Betina Lilián Prenz
Morte con lode La prima indagine di Sara Katz
Baldini+Castoldi, pagg.249, € 17,00
IL LIBRO – Un lunedì mattina di fine maggio, un grido rompe il silenzio in cui è ancora immersa quell'ala dell'Università. A terra, nell'aula di fronte alla segreteria, giace il corpo inerte, la testa in una pozza di sangue, di una vecchia professoressa. A indagare è il giovane ispettore Giuseppe Meneghini, ex studente della stessa facoltà. Con l'aiuto dell'affascinante Sara Katz, unica tra i professori a dimostrarsi collaborativa, Giuseppe si trova a ricostruire gli avvenimenti che hanno portato al delitto. Che rapporto lega i misteriosi messaggi minatori che la vittima aveva ricevuto mentre era ancora in vita, la relazione clandestina e morbosa che uno dei professori intrattiene con una bella studentessa bionda e una controversa lezione sull'argomento "omicidio" tenuta dalla stessa Sara qualche giorno prima del delitto? E perché la professoressa Katz aveva sentito quel giorno l'esigenza di prendere spunto dalla paginetta di uno scrittore argentino per parlare ai suoi studenti del delitto perfetto? Una semplice coincidenza? A ingarbugliare ancora di più la matassa, i deliri del ricco e vecchio marito della vittima, costretto a letto da una grave invalidità, e una badante arcigna e burbera che sembra, anche lei, avere qualcosa da nascondere. E mentre l'attrazione tra i due cresce, l'enigmatico racconto oggetto della lezione di Sara sull'omicidio aleggerà anche su una seconda morte...
DAL TESTO – "Era distesa sul pavimento, la testa immersa in una pozza di sangue. "Avevano prudentemente chiuso la porta dell'auletta, in attesa che arrivasse la polizia, ma i pochi che si aggiravano per il corridoio nel momento in cui l'urlo si era propagato per l'ala destra del primo piano, erano riusciti a distinguere, inequivocabilmente, la sagoma nota, un po' robusta, alta, ingombrante, dai capelli bianchi come la neve, della vecchia professoressa. "La ragazza era rimasta in piedi, pietrificata, lo sgomento in volto, come se l'urlo l'avesse svuotata di ogni capacità di reazione, a fissare quel corpo inerte. "Era stata lei a prendersi l'incarico di andare a chiedere, a nome di tutti, che l'appello fosse rimandato di una settimana visto che troppi esami andavano a coincidere nello stesso giorno. "Aveva bussato alla porta. Nessuna risposta. Aveva bussato di nuovo. Poi, sicura che in aula non ci fosse nessuno, così avrebbe riferito in seguito, era entrata. "E lì, l'atroce spettacolo. "A scuoterla da quello stato di orrore erano stati i primi accorsi, quelli che erano negli uffici di fronte."
L'AUTRICE – Betina Lilián Prenz è nata a La Plata, provincia di Buenos Aires. Nel 1975 è costretta ad abbandonare con la famiglia l'Argentina per trasferirsi in quella che oggi è l'ex Jugoslavia. Nel 1979 approda a Trieste, città nella quale tuttora risiede. Dopo la Laurea e il Dottorato di Ricerca in Filosofia, ha insegnato Lingua Spagnola presso varie università italiane, occupandosi anche di traduzione letteraria, soprattutto poetica. Questo è il suo primo romanzo di una serie che ha per protagonista la professoressa universitaria Sara Katz.
INDICE DELL'OPERA – Prologo – Venerdì – Lunedì – Un'ora prima a casa mia – E l'ispettore arriva in facoltà – Anch'io arrivo in facoltà – Intanto nell'ufficio della Bertucci – Pomeriggio - Intanto nell'ufficio dell'ispettore – Martedì – Cinque minuti dopo – Le tribolazioni del professor Pagliaro – Mercoledì – Le stranezze del professor Augeri – Giovedì pomeriggio – Sera – Venerdì – Intanto davanti al bar centrale – Intanto nell'ufficio del Capo – Poco dopo nel parco – Di nuovo lunedì – Martedì – Subito dopo – A cena da me – Qualche ora prima in commissariato – Ultime volontà – Mercoledì – Una ventina di minuti dopo – Pomeriggio – Subito dopo – E ancora di nuovo lunedì – Quasi tre ore dopo – I sospetti di Sara – Mercoledì – Alle sedici e venti nel parcheggio dell'Università – Giovedì pomeriggio – Venerdì – E Augeri lesse - E Augeri lesse anche quello - E Augeri disse la sua – Un mese dopo – Dieci minuti dopo – Racconto d'orrore – Epilogo |