Altri orientalismi. L'India a Firenze 1860-1900 |
Filipa Lowndes Vicente
IL LIBRO – "Altri orientalismi" analizza varie forme di conoscenza sull'India, attraverso la circolazione di persone, idee, saperi, immagini e oggetti tra Firenze e Bombay. Nella seconda metà dell'Ottocento, Firenze divenne un importante centro di studi sull'India, che diede vita a esposizioni, musei, riviste e congressi internazionali. Prendendo spunto dal rapporto tra due indianisti, Angelo De Gubernatis, docente di sanscrito a Firenze, e il goanese José Gerson da Cunha, medico e storico a Bombay, questo libro svela un'India costruita a partire da luoghi diversi e animata da una molteplicità di voci. L'esperienza istituzionale, intellettuale ed espositiva dell'orientalismo fiorentino, seppur periferico, va ad arricchire il dibattito su conoscenza e potere coloniale che ha impegnato le scienze sociali e umane negli ultimi decenni. DAL TESTO – "Le mura del Rinascimento, che cinsero la città fino al XIX secolo, si ritrovano ancora in molte altre forme ed è difficile vedere al di là di quello spessore, di quell'eccesso visivo rinascimentale che mette in ombra gli altri volti della città. Quando ho iniziato a prestare maggiore attenzione alle relazioni tra Firenze e l'India, soltanto tre aspetti risultavano chiari: i mercanti fiorentini del XVI e XVII secolo, come Filippo Sassetti che scrisse su Goa e Cochin; il mausoleo in marmo della tomba di San Francisco Xavier, di manifattura fiorentina e commissionato da Cosimo de' Medici; e il caso di un giovane principe indiano che, durante gli anni Settanta dell'Ottocento, nel corso di un grand tour europeo, morì nella città di Firenze, dove il suo corpo fu cremato e le ceneri sparse nell'Arno nel corso di una cerimonia indù. L'AUTRICE – Filipa Lowndes Vicente è nata a Lisbona nel 1972. Dal 2009 è ricercatrice storica presso l'Istituto di Scienze Sociali dell'Università di Lisbona. Ha conseguito il Dottorato di ricerca presso l'Università di Londra nel 2000 (Dipartimento di Studi storici e culturali, Goldsmiths College), la laurea specialistica in Storia dell'arte contemporanea presso il Goldsmiths College (1995) e la laurea in Storia dell'arte presso la Facoltà di Scienze sociali e umane dell'Università di Londra (1994). La sua tesi di dottorato è stata pubblicata con il titolo "Viaggi ed esposizioni: D. Pedro V nell'Europa del XIX secolo" (Lisbona, 2003), che ha vinto il "Premio Victor de Sá per la storia contemporanea" nel 2004. Tra il 1994 e il 2009 ha vissuto in Inghilterra (Londra), Stati Uniti (Providence e New Haven), Italia (Firenze), e di nuovo in Inghilterra, dove nell'anno accademico 2008-2009 è stata ricercatrice presso il Dipartimento di Arte e Archeologia della School of Oriental e African Studies (SOAS) presso l'Università di Londra. Durante questo periodo, ha beneficiato del sostegno della FCT, attraverso borse di dottorato all'estero e post dottorato, nonché del sostegno di una sovvenzione della Fundação Oriente. La sua ricerca si concentra sulle modalità di produzione della conoscenza nel XIX e XX secolo: la costruzione e gli usi del passato; le intersezioni tra cultura visiva, materiale e scritta e colonialismo; la produzione intellettuale delle élite indiane nell'India coloniale portoghese e britannica; Orientalismo indiano, italiano e portoghese; i confronti e le traversate coloniali tra l'impero portoghese e l'impero britannico; la storia di collezioni, mostre e musei nel contesto coloniale; la mobilità e il movimento di persone, oggetti, idee e immagini; la storia della fotografia; la storia della conoscenza e dell'arte prodotta dalle donne. INDICE DELL'OPERA - Ringraziamenti – Introduzione (1. Firenze: il luogo dell'archivio - 2. Le storie di una fotografia (Bombay, 1885) - 3. Orientalismi e conoscenza coloniale) - Capitolo I. Firenze come centro di studi orientali (1. L'unificazione italiana e il ruolo di Angelo De Gubernatis - 2. Il Congresso del 1878: l'apogeo della Firenze orientalista - 3. Dialogo e conflitto: la partecipazione di orientalisti dell'Asia - 4. L'Esposizione Orientale (1878): donazioni dall'Italia e dall'India - 5. L'influenza classica nelle sculture di Gandhara - 6. L'India all'Esposizione Orientale - 7. Gerson da Cunha: il successo italiano dell'orientalista «orientale» - 8. «Lettere dall'India Contemporanea» nella Revue Internationale - 9. Carteggi tra Bombay e Firenze - 10. Il Congresso Internazionale degli Orientalisti a Roma (1899)) - Capitolo II. Orientalismo e conoscenza coloniale: De Gubernatis in India (1. La proiezione pubblica del viaggio (1885-1886) - 2. «Anche l'Italia vuole uscire di casa» - 3. Reinventare la tradizione dei mercanti rinascimentali - 4. Gli ambigui rapporti con la British India - 5. «Non ci sono che rovine»: De Gubernatis e l'India portoghese - 6. Gerson da Cunha anfitrione a Bombay - 7. De Gubernatis e gli orientalisti dell'India - 8. Il sanscrito come lingua comune - 9. Incontri e scontri tra Gerson da Cunha e De Gubernatis - 10. L'antropologo Paolo Mantegazza alla ricerca dell'«India selvaggia») - Capitolo III. Oggetti in viaggio: l'India esposta a Firenze (1. Il coinvolgimento degli indiani nel Museo Indiano - 2. La profanazione del sacro: collezionare l'India religiosa - 3. L'acquisizione di manoscritti sanscriti per la Biblioteca di Firenze - 4. La passione per l'esotico: oggetti europei nelle case indiane - 5. Una messinscena orientale per i sovrani dell'Italia unita - 6. Chi vuole il Museo Indiano? - 7. Il Museo Indiano nella guide turistiche di Firenze - 8. Il Museo Indiano di Bologna (1907) - 9. La collezione di pittura antica del Villino Vidya - 10. L'esposizione dell'«India britannica» a Parigi (1878) e a Londra (1886)) - Conclusioni - Appendice fotografica - Fonti e bibliografia - Indice dei nomi |