Gli sniper russi |
Rocco Giammetta
IL LIBRO – Il termine sniper, che oggi viene largamente utilizzato, venne coniato per la prima volta verso la metà del diciannovesimo secolo dai soldati britannici per indicare un soldato che, da un posto nascosto, riusciva a colpire un piccolo evelocissimo beccaccino (Gallinago gallinago, in inglese snipe). Oggi il termine sniper, "tiratore di precisione", per le Forze Armate italiane si riferisce a un tiratore esperto, qualificato tramite un corso speciale, capace di impiegare un'arma specifica per il tiro di precisione con i relativi accessori (ottiche di puntamento, bipiedi, ecc.) con l'obiettivo di colpire un bersaglio con una ragionevole possibilità di successo a distanze che possono arrivare a 1500 metri e oltre. Dunque, il compito di uno sniper militare, in uno scenario di guerra o in un'operazione militare ad alta intensità, è quello di ingaggiare e di conseguenza eliminare bersagli selezionati, con fuoco di precisione a distanze medie e medio-lunghe. Tale azione ha lo scopo di infliggere perdite tra gli elementi chiave nemici, rendere inefficienti i materiali, presidiare punti sensibili ed effettuare azione di counter-sniping (controcecchinaggio). Gli snipers vengono spesso inseriti in articolati dispositivi presso i quali assolvono, tra gli altri, compiti di sicurezza e osservazione, intervenendo con procedure standardizzate per sopprimere minacce puntiformi. Spesso, grazie alle loro capacità di acquisire obiettivi a grandi distanze, gli snipers vengono anche incaricati di eseguire ricognizioni e raccolta di dati informativi nel corso di operazioni non convenzionali. Inoltre sono schierati al fine di isolare le aree d'intervento delle unità dell'arma base (fanteria e cavalleria), per evitare ingaggi prematuri o tentativi di sganciamento da parte di elementi delle unità nemiche. Al contrario, nelle operazioni diverse dalla guerra (es. Peace-Keeping), vengono impiegati generalmente per il concorso del controllo di aree, difesa di abitati, posti comando, per la sorveglianza e scorta di personalità e/o convogli. Sinteticamente, è possibile affermare che lo sniper militare possiede un addestramento tattico e tecnico di alto livello che gli permette di lavorare isolato o in coppia rispetto al resto dell'unità, dispone di un equipaggiamento tattico complesso e un'ottima precisione di tiro combinata con una considerevole portata operativa. DAL TESTO – "La profondità e la portata del cambiamento militare russo intercorso negli ultimi cinque anni, per certi aspetti può apparire in gran parte estetica poiché i militari russi ora si mostrano simili a quelli di un esercito moderno in contrapposizione al loro precedente aspetto chiaramente post-sovietico, ma in realtà rappresenta una vera e profonda trasformazione all'insegna del mutamento per adeguare lo strumento "Difesa" ai cambiamenti imposti dalle guerre attuali e future. E per questo, anche se la Russia di Putin, non sarà probabilmente in grado di raggiungere tutti gli obiettivi ambiziosi previsti dalla sua riforma delle Forze Armate, ci sono pochi dubbi che la sua capacità militare complessiva sarà ulteriormente sviluppata entro il 2020, compreso naturalmente lo specifico settore del tiro di precisione militare, dove la tecnologia, intesa appunto come l'insieme dei sistemi d'arma e di comando e controllo costituiscono un parametro essenziale della valutazione della fattibilità decisionale da adottare in ogrù contesto d'impiego. A tal proposito, [...] la relazione tra tecnologia di origine militare e quelle civili, inesistenti nel periodo sovietico e post-sovietico, hanno subito con il tempo significativi cambiamenti, tanto che armi, componenti ottici ed altri apparati e sottosistemi complementari (radio, telemetri laser, anemometrici, sistemi elettronici di sincronizzazione del fuoco, ecc.) costituiscono oggi sempre più ragionevoli alternative allo sviluppo di strumenti prettamente militari prodotti da aziende di Stato. La ricerca scientifica e l'innovazione tecnologica, attraverso la cooperazione con emergenti e motivate aziende private, costituiscono pertanto obiettivi prioritari, anche in questo campo specifico, per raggiungere risultati operativi e commerciali di rilievo." L'AUTORE – Rocco Giammetta, Capitano dell'Esercito Italiano impiegato con incarichi operativi e di comando in vari turni in Bosnia, Afghanistan e Libano. Negli anni ha conseguito varie qualifiche e brevetti fra cui: istruttore di counter-ied (ordigni esplosivi improvvisati), qualifica di difesa CBRN (chimico, biologico, nucleare e radiologico), Force Protection (organizzazione e predisposizione delle misure di difesa e protezione del personale di installazioni militari o civili). Pattugliatore scelto e paracadutista, è un esperto di armi e tiro a lunga distanza e appassionato studioso di storia militare. INDICE DELL'OPERA - Introduzione - Capitolo 1. Dalle origini alla Seconda Guerra Mondiale - Capitolo 2. La Grande Guerra Patriottica (Impiego delle donne - Eroi dell'Unione Sovietica) - Capitolo 3. Dal dopoguerra all'intervento in Afghanistan - Capitolo 4. Le guerre cecene - Capitolo 5. Gli sniper russi oggi - Capitolo 6. Passato, presente e futuro dei fucili di precisione russi (Fucile mosin-nagant 1891/30 - Fucile tokarev svt-40 - Fucile svd "dragunov" - Fucile svu-as - Fucile sv-98 - Fucile osv-96 - Fucile asvk - Fucile vssk - Fucile vss "vintorez" - Fucile t-5000 "orsis") - Capitolo 7. Munizionamento (Cartuccia cal. 7,62 x 54 mm Russian - Cartuccia cal. 9 x 39 mm - Cartuccia cal. 12,7 x 108 mm - Cartuccia cal. 12,7 x 55 mm) - Capitolo 8. Sistemi di puntamento ottico (Cannocchiale di puntamento pe - Cannocchiale di puntamento pu - Cannocchiale di puntamento pso-1 - Cannocchiale di puntamento 1p59 3-10x40 - Cannocchiale di puntamento pos 12x50 - Cannocchiale di puntamento ds3-12x50 - Apparati per la visione notturna – Visore notturmo 1pn51 - Visore notturno 1pn58 - Visore notturno 1pn93 - Visori notturni anti-sniper) - Conclusioni - Glossario - Bibliografia - Ringraziamenti |