Capri 1939 Stampa E-mail

Marcella Leone de Andreis

Capri 1939
L'Isola in bianco e nero
Nobili e stravaganti, imprenditori e artisti, camicie nere e antifascisti alla vigilia della guerra


Edizioni La Conchiglia, pagg.486, € 35,00

 

deandreis capri1939  IL LIBRO – Quella del 1939 è l'ultima estate di pace. Ai primi rombi di cannone che il primo settembre segneranno lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, la grande mondanità internazionale che ne aveva decretato il successo turistico abbandona precipitosamente Capri. Anche se l'Italia entrerà in guerra solamente dieci mesi dopo, per l'Isola è la fine di un'epoca affascinante fatta di luci e di ombre, ricca di personaggi affascinanti e di figure inquietanti, di atmosfere seducenti e di eventi preoccupanti. Dietro la facciata elegante, alle stravaganze e alle libertà della café-society che per circa un ventennio era accorsa per goderne le bellezze e i divertimenti esclusivi, si contrappone l'immanenza del regime fascista con le sue liturgie, le divise e gli stivaloni di gerarchi e gerarchetti, e il suo mondo oscuro, violento e nascosto, con le spie che controllano tutto e tutti, gli intrighi di potere e pure le purghe con l'olio di ricino somministrate agli oppositori politici.
  Nuovi documenti d'archivio e memorie di protagonisti del tempo hanno consentito di ricostruire la nascita della Capri moderna fortemente voluta dal duce che, dopo una fugace visita nel settembre 1924, aveva affidato al barone Alberto Fassini, finanziere, uomo d'affari e munifico sovvenzionatore del Partito fascista, il compito di trasformare un luogo bello ma in parte ancora arretrato, sconosciuto agli italiani ma molto apprezzato da colorita comunità omosessuale proveniente da ogni dove, in una vetrina accattivante e rassicurante del regime. Il barone non aveva deluso le aspettative e in poco tempo aveva trasformato l'Isola in un posto da sogno, con alberghi di alto livello, attrazioni mondane per ogni gusto, strade, fogne, illuminazione elettrica e soprattutto il porto. Alla fine degli anni Trenta, la stella di Fassini è però in declino e lo stanno facendo fuori da tutti i suoi affari e le sue attività, comprese quelle capresi. Non mancherà di scrivere accorate lettere a Mussolini che, preso dalla complicata situazione bellica, neanche risponderà.
  Nel girotondo dei personaggi più assidui della Capri tra le due guerre mondiali, accanto a ricche americane, aristocratici della più antica nobiltà europea, marajà, re spodestati, milionari e letterati di ogni parte del mondo, spiccano alcuni frequentatori italiani di grande rilievo. Come il principe Umberto di Savoia, erede al trono d'Italia, con la moglie Maria Josè, sua sorella Mafalda, sposa del principe tedesco Filippo d'Assia, molto vicino ai nazisti, e tutto il seguito di nobili e aristocratici che ruotano intorno alla corte reale. Ma in quegli anni un'altra famiglia molto importante ha fatto dell'Isola il suo luogo prediletto, e ha la sua corte. È quella formata da Edda Ciano, figlia del duce e donna più influente del regime, da suo marito Galeazzo Ciano, giovane ministro degli Esteri e pupillo di Mussolini. Attorno a loro si raccoglie il gotha della nomenclatura fascista, tra cui i potenti gerarchi Roberto Farinacci, pazzo per il jazz, Italo Balbo, che arriva sempre pilotando un idrovolante e Bruno Bottai, circondato da una corte di giornalisti e scrittori: il padre del Futurismo Filippo Tommaso Marinetti, che voleva mettere un ascensore sui Faraglioni, con la sua stravagante brigata di pittori e poeti, Curzio Malaparte, sempre presente laddove si sente profumo di potere. Un po' più appartato, ma non troppo, Alberto Moravia, giovane e già famoso scrittore, con la moglie Elsa Morante. Se ne sta ovviamente in disparte nella sua villa l'antifascista Alberto Albertini, cofondatore e condirettore con il fratello Luigi, del "Corriere della Sera", il prestigioso quotidiano che il regime li ha costretti a svendere. Un altro grande personaggio dell'antiascismo che aveva trascorso anni prima le vacanze a Capri era stato il giornalista e deputato liberale Giovanni Amendola, morto poi a causa delle percosse subìte durante un agguato delle squadre fasciste. Nonostante il clima repressivo che si andava sempre più accentuando in Italia e che sarebbe sfociato nelle leggi razziali del 1938, intellettuali ebrei tedeschi e austriaci si affacciano a Capri per vedere se per loro è possibile trasferirsi sull'Isola e sfuggire alle persecuzioni in atto nel loro paese. È il caso degli scrittori Franz Werfel e Stefan Zweig, che però annusano l'aria e se ne partono rapidamente. Un piccolo gruppo di ebrei dimoranti sull'Isola o arrivati da Germania, Ungheria, Romania e Albania, verranno espulsi dal Paese e si affretteranno a cercare altri asili per non finire negli artigli della Gestapo. Quelli che si ostineranno a rimanere saranno internati in varie località dell'Italia meridionale. Intanto, attratti dalla fama del luogo, non mancheranno di fare una o più visite, accolti con festeggiamenti e archi di fiori, persino alcuni gerarchi della Germania nazionalsocialista come Hermann Göring, interessato alla Villa San Michele del medico svedese Axel Munthe, e Rudolf Hess, entusiasta dei gorgheggi di Scarola, il più famoso cantante caprese del tempo.
  "Capri 1939", l'isola in bianco e nero si ripromette di raccontare questo periodo veramente speciale che, tra vecchie conoscenze e nuovi personaggi, non manca di riservare sorprese e stuzzicare nuovi interessi.

  DAL TESTO – "Eppure la guerra è alle porte e sta per travolgere il vecchio e il nuovo mondo, l'Occidente e l'Oriente, il Nord e il Sud, provocando spaventose sofferenze, terribili devastazioni e milioni di morti. Nelle ore frenetiche in cui le cancellerie delle grandi potenze occidentali tentano di scongiurare il conflitto e l'opinione pubblica si chiede se valga la pena di morire per Danzica o non convenga piuttosto abbandonare la città polacca del Baltico negli artigli di Hitler che la pretende, la crema del bel mondo internazionale e dell'aristocrazia, i più alti papaveri del regime fascista e persino qualche importante gerarca nazista si godono tranquillamente le vacanze capresi e non vogliono pensieri. I venti di guerra che spirano minacciosi sull'Europa pare che sfiorino appena l'Isola delle Sirene, quasi che un incantesimo, fatto di bellezze naturali, di scenari di sogno e persino dell'aria, che si pretende radioattiva, la tenga al riparo dagli eventi del mondo esterno."

  L'AUTRICE – Marcella Leone de Andreis è una giornalista formatasi alla scuola del "Panorama" di Lamberto Sechi, in cui curiosità e rigore furono le armi vincenti di un fenomeno unico nell'editoria italiana. Giovane vaticanista, e prima donna accreditata presso la sala stampa della Santa Sede, ha seguito due conclavi e tre pontificati. È autrice, insieme al marito Stefano de Andreis, di due libri sul pontificato di Giovanni Paolo II pubblicati anche in Germania e in Spagna. Da alcuni anni si occupa con impegno e passione della storia di Capri nel Novecento, trasponendo in essa tutta la grinta e l'esperienza della sua formazione giornalistica. Questo "Capri 1939. L'Isola in bianco e nero" è la versione ampliata e arricchita del precedente "Capri 1939", pubblicato nel 2002 per i tipi delle Edizioni Inedita, che iniziava un viaggio storico continuato con il volume "Capri 1943. C'era una volta la guerra", in cui documenti rari, provenienti dagli archivi italiani, inglesi, tedeschi e americani uniti alle memorie dei protagonisti di rango e dei testimoni meno titolati, ma non per questo meno titolati, hanno restituito circostanze, storie e atmosfere del tempo in cui la piccola Isola ha incontrato la grande storia, quella con la esse maiuscola. Il viaggio è continuato con "Capri 1950. Vita dolce vita", in cui si ricostruisce un periodo che va dall'immediato secondo dopoguerra alla fine degli anni Cinquanta, attarverso un affascinante caleidoscopio di personaggi, scandali ed eventi che hanno animato una "dolce vita" caprese folle e sregolata ma, nel contempo, ricca di grandi capacità e iniziative imprenditoriali. Un impegno tenace nella ricerca, fino al particolare più minuto, ha guidato l'autrice in ciascuno dei libri della trilogia caprese, conscia del fatto che a volte un piccolo particolare può far comprendere più di tante parole il senso della storia.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione – Prefazione - Capitolo I. L'isola in camicia nera (Il nanziere del duce e l'invenzione della Capri moderna - La beffa del Castiglione - Mondanità e camicie nere - Le grandi orecchie dell'Ovra - Sorvegliati speciali - Stivaloni e olio di ricino - Dietro la facciata, i capresi) - Capitolo II. L'ultima estate di pace (Il tout-monde ai Bagni Da Maria - Arriva dal cielo il delfino del duce - Una contessa, la vera regina di Capri: Edda Ciano - Lo "scatola" dei conti Ciano - Il mito del Quisisana - Spassi leciti e ai limiti del lecito - Musica per tutti i gusti: Farinacci pazzo per il jazz) - Capitolo III. Un consenso che viene da lontano (Un tuffo nel passato: la visita di Mussolini - Le tensioni del primo dopoguerra – L'euforia nazionalista - Villeggianti famosi - La colonia russa. Il mito di Gorkji - Lo sbarco dei comunisti - L'avvento del fascismo - Qualche timido segnale di dissenso - L'invasione dei napoletani - Arrivano i barbari: gli industriali del Nord) - Capitolo IV. Marino Dusmet podestà (Caprurani e ciammurri - L'influenza del fascismo napoletano - Dusmet si rimbocca le maniche - Finalmente il porto - Le altre opere pubbliche - La longa manus del regime sulla società - Patria di tutte le stravaganze) - Capitolo V. La questione morale (Un passato imbarazzante - L'isola del libero amore - La brutta storia di Krupp e altre storie - Lo scoglio degli scandali - Capri virilissima: la crociata contro l'omosessualità - Preso a Capri con le mani nel sacco il vero Girolimoni - L'astuto compromesso storico con i gay - La Chiesa tuona contro il peccato) - Capitolo VI. Gli anni di Dusmet (Umberto incendia l'Isola - Avanti Savoia - Le prime piccole soddisfazioni del piccolo podestà - La grande depressione del 1929 - Chiamata in soccorso anche la meteorologia - I segni della ripresa - L'invasione dei gerarchi - Balbo, un uomo forte con un debole: Capri - La favola di Umberto e Maria José - Edda e Galeazzo in viaggio di nozze) - Capitolo VII. I titani (Axel Munthe: l'amico delle quaglie - L'insospettabile sospetto - L'irresistibile Axel - Lo scorbutico stregone - Il mito di San Michele - Edwin Cerio, genius loci - Il colpo d'ala - Il cantore dell'isola - Al di sopra di tutto e di tutti – L'idea fissa: donne e denari - Alberto Fassini, una vita a passo di carica - La sua Africa, la lente dell'Ovra - Alta società e residenze da sogno) – Capitolo VIII. La terra della cultura (Filippo Tommaso Marinetti - La patria del Futurismo - Curzio Malaparte e le sue stravaganze capresi - La cultura nel mirino dell'Ovra: Alberto Morauia 'o librista ed Elsa Morante la garrara - Altri osservati molto speciali - La colonia straniera tra arrivederci, addii e qualche new entry: Norman Douglas e Compton Mackenzie - L'abdicazione degli altri stranieri - Vecchie e nuove amiche: Colette e Marguerite Yourcenar - Gorkij, qualche leggenda da sfatare - Tiberio trova un amico: Amedeo Maiuri) – Capitolo IX. La caduta di Dusmet (Le sanzioni arrivano a Capri - Il giallo del ritiro di Dusmet - La bagarre per la successione: Renato de Zerbi commissario - Germano Ripandelli podestà - Capri superstar: la lunga saison del 1938 – Anacapri, Cenerentola ma non troppo) - Capitolo X. Ballando sull'orlo del baratro (Il via vai dei gerarchi nazisti - Edda e Mafalda fanno gli onori di casa - I tentacoli della Polizia politica sugli ebrei - Un caso quasi caprese: Guido Artom - Orrori lontani e piaceri vicini - La querelle sul turismo mordi e fuggi - Andare verso il popolo: ma come?) - Sigle e acronimi - Abbreviazioni editoriali - Testimonianze e colloqui - Referenze fotografiche – Bibliografia - Fonti giornalistiche e d'archivio - Quotidiani, riviste e siti web consultati con il solo riferimento della data o della testata - Indice dei nomi