Angelo Fortunato Formiggini Stampa E-mail

Matteo Al Kalak

Angelo Fortunato Formiggini
Ridere, leggere e scrivere nell'Italia del primo Novecento


Edizioni Artestampa, pagg.192, € 28,00

 

alkalak formiggini  IL LIBRO – Editore vivace, spirito giocoso e discendente di illustre famiglia ebraica, Angelo Fortunato Formiggini (1878-1938) fu uno dei protagonisti della cultura italiana del primo Novecento. Gettandosi dall'alto della torre Ghirlandina il 29 novembre 1938, pose fine alla sua esistenza, per rivendicare la propria identità: "sette volte italiano", non accettò che la promulgazione delle leggi razziali lo estromettesse dalla patria cui sentiva di appartenere. Filosofo del ridere ed editore bizzarro, credette seriamente nell'umorismo, spendendosi nella sua attività per produrre e diffondere libri. A ottant'anni dalla sua scomparsa, una mostra ne ripercorre la vicenda pubblica e privata, conducendo alla scoperta di una personalità eccezionale vissuta in "un tempo da cani".
  La mostra – si legge nella Presentazione di Martina Bagnoli - "ripercorre la sua opera nel contesto dei complessi eventi politici dell'Italia del primo Novecento. L'intenzione di questa rassegna è quella di tracciare la vicenda umana di un intellettuale, che molto fece per promuovere con fierezza la cultura italiana fin quando non gli fu detto che per motivi di razza egli italiano non poteva più essere. Lo abbiamo voluto fare con leggerezza e teatralità come sarebbe piaciuto ad Angelo Fortunato, sperando così di avvicinare il pubblico più vasto alla sua storia che, allora come adesso, vede protagonisti la conoscenza e la lettura quale fondamento dei rapporti tra gli uomini."
  Con uno sguardo tra le scrivanie e i cassetti dell'impresa Formiggini, vengono presentate le varie fasi del processo editoriale, dalla progettazione di un libro alla regolamentazione dei diritti di autore, dei compensi, fino alla stampa, con le correzioni di bozze, la creazione di un corredo grafico e, infine, la distribuzione, promozione e diffusione del volume sul mercato e nella comunità dei lettori. Un lavoro complicato, la cui ricostruzione consente di cogliere il ruolo dell'editore come organizzatore di cultura su vasta scala, funzione che vide Formiggini in prima linea anche attraverso l'istituzione di una nutrita biblioteca circolante.
  Uno spazio a sé è poi dedicato al controverso rapporto tra Formiggini e il regime: ad accogliere il visitatore è il linguaggio enfatico della retorica fascista, con i miti, rispettivamente, del duce - fissato dall'evocativo busto di Adolfo Wildt - e della patria, richiamata da un tricolore "littorio". In questa ambientazione, sono esposti i pezzi che testimoniano gli equilibrismi di Formiggini, ora intento a blandire vanamente Mussolini con testi che ne celebrano le trepide battaglie e la proteiforme personalità, ora indulgente nel licenziare biografie di antifascisti dichiarati, da don Sturzo a Turati. A lato, l'incontro-scontro con Gentile compendiato dalla Ficozza filosofica del fascismo.
  A fungere da trait d'union tra questa e l'ultima parte della mostra è infine il manoscritto di Parole in libertà, disperato testamento spirituale e intellettuale di Formiggini, composto quando si faceva sempre più chiaro che in nessun modo si sarebbe potuti scampare alle leggi razziali. Grazie all'utilizzo di installazioni virtuali, al pubblico è offerto un viaggio emotivo e un'identificazione nella disperazione formigginiana: gli appelli dell'editore al duce, all'Italia, al re e a Cristo stesso, risuonano in una camera oscura che punta a restituire l'angoscia e il baratro verso cui il modenese si sentiva inesorabilmente avviato. E con lui, in un sinistro epilogo, si cade dalla torre Ghirlandina.

  DAL TESTO – "[...] la vita di Formiggini costituisce un denso sondaggio nella storia della cultura italiana tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del secolo successivo; un itinerario reso ancor più significativo dall'intensità e dalla quantità dei contatti che l'editore seppe tessere dentro e fuori i confini nazionali.
"Non sorprende dunque che su Formiggini, nel corso degli ultimi decenni si sia detto e scritto molto, sebbene manchi - e non è facile adempiervi uno sforzo organico per inquadrare un personaggio in cui a prevalere furono le contraddizioni (o comunque l'eclettismo) più che gli elementi di linearità."

  L'AUTORE – Matteo Al Kalak svolge attività di ricerca presso la Scuola Normale di Pisa e l'Università di Modena e Reggio Emilia. Si occupa di storia del Cristianesimo, con particolare attenzione ai fenomeni di dissenso religioso, alle conversioni e alle forme di controllo sociale. Ha approfondito l'opera e il pensiero di Muratori, curando due volumi dell'Edizione nazionale del carteggio e pubblicando vari articoli sul tema. È autore di numerosi saggi e monografie.

  INDICE DELL'OPERA – Presentazione, di Martina Bagnoli - Uno dei meno noiosi uomini del suo tempo, di Matteo Al Kalak - Angelo Fortunato Formiggini: Sette volte italiano - Origini (Gli ebrei del duca - Da ebrei a italiani - Angelo Fortunato Formiggini) - Ottimismo ("L'Italia s'è desta": politica e cultura del nuovo Regno - Ridere e pensare) - Libri (Diventare editori - Libri in guerra, libri di guerra - La fucina dell'editore: volumi, collane, progetti - Biblioteca di filosofia e pedagogia (1908-1920) - Profili (1909-1938) - Poeti italiani del XX secolo (1909-1938) - Classici del Ridere (1909-1938) - Apologie (1923-1928) - Medaglie (1924-1929) - Lettere d'amore (1925-1938) - Polemiche (1926-1928) - Aneddotica (1929-1937) - Come nasce un libro?) - Regime (Una cultura di regime - Lo scontro: Giovanni Gentile vs. Formiggini - Annus horribilis: 1938) - Epilogo 29.11.1938 - Eredità (La Casa del Ridere) - Nota bibliografica - Indice dei nomi