Mussolini, il primo fascista Stampa E-mail

Hans Woller

Mussolini, il primo fascista

Carocci Editore, pagg.331, € 28,00

 

woller mussolini  IL LIBRO – Mussolini è vivo nel ricordo degli italiani, nelle librerie e in molti negozi di souvenir. Ma Mussolini è vivo anche nella memoria collettiva mondiale, che spesso non sa neppure di fare riferimento a lui. Il termine "fascista", da lui coniato e riferito alla sua persona, è onnipresente e serve a identificare tutto quanto può essere considerato di destra, autoritario e populista. Ma chi è stato Mussolini? Il despota spietato che resse l'Italia dal 1922 al 1945 con il pugno di ferro derubandola del suo futuro? Il modernizzatore che per il suo paese conquistò un impero innalzando l'Italia al rango di grande potenza? L'alleato più importante di Hitler, che lo considerava suo maestro e con lui mise il mondo a ferro e fuoco? Una marionetta, una vittima del Führer? Il dittatore carismatico, colui che ha costruito uno Stato totalitario di tipo nuovo, fondato sul consenso e sul più cupo, lucido terrore, che è servito da modello per molti altri autocrati?
  Quest'opera non vuole essere una biografia completa di Mussolini rivolta esclusivamente a un pubblico specializzato. Essa mira a concentrare l'attenzione sugli aspetti fondamentali, reinterpretandoli alla luce della storiografia moderna: l'essenza del protagonista, i caratteri principali del suo governo dittatoriale e la collocazione storica del regime nelle vicende del nostro tempo. La rete a maglie larghe che è stata gettata non riesce per sua natura a catturare tutto, molto viene perduto. Perciò il coraggio della lacunosità è quasi d'obbligo, e sono richieste sintesi, pregnanza e accuratezza storica, nonché condensazione narrativa per conferire chiarezza e comprensibilità alla materia.

  DAL TESTO – "Lo spirito borghese era in agguato dappertutto. Ma nessuno lo incarnava meglio degli ebrei che, dopo la svolta totalitaria, si videro sottoposti a pressioni sempre maggiori, ovviamente non solo per questo motivo. Una ragione ben più importante era insita nel fatto che Mussolini vedeva negli ebrei una «razza inferiore» di tipo particolare, un «popolo ospite» estraneo per natura che minacciava la sostanza del «nostro popolo» e che pertanto andava neutralizzato. Mussolini sosteneva simili idee già anteriormente alla Prima guerra mondiale, da socialista rivoluzionario. Dopo la conversione al fascismo e la marcia su Roma, questa convinzione si rafforzò, del resto parallelamente al giudizio sui suoi connazionali in cui ora vedeva ariani di «tipo mediterraneo» che, in particolare, non avevano niente a che fare con gli ebrei, perché la «razza italiana» era «pura» da oltre 1500 anni.
  "L'antisemitismo era divenuto uno dei pilastri portanti dell'ideologia di Mussolini già negli anni Venti, benché ciò non fosse emerso subito sul piano della politica pratica. All'inizio il nuovo capo del governo era stato assorbito da vicende ben più importanti - l'antisemita aveva dovuto attendere e pazientare. Pertanto, in un primo momento aveva permesso agli ebrei di far parte persino del suo partito. Per un lungo periodo quasi nessuno nel PNF sollevò il problema della religione professata dagli iscritti. E lo stesso Mussolini non esitò ad affidare alte cariche governative a ebrei, per non parlare del fatto che nella lunga serie delle sue scappatelle solo due donne lo influenzarono profondamente, ed entrambe erano di origini ebraiche: Angelica Balabanoff e Margherita Sarfatti."

  L'AUTORE – Hans Woller, specialista di Storia contemporanea tedesca e italiana, ha svolto la sua attività di ricerca all'Istituto per la Storia contemporanea di Monaco di Baviera. In italiano ha pubblicato "I conti con il fascismo" (il Mulino, 1997); "Roma, 28 ottobre 1922. L'Europa e la sfida dei fascismi" (il Mulino, 2001); "Italia e Germania 1945-2000" (a cura di, con G. E. Rusconi; il Mulino, 2005).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Predappio, 29 luglio 1883. Origini e apprendistato politico - Reggio Emilia, 8 luglio 1912. Il socialista totalitario - Roma, 28 ottobre 1922. Il fascista - Bologna, 31 ottobre 1926. Il dittatore - Addis Abeba, 5 maggio 1936. L'imperialista - Roma, 17 novembre 1938. Il razzista e antisemita - Berlino, 22 maggio 1939. L'alleato di Hitler - Roma, 10 giugno 1940. Il profittatore dell'Asse - Roma, 25 luglio 1943. La caduta - Dongo, 28 aprile 1945. Salò e morte - Predappio, 28 aprile 2014. L'eredità – Abbreviazioni – Note - Bibliografia scelta - Indice dei nomi - Referenze iconografiche