie. Tutti eventi traumatici. Oggi la violenza che ha limitato la disuguaglianza nel passato sembra essere diminuita, ma che ne è delle prospettive per un futuro più equo? Le politiche attuate negli ultimi cinquant'anni per combattere il fenomeno non hanno dato risultati concreti: al contrario, le disparità di reddito sono aumentate quasi ovunque nei paesi occidentali. Un certo grado di disuguaglianza, che la stabilità e l'economia di mercato comportano, è forse il prezzo da pagare per vivere pacificamente?
  La Parte I del volume segue l'evoluzione della disuguaglianza dall'epoca dei nostri antenati primati fino agli inizi del XX secolo ed è quindi organizzata nel senso cronologico convenzionale (capp. 1-3). L'esposizione cambia nel momento in cui si prendono in considerazione i Quattro cavalieri, i principali motori del livellamento violento. Nelle parti II e III, dedicate ai primi due componenti di questo quartetto, guerra e rivoluzione, l'indagine inizia nel XX secolo per proseguire risalendo il corso del tempo. C'è una ragione semplice dietro questo modo di procedere. Il livellamento attraverso la guerra con mobilitazione generale e attraverso la rivoluzione trasformativa è una caratteristica soprattutto dell'età moderna. La Grande compressione degli anni 1910-1940 non solo ha prodotto di gran lunga la migliore prova di questo processo, ma lo rappresenta anche e in effetti lo definisce in forma paradigmatica (capp. 4 e 5). In un secondo momento si cercano gli antecedenti di queste rotture violente, passando per la Guerra civile americana fino all'esperienza dell'antica Cina, di Roma e della Grecia, nonché per la Rivoluzione francese e le innumerevoli rivolte dell'età premoderna (capp. 6-8). La stessa traiettoria viene seguita nella discussione sulla guerra civile nella parte finale del capitolo 6, dalle conseguenze di tali conflitti nei Paesi in via di sviluppo contemporanei al crollo della Repubblica romana. Questo approccio permette di stabilire modelli di livellamento violento che sono saldamente radicati nei dati moderni prima di esplorare se possono essere applicati anche a un passato più remoto.
  Nella Parte V, sulle pandemie, l'Autore utilizza una versione modificata della stessa strategia passando dal caso meglio documentato – la Morte nera del Tardo Medioevo (cap. 10) - a esempi progressivamente meno noti, uno dei quali (le Americhe dopo il 1492) è casualmente un poco più recente mentre gli altri si collocano in tempi più antichi (cap. 11). La logica è la stessa: stabilire i meccanismi chiave del livellamento violento causato dalla mortalità di massa epidemica con l'aiuto delle migliori prove disponibili prima di cercare altrove eventi analoghi. La Parte IV, sul crollo dello Stato e sul collasso dei sistemi politici, porta questo principio organizzativo alla sua logica conclusione. La cronologia conta poco nell'analizzare fenomeni che sono stati in gran parte limitati alla storia premoderna, e non c'è nulla da guadagnare nel seguire una particolare sequenza temporale. Le date di casi particolari sono meno importanti della natura delle prove e dell'ampiezza del trattamento della dottrina moderna, le quali variano considerevolmente nello spazio e nel tempo.
  La Parte VI, sulle alternative al livellamento violento, è per la maggior parte organizzata per argomento in quanto si prendono in considerazione diversi fattori (capp. 12 e 13) prima di passare ai risultati controfattuali (cap. 14). La Parte VII, che insieme alla Parte I inquadra l'analisi tematica dell'Autore, riprende un'esposizione cronologica e, spostandosi dal recente risorgere della disuguaglianza (cap. 15) alle prospettive di livellamento nel prossimo e lontano futuro (cap. 16), completa la panoramica evolutiva.

  DAL TESTO – "Considerando la storia nel suo complesso, ognuna delle principali compressioni documentabili della disuguaglianza materiale è stata guidata da uno o più di queste quattro forze livellatrici. Inoltre, guerre di massa e rivoluzioni non si limitarono ad agire solo sulle società direttamente coinvolte in questi eventi: le guerre mondiali e l'esposizione alla sfida comunista influenzarono le condizioni economiche, le aspettative sociali e le decisioni politiche anche degli altri paesi. Questi effetti a catena hanno ulteriormente ampliato le conseguenze del livellamento fondato su conflitti violenti. Ciò rende difficile distinguere gli sviluppi avvenuti in gran parte del mondo dopo il 1945 dagli shock precedenti e dai loro continui riverberi. Sebbene la diminuzione delle disparità reddituali nell'America Latina d'inizio XXI secolo possa essere il candidato più promettente per l'egualizzazione non violenta, questa tendenza è rimasta relativamente di modesta portata, e la sua sostenibilità è incerta."

  L'AUTORE – Walter Scheidel insegna Storia antica alla Stanford University. Fra i suoi libri recenti: «The Science of Roman History» (Princeton University Press, 2018) e «On Human Bondage: After Slavery and Social Death» (Wiley Blackwell, 2017).

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione. La sfida della disuguaglianza («Una disuguaglianza pericolosa e crescente» - I Quattro cavalieri - Di che cosa non parla questo libro – Strumenti - È così importante?) - Parte prima. Breve storia della disuguaglianza - I. L'origine della disuguaglianza (Livellamento primordiale - Il grande aumento della disuguaglianza - «L'originario 1%») - II. Imperi della disuguaglianza (La Cina antica - L'Impero romano - Modelli imperiali) - III. Alti e bassi (Vette gemelle - Nuove vette - Oltre l'Europa - Il «lungo XIX secolo») - Parte seconda. Guerra - IV. Guerra totale («La situazione bellica si è sviluppata in modo non necessariamente favorevole al Giappone»: la guerra totale come livellatrice totale - «Il futuro non sarà mai più deciso da pochi»: il livellamento rafforzato e consolidato) - V. La Grande compressione («Il dramma di un'altra Guerra dei trent'anni»: il grande livellamento della disuguaglianza dal 1914 al 1945 - «Un periodo rivoluzionario nella storia del mondo è il momento più opportuno per fare cambiamenti radicali invece di semplici rattoppi»: da shock violenti a riforme egualizzatrici) - VI. Conflitti in età preindustriale e guerre civili («L'energia che si poteva imprimere alla guerra non aveva più contrappeso»: la (ri)nascita della mobilitazione generale a fini bellici in Occidente - «Uomini di servizio per l'agricoltura e la guerra»: la mobilitazione generale nelle guerre premoderne - «Quel nemico! Mi strappò di dosso il vestito, e ne rivestì la sua donna!»: le guerre premoderne tradizionali - «Non tenevamo più il conto di quanto avevamo ucciso, ma solo di quanto ci avrebbe fruttato»: la guerra civile - «Costi quel che costi»: guerra e disuguaglianza) - Parte terza. Rivoluzione - VII. Il comunismo («Per il potere del proletariato»: il livellamento rivoluzionario nel XX secolo - «Guerra a morte ai ricchi»: la Rivoluzione russa e il regime sovietico - «La più orribile guerra di classe»: la Cina di Mao - La «nuova gente»: altre rivoluzioni comuniste - «Tutti spazzati via»: la rivoluzione trasformativa come livellatrice violenta) - VIII. Prima di Lenin («Importa soprattutto far cadere le teste dei ricchi»: la Rivoluzione francese - «Daranno ogni cosa a Dio affinché se ne possa usare comunitariamente»: la Rivolta dei Taiping - «I contadini cercarono di migliorare con la forza la loro condizione»: le rivolte rurali - «Viva il popolo e muoiano i lupi»: rivolte urbane e nelle città-stato - «Furono così interamente distrutti»: esiti) - Parte quarta. Crollo - IX. Fallimento dello stato e collasso sistemico («Sogghigno di fredda autorità»: il livellamento provocato dal fallimento dello stato e dal collasso sistemico - «Volpi e lepri si rincorrono là dove fino a poco tempo fa dimoravano i grandi dello stato»: la distruzione dell'élite Tang - «Oppresso da tanti flagelli, estenuato da tante avversità»: la disintegrazione dell'Impero romano d'Occidente - «Molte delle città di quel periodo non ci sembrano, oggi, particolarmente imponenti»: il collasso sistemico nel Mediterraneo della tarda Età del bronzo e nell'America precolombiana - «L'abbattimento possa cadere sul tuo palazzo costruito per rallegrare il cuore!»: fallimento dello stato e declino delle élite nel Medio Oriente antico - «Il paese a pezzi»: fallimento dello stato nella Somalia odierna - Tutti gli stati predatori si somigliano, ma ogni loro crollo livella in modo diverso) - Parte quinta. Epidemie - X. La Morte nera (Il Quarto cavaliere: microbi, Malthus e mercati - «Ognuno credea che fusse finemondo»: la pandemia tardomedievale) - XI. Pandemia, carestia, guerra («Nati per morire»: la nuova pandemia mondiale - «I morti erano più numerosi dei vivi»: la peste di Giustiniano - «Città abbandonate ridotte a rovine e boscaglia»: la peste antonina - Il livellamento indotto dalla carestia: scarsi effetti benefici - «Tutto il mondo abitato è cambiato»: il livellamento provocato dalle pandemie e i limiti della nostra conoscenza - «Dio ha umiliato i potenti»: Augusta nella Guerra dei trent'anni) - Parte sesta. Alternative - XII. Riforma, recessione e rappresentanza («Padre di tutte le cose e di tutte re»? Alla ricerca di un livellamento pacifico - «Finché esso non fosse divenuto una tempesta tanto forte da sradicare ogni cosa?»: la riforma agraria - «Spezzare le tavole»: riduzione del debito ed emancipazione - «Su una base solida e prospera»: le crisi economiche - «Ma non possiamo averli entrambi»: la democrazia) - XIII. Sviluppo economico e istruzione («Una lunga oscillazione»: crescita, competenze e disuguaglianza - «Se unisci capacità intellettuale e professionale a una coscienza sociale puoi cambiare le cose»: livellamento senza shock?) - XIV. E se... Dalla storia al controfattuale («Niente di nuovo sotto il sole?»: lezioni della storia - «L'enorme disuguaglianza delle ricchezze»: dalla disuguaglianza alla violenza? - «La pace nel nostro tempo»: esiti alternativi) - Parte settima. Disuguaglianza e futuro del livellamento - XV. La nostra epoca (La ripresa della disuguaglianza - Mercati e potere) - XVI. Che cosa ci riserva il futuro? (Sotto pressione - Ricette - Un mondo senza cavalieri?) - Appendice. I limiti della disuguaglianza – Ringraziamenti - Riferimenti bibliografici - Indice dei nomi