Diario di guerra 1915-1918 |
Battista Rompianesi
IL LIBRO – Indimenticabili vicende e cari ricordi di un combattente italiano nella Grande Guerra. Il testo è stralciato dalla corrispondenza e dal diario di guerra del Serg.te Rompianesi Battista decorato al valore militare sul campo. DAL TESTO – "Dunque, a mio riguardo, cosa potrei dirvi? Come al solito, stò bene di salute sostenendo benissimo tutte le fatiche di guerra, mangio il rancio con un appetito formidabile. Ho detto fatiche di guerra, ma intendo dire lavori, come tricee ecc... combattimenti ancora no, perciò state tranquilli perché non c'è nulla da temere. Fra queste montagne del Trentino ci si stà benissimo perché ora non c'è freddo e si dorme sotto alla tenda con una sola coperta e questa invece di mettercela a dosso la mettiamo sotto, si dorme però sempre vestiti. Di soldi non ne ho bisogno perché anche avendone, non si saprebbe ove metterli, e poi, c'è la cinquina, ed è abbastanza per prendere qualche soldo di latte da questi contadini che non c'hanno altro di buono essendo che i tedeschi gli hanno porta(to) via ogni cosa, e quel che è peggio, tutti gli uomini. Quì non si vedono altro che donne, bambini e qualche vecchio, si trovano certe case quasi disabitate e anche del tutto, e tutto ciò, fa pietà, parlano abbastanza bene l'italiano e anzi, il tedesco, la maggior parte non lo sanno. Una cosa che spero vi farà piacere a sapere e che l'avevo già scritta altra volta, ma forse non l'avete ricevuta, e questa: In una chiesetta, giorni addietro, ho fatto la comunione e ciò, come sapete, è una cosa importante per un soldato cristiano, preparandolo a sopportare serenamente qualsiasi pericolo o disagio, rendendolo più forte e risoluto nel compiere il suo dovere verso la patria. E Peppino?.... son certo che starà bene anche lui, ad ogni modo scrivetemi, ho gran voglia di sapere vostre notizie." L'AUTORE – Giovanni Battista Rompianesi, nato a Sassuolo (MO) nel 1893, rimasto orfano di padre quando ancora era piccolo, Battista trascorse alcuni anni in collegio, all'Opera Pia Bianchi di Casinalbo, dove compì gli studi e imparò un mestiere. A vent'anni fu assunto presso la SEFTA (Ferrovie Provinciali) dove lavorò come falegname per quarant'anni fino alla pensione. Morto a 93 anni, sposato con Annetta, ebbe 9 figli e un nutrito stuolo di nipoti. Era appassionato di astronomia e fece parte per decenni del Gruppo Astrofili Italiani: aveva costruito con le sue mani alcuni telescopi a riflessione, destinati ad alcuni Osservatori Italiani (Camaldoli, Fano, Napoli). Era un delicato e sensibile poeta dialettale e fece parte del Gruppo "la Trivéla" di cui era socio fondatore e decano, contribuendo con centinaia di poesie in dialetto modenese, alcune delle quali raccolte in volumetti pubblicati e dedicati al nostro Duomo ("in Dom e intorn'al Dom"), alle bellezze della natura ("El quater stagioun"), agli affetti famigliari ("Treinta sunatt per la me famia") e alla fede in Dio. Era infatti un credente convinto ma nello stesso tempo capace di porre in Dio anche le sue inquietudini, umile ma arguto e dotato di una grande generosità. Era amato da tutti quelli che lo conoscevano, una di quelle figure, di quei personaggi modenesi tanto originali da marcare un'epoca. Arruolato nell'aprile del 1915, partecipò alla Prima Guerra Mondiale combattendo come sergente nell'83° Reggimento Fanteria, sul fronte della Valsugana. Fece parte dei "Plotoni Esploratori Volontari", i coraggiosi che dovevano tagliare i reticolati nemici e che spesso non tornavano da quelle ardite azioni. Fu preso prigioniero nel luglio del 1916 durante un'azione di battaglia nelle trincee del rio Brentana, in Val Campelle di Valsugana. La detenzione terminò nei primi giorni del novembre 1918, dopo diversi passaggi nei campi di prigionia: Mauthausen (Austria), Orsova (Ungheria oggi Romania), Semendria (Serbia). Fu decorato con la Medaglia di Bronzo al Valor Militare per il coraggio dimostrato in combattimento. INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Luca Girotto – Antefatti: gli inizi della grande guerra - La chiamata alle armi - Inizio delle ostilità - La cattura - La prigionia - La liberazione. Il ritorno |