Il patto sporco Stampa E-mail

Nino Di Matteo - Saverio Lodato

Il patto sporco
Il processo Stato-Mafia nel racconto di un suo protagonista


Chiarelettere, pagg.208, € 16,00

 

lodato pattosporco  IL LIBRO – Gli attentati a Lima, Falcone, Borsellino, le bombe a Milano, Firenze, Roma, gli omicidi di valorosi commissari di polizia e ufficiali dei carabinieri. Lo Stato in ginocchio, i suoi uomini migliori sacrificati. Ma mentre correva il sangue delle stragi c'era chi, proprio in nome dello Stato, dialogava e interagiva con il nemico.
  La sentenza di condanna di Palermo, contro l'opinione di molti "negazionisti", ha provato che la trattativa non solo ci fu ma non evitò altro sangue. Anzi, lo provocò. Come racconta il pm Di Matteo a Saverio Lodato in questa appassionata ricostruzione, per la prima volta una sentenza accosta il protagonismo della mafia a Berlusconi esponente politico, e per la prima volta carabinieri di alto rango, Subranni, Mori e De Donno, sono ritenuti colpevoli di aver tradito le loro divise. Troppi i non ricordo e gli errori di politici e forze dell'ordine dietro vicende altrimenti inspiegabili come l'interminabile latitanza (43 anni!) di Provenzano, la cattura di Riina e la mancata perquisizione del suo covo, il siluramento del capo delle carceri, Nicolò Amato, la sospensione del carcere duro per 334 boss mafiosi.
  Anni di silenzi, depistaggi, pressioni ai massimi livelli (anche dell'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano), qui documentati, finalizzati a intimidire e a bloccare le indagini. Ora, dopo questa prima sentenza che si può dire storica, le istituzioni appaiono più forti e possono spazzare via per sempre il tanfo maleodorante delle complicità e della convivenza segreta con la mafia.

  DAL TESTO – "Mai, come negli anni della Trattativa, Cosa Nostra aveva fatto politica. Torniamo un attimo alla frase di Riina quando, dando il via alla strategia stragista, disse ai suoi: «Facciamo la guerra per poi fare la pace». Tutto ciò che accadde fra la fine del 1991 e il 1994 va letto in chiave «politica». Cosa Nostra stava cercando nuovi interlocutori ed era consapevole che sarebbero inevitabilmente venuti fuori come funghi dopo la grande pioggia delle stragi. Non aveva torto. La cattura di Riina aveva provocato qualche momento di disorientamento. Una parte di Cosa Nostra, guidata da Leoluca Bagarella, aveva pensato di scendere, senza più mediazioni, in politica. E aveva contribuito a fondare il movimento autonomista «Sicilia Libera», nel solco di quelle Leghe autonomiste che già nel 1991 sognavano un'«Italia federale» divisa in tre macroregioni."

  GLI AUTORI – Sostituto procuratore della Repubblica a Caltanissetta e poi a Palermo, Nino Di Matteo è ora sostituto procuratore alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Ha indagato sulle stragi dei magistrati Chinnici, Falcone, Borsellino e delle loro scorte, e sull'omicidio del giudice Saetta. Pm in processi a carico dell'ala militare di Cosa Nostra, si è occupato anche dei processi a Cuffaro, al deputato regionale Mercadante, al funzionario dei servizi segreti D'Antone, e alle "talpe" alla procura di Palermo. Diverse amministrazioni comunali (tra queste Roma, Milano, Torino, Bologna, Genova) gli hanno conferito la cittadinanza onoraria per il suo impegno nella ricerca della verità. È autore dei libri "Assedio alla toga" (con Loris Mazzetti, Aliberti) e "Collusi" (con Salvo Palazzolo, Rizzoli).
  Saverio Lodato è tra i più autorevoli giornalisti italiani in materia di mafia, antimafia e Sicilia. Per trent'anni è stato inviato de "l'Unità" in Sicilia e oggi scrive sul sito antimafiaduemila.com. Ha scritto: "Avanti mafia!" (Corsiero Editore); "Quarant'anni di mafia" (Rizzoli); "I miei giorni a Palermo" (con Antonino Caponnetto, Garzanti); "Dall'altare contro la mafia" (Rizzoli); "Ho ucciso Giovanni Falcone" (con Giovanni Brusca, Mondadori); "La linea della palma" (con Andrea Camilleri, Rizzoli); "Intoccabili" (con Marco Travaglio, Rizzoli); "Il ritorno del Principe" (con Roberto Scarpinato, Chiarelettere); "Un inverno italiano" (con Andrea Camilleri, Chiarelettere); "Di testa nostra" (con Andrea Camilleri, Chiarelettere).

  INDICE DELL'OPERA - Il patto sporco - Venticinque anni di solitudine e coraggio - Totò Riina chiama e Matteo Messina Denaro risponde - Trattavano di nascosto mentre in Italia si moriva - Io mi ricordo bene come andò - Questa storia la Corte d'assise di Palermo - l'ha ricostruita così, di Nino Di Matteo – Appendice (Lasciatecelo dire, di Saverio Lodato - Vietato ai magistrati avvicinarsi alla verità - La pianta marcia del Quirinale - Quarant'anni di Stato-Mafia e Mafìa-Stato - Il Nuovo Anno di un condannato a morte - Chi sono Loro? E chi siamo noi? - Nino Di Matteo non ci sta - Nino Di Matteo, che da solo scalò la montagna - E venne il Giorno del Giudizio)