Esilio, memoria e libertà |
Andrea Duranti
IL LIBRO – Prima monografia in lingua italiana a raccontare la storia della "diaspora iraniana" dal 1811 a oggi, "Esilio, memoria e libertà" offre al lettore una nuova chiave di lettura per comprendere le trasformazioni politiche di uno dei paesi più strategici del Medio Oriente, influenzate e guidate dalla comunità di esuli, studenti, diplomatici, operai e mercanti insediati in Europa, negli Stati Uniti e nella vicina Turchia. Dall'Inghilterra vittoriana alla Germania di Weimar, dalle proteste giovanili del '68 all'America di Trump, il libro ripercorre i passi degli iraniani in esilio, presentando una prospettiva completa e multidisciplinare della storia e della cultura della diaspora, che comprende oggi una vera e propria Exilliteratur. L'AUTORE – Andrea Duranti (Cagliari, 1981) è Dottore di ricerca in Storia, istituzioni e relazioni internazionali dell'Asia e dell'Africa (Università di Cagliari) e ha pubblicato numerosi saggi e monografie sulla storia contemporanea del mondo islamico. È coautore della monografia "Il rosso e il nero e la rivoluzione della modernità" (Aracne editrice, 2007); ha curato l'edizione italiana del libro "Dinamite dello spirito. Martirio, Islam e nichilismo" (Aquilegia, 2007) dell'intellettuale irano-tedesco Navid Kermani. INDICE DELL'OPERA - Ringraziamenti - Introduzione: esilio, memoria e libertà - Parte I. La diaspora nell'era Qajar: studenti, mercanti, diplomatici e operai rivoluzionari – Prologo. Il velo di Maya e la rivelazione dell'Occidente - Capitolo 1. I primi studenti iraniani in Europa e la dar al-Fonun - Capitolo 2. Mercanti e operai lungo le vie carovaniere (2.1. L'Impero ottomano - 2.2. Il Caucaso e l'Asia centrale - 2.3. Lo strano caso della Repubblica sovietica di Gilan e la nascita del Partito comunista iraniano) - Capitolo 3. Diplomatici e massoni - Capitolo 4. La rivoluzione costituzionale (4.2. Le origini della rivolta – 4.3. Il coup del 1908 e la resistenza costituzionalista – 4.4. Dalla diaspora in Europa alla resistenza di Tabriz al secondo Majles) - Parte II. Fiori che crescono all'Inferno. La diaspora iraniana nella Germania guglielmina e nella Repubblica di Weimar - Capitolo 5. La diaspora iraniana nel Reich guglielmino (5.1. Gli studenti della diaspora, base sociale del "Comitato dei nazionalisti iraniani", e la politica orientale di Guglielmo II - 5.2. Il circolo di lettura di Berlino e la Kaviani Press) - Capitolo 6. Dalla fine della Prima guerra mondiale al colpo di Stato (6.1. L'"uomo forte" marcia su Teheran - 6.2. Il "Nuovo Ordine" di Reza Shah e i limiti di una modernizzazione mancata - 6.3. Fiori che crescono all'inferno: cronache di una modernizzazione mancata) - Capitolo 7. La diaspora nella Repubblica di Weimar (7.1. Gli esuli iraniani nella Germania di Weimar - 7.2. Attivismo ed editoria nella Repubblica di Weimar - 7.3. Taqi Arani e il "gruppo dei 53") - Parte III. Interludio: dall'abdicazione al colpo di Stato del 1953 - Capitolo 8. Una nazione a sovranità limitata: l'invasione anglo-sovietica del 1941 (8.1. L'occupazione militare e la Conferenza di Teheran - 8.2. Il mosaico persiano del potere e la formazione dei nuovi partiti politici - 8.3. Il Partito dell'Iran e l'alleanza con Mossadeq - 8.4. Il Tudeh - 8.5. Il colpo di Stato monarchico del 1949) - Capitolo 9. Il Fronte nazionale e il duplice colpo di Stato del 1953 – Parte IV. La diaspora studentesca come avanguardia politica rivoluzionaria: 1953-79 - Capitolo 10. Il contesto: anatomia di un autoritarismo (1953-77) (10.1. Reprimere e modernizzare: il nuovo regime e il rapporto con gli Stati Uniti - 10.2. La rinascita dell'opposizione studentesca - 10.3. L'Organizzazione degli studenti dell'Università di Teheran) - Capitolo 11. Le organizzazioni studentesche iraniane in Francia, Inghilterra e Germania e la nascita della Confederazione degli studenti iraniani in Europa (11.1. Il caso della Francia e l'idea di una federazione transnazionale - 11.2. Organizzazioni e pubblicazioni degli studenti iraniani in Inghilterra - 11.3. Il revival dello spirito di Weimar nella Repubblica federale tedesca e il Congresso di Heidelberg - 11.4. L'Iranian Students' Association in the United States e la politicizzazione degli studenti iraniani negli Stati Uniti - 11.5. La fondazione della Confederazione degli studenti iraniani / Unione Nazionale e il "Congresso dell'Unità") - Capitolo 12. La svolta del 1963: verso un nuovo paradigma (12.1. La rinascita dell'opposizione religiosa - 12.2. I "moti del 1963" e la radicalizzazione dell'opposizione - 12.3. Il Terzo fronte nazionale e la radicalizzazione della dissidenza dopo il 1963) - Capitolo 13. 1965-68: propaganda e partecipazione al movimento di contestazione giovanile - Capitolo 14. Gli anni del disincanto e la mobilitazione internazionale - Capitolo 15. Verso la rivoluzione (1975-79) - Parte V. La diaspora postrivoluzionaria - Capitolo 16. L'instaurazione della velayat-e faqih, il primo governo rivoluzionario e l'estromissione delle componenti laiche. La transizione dall'autoritarismo al totalitarismo - Capitolo 17. I Mujahedin-e khalq e il Consiglio nazionale della resistenza iraniana: delitto e castigo (17.1. Gli anni dell'apprendistato e la scelta dell'esilio - 17.2. Controversie e violazioni dei diritti umani - 17.3 Il ruolo dei Mujahedin-e khalq nella genesi della crisi diplomatica sul nucleare iraniano) - Capitolo 18. L'opposizione monarchica - Capitolo 19. I Feda'iyan-e Islam e il Tudeh - Capitolo 20. La controffensiva del regime: gli omicidi degli esuli in Europa - Capitolo 21. "Dalla pace del mare lontano": l'era della distensione, il sogno di democrazia dell'"onda verde", il Web 2.0 e il rischio di una nuova escalation (21.1. «Con l'Islam un nuovo inizio»: la Presidenza Obama e le primavere arabe" - 21.2. La creazione di uno spazio politico virtuale: la nascita del Weblogestan - 21.3. "Rivoluzione 2.0": le elezioni presidenziali iraniane del 2009 e l'"onda verde" - 21.4. «Make America Great Again». Donald Trump e la diaspora iraniana) – Appendice. L'altra diaspora: il caso Giappone - Bibliografia |