Monte Grappa. Giugno 1918 Stampa E-mail

Paolo Pozzato - Paolo Volpato – Luciano Favero

Monte Grappa
Giugno 1918
Nelle memorie italiane e austro-ungariche


Itinera Progetti Editore, pagg.208, € 20,00

 

pozzato montegrappa  IL LIBRO – Dopo la disfatta di Caporetto gli Alti Comandi italiani si impegnarono per creare una nuova linea difensiva, della quale il Monte Grappa diveniva uno dei pilastri imprescindibili. Fu infatti fra le cime e le valli di questo massiccio che si giocò, nel giugno del 1918, la partita decisiva per decidere le sorti del conflitto, e fu sempre qui che gli austro-ungarici andarono più vicini a coronare il sogno di quattro anni di guerra. Questo volume ripercorre quei giorni e quelle ore di lotta valendosi di materiali d'archivio in parte inediti e delle memorie dei protagonisti, sia italiani che austriaci, fra cui il Maggiore Giovanni Messe, comandante del IX Reparto d'Assalto, e il Generale von Bardolff, comandante della 60ª Divisione del I Corpo d'Armata.
  Ripercorrere i combattimenti sul Grappa durante la "Battaglia del solstizio" vuol dire compiere un volo d'ala sulla linea difensiva italiana, che subì un attacco violento su tutta la sua fronte, ma che sola sul settore occidentale patì delle conseguenze che potevano compromettere l'intero schieramento. Per questo, nel volume le vicende vengono descritte a partire dal settore opposto, quello orientale, come aprendo un ventaglio che via via dispiega le sue stecche e la sua macabra composizione, fino all'ultima sua più importante illustrazione.

  DAL TESTO – "Sui precipizi che sprofondano in Val Piave, la Brigata Emilia aveva trascorso l'inverno precedente scavando trincee, fortificando la linea difensiva, affrontando le tormente di neve con i nuovi complementi del '99, ragazzi in gran parte meridionali che per la prima volta in vita loro osservavano questo nuovo fenomeno meteorologico, tanto affascinante dal punto di vista naturale, quanto dolente dal punto di vista fisico. La strettoia naturale che da Porte di Salton, per Monte Medata, giungeva ai Solaroli era diventata la prima linea di resistenza italiana, un cuneo che si protendeva in profondità verso nord, quasi a far sentire alle popolazioni invase del feltrino la sensazione di non essere state abbandonate dai propri connazionali.
  "Se però era ancora lunga la strada da percorrere per la loro liberazione, alle spalle delle truppe italiane la profonda incisione di Val S. Liberale e i dirupi del Boccaor incutevano un senso di precarietà data dalla pericolosa vicinanza della pianura veneta al fronte di guerra. E questo presupposto raddoppiava gli sforzi di tutti, dal primo ufficiale all'ultimo fante, nel rendere questa linea forte, insuperabile, un vero muro dietro il quale salvare onore e Patria. I fanti dell'Emilia, come quelli di tante altre brigate, sul Grappa come sul Piave, come sugli Altipiani, avevano in lunghi mesi di tregua preso in mano piccone e badile, usato perforatrici e tritolo per modellare la roccia calcarea del Grappa adattandola alle proprie esigenze. Ma avevano anche usufruito di piacevoli periodi di riposo, delle cure morali dei propri superiori, dei giusti momenti di svago e delle tanto sospirate licenze per rivedere, seppur per poco, le proprie famiglie."

  GLI AUTORI – Paolo Pozzato, laureato in filosofia presso l'Università di Padova, ufficiale di complemento negli alpini, attualmente è direttore dell'ISTREVI. Ha pubblicato un testo su E. Lussu e la Brigata Sassari, si è quindi occupato della memorialistica di parte austriaca curando l'edizione italiana dei diari dei Gen. A. Krauss, L. Pengov e dei C.ti di Divisione del I C.d.A. austriaco sulle vicende del M. Grappa nel 1917. Per i tipi di Itinera Progetti ha già curato oltre dieci volumi dedicati alla memorialistica sulla Grande Guerra.
  Paolo Volpato, nato a Roma, dove risiede, è socio della Società Storica per la Guerra Bianca e collaboratore della rivista "Aquile in Guerra". È autore di articoli e volumi relativi alla memorialistica italiana della Prima Guerra Mondiale. Da anni collabora con numerosi Enti per la valorizzazione del patrimonio storico della Grande Guerra. Per i tipi di Itinera Progetti ha curato: "La verità italiana sull'Ortigara", "Sull'orlo dell'abisso" e "Ortigara - guida storico escursionistica"; con P. Pozzato e M. Busana "Guerra sulle Tre Cime e Dolomiti di Sesto"; con P. Pozzato Ortles; con A. Stevanin "Il prezzo dell'onore".
  Luciano Favero, curatore del Museo 1915-1918 "Roberto Favero", nipote del Capitano Angelo Zancanaro del IX Reparto d'Assalto, nel corso degli anni ha raccolto testimonianze e cimeli di questo reparto aiutando a mantenerne viva la memoria e contribuendo allo studio della storia degli arditi.

  INDICE DELL'OPERA - La battaglia nelle fonti e nei ricordi italiani, di Paolo Volpato (Le nubi velano il sole di giugno - Le porte di Salton si chiudono all'invasore - Sulle punte dei Solaroli si danza una macabra ballata - Obbiettivo Cima Grappa - Il calvario del Pertica - La trappola della Val Cesilla - Cima Grappa non cede! - Da Col del Miglio allo scampato pericolo di Ponte San Lorenzo - La leggenda del Col Moschin) - Il IX Reparto d'Assalto nel 1918, di Luciano Favero – Prefazione, di Gianfranco Messe - Giovanni Messe, di Umberto Beer - Il IX Reparto d'Assalto nel ricordo del suo comandante, di Giovanni Messe - La battaglia nelle fonti e nei ricordi austro-ungarici, di Paolo Pozzato (Prefazione - Un generale sul fronte del Grappa - • Il colloquio di Bolzano - Verso il nuovo comando e ritorno – Uomini contro montagne – Il valore delle carote zuccherine - Le ultime speranze di un Impero - I problemi del piano d'attacco - Avanti, alla conquista del Grappa! - Morire inutilmente tra i monti - I "neri" del 49° Hesser) – Appendici (Il IX Reparto d'Assalto, di Livio Pierallini - Domenico Messeni, di Emanuele Messeni (Breve biografia) - Enrico Picaglia, di Claudio Caprio (Breve biografia) - Angelo Zancanaro, di Luciano Favero (Breve biografia))