Le gemme della memoria Stampa E-mail

Sadid al-Din Muhammad Awfi

Le gemme della memoria
A cura di Stefano Pellò


Einaudi, pagg.464, € 30,00

 

awfi gemme  IL LIBRO – Per la prima volta viene tradotta in italiano, sia pure parzialmente, un'opera fondamentale della letteratura persiana. Composta nel XIII secolo, raccoglie storie agiografiche e profane, narrazioni realistiche, storiche, favolistiche, apologhi morali. I racconti (più di duemila nell'opera completa) sono rielaborati da tradizioni precedenti, scritte e orali, e suddivisi per temi.
  L'autore, 'Awfī, era un letterato passato per diverse corti: viaggiò attraverso l'Iran, l'Asia centrale e il subcontinente indiano (dove la lingua persiana deteneva un grande prestigio), sempre impegnato a reperire e a leggere le opere più disparate nelle grandi biblioteche centrasiatiche, che sarebbero poi in parte andate distrutte con l'invasione mongola. L'opera di 'Awfī ha dunque permesso di conservare e tramandare (Gemme della memoria) un ricchissimo patrimonio di cultura persiana, araba, turca e indiana, un mondo multietnico geograficamente estesissimo e affascinante. Grazie allo sguardo antropologico di 'Awfī, e al suo gusto del narrare, quel mondo di califfi e profeti, di guerrieri e di imam, di ancelle e di mercanti ci sembra ancora oggi più che mai avvincente.
  La presente antologia si concentra sui qism secondo e terzo dell'opera di 'Awfī, dedicati rispettivamente alle virtù e ai vizi dell'uomo. Organizzate simmetricamente e con un progetto tematico chiaro e unitario, le due sezioni centrali del Javāmi' costituiscono un'indagine etica, per via narrativa, dell'animale umano cosi come osservato dalla Delhi degli anni '20 del XIII secolo, e sono in questo senso largamente autonome rispetto al resto dell'opera.

  DAL TESTO – "All'epoca dei re persiani, si racconta, uno de' favoriti del sovrano si era macchiato di una colpa, provocando l'ira dell'imperatore ed esponendosi a una dura punizione. Il re si consultò sulla faccenda con un notabile della corte, chiedendogli consiglio su come agire nei confronti di quell'uomo. L'interpellato, che era in cattivi rapporti con il reo, disse: «Sire, se fosse stato un mio servo, di fronte a tanta colpa io avrei ordinato che fosse condannato a morte!» Il re, avendo sentito queste parole, rispose: «Ma siccome ora si tratta di me e non di te, il mio comportamento sarà diverso dal tuo». Perdonò così quel peccatore e lo trattò con gentilezza, e tutti i re persiani apprezzarono questa scelta e la registrarono negli annali. Quest'aneddoto dimostra che i re devono agire seguendo i propri propositi e non secondo quelli dei consiglieri."

  L'AUTORE – Conclusi gli studi a Bukhara all'inizio del secolo XIII, Sadid al-Din Muhammad Awfī viaggiò per oltre vent'anni, come letterato di corte itinerante, tra l'Asia centrale e quelli che sono oggi l'Iran orientale, l'Afghanistan e l'India nord-occidentale: tra i numerosi luoghi da lui visitati compaiono i toponimi di Samarcanda, Marw, Nishapur, Herat, Isfizar, Khabushan, Isfarayin, Shahr-i Naw, Farah, Ghazna, Lahore, Cambay (Kanbayat), Nahrvala (ossia il Gujarat), Delhi ecc. In particolare sappiamo che tra il 1201 e il 1203 fu al servizio di Qïlïch Arslan Khaqan Nusrat al-Din 'Uthman ibn Ibrahim – il figlio del sovrano qarakhanide per il quale lavorava lo zio materno – con l'importante incarico di responsabile dell'ufficio della corrispondenza di corte. Nel 1204 lo ritroviamo a Nasa (l'antica Nisa Partica, nota anche come Parthaunisa), nell'odierno Turkmenistan meridionale, nel 1206 a Nishapur e nel 1210 a Isfizar, tra Khurasan e Sistan. I vari personaggi incontrati durante questo periodo di peregrinazioni – importanti scrittori, pensatori, uomini politici – forniranno ad Awfi una frazione considerevole di quel materiale-mondo intellettuale (storico, narrativo, educativo, biografico) che egli «salverà» poi nelle sue opere.

  IL CURATORE - Stefano Pellò insegna Lingua e Letteratura Persiana e Studi Indo-Persiani all'Università "Ca' Foscari" di Venezia, ed è stato visiting professor presso la School of Oriental and African Studies di Londra e la Columbia University di New York. Si occupa prevalentemente dei processi di diffusione e ricezione della cultura linguistica e letteraria persiana nel subcontinente indiano e dei conseguenti fenomeni cosmopoliti di interazione estetica in ambito soprattutto poetico. Ha inoltre pubblicato numerosi saggi e articoli d'argomento filologico a proposito delle scienze poetiche e linguistiche persiane tradizionali, e svolge una parallela attività come traduttore letterario

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione. Gli archivi del giudice di Canbaet, di Stefano Pellò - Nota alla traduzione - Sulle edizioni del «Jawāmi' al-hikāyāt: wa lawāmi' al-riwāyāt» - Le gemme della memoria - Dalla Seconda parte - Prologo alla Seconda parte - I. Del pudore e dei suoi pregi (La bambina di Zayn al-'Ābidin - Il beduino e l'acqua dolce - Nizām al-Mulk e i cetrioli) - II. In lode dell'umiltà (Il Profeta e lo scrigno angelico - Hārūn al-Rashīd e l'imām - Salmān-i Fārsī e il carico di trifoglio) - III. Sul valore del perdono (Il re dei Persiani e il consigliere severo – Fadl il fuggitivo) - IV. Sul valore dell'essere miti e sui suoi vantaggi (La madre di Sa'd-i Waqqās - Il califfo Mansūr e la verità - La predizione di Fadl) - V. A proposito delle nobili aspirazioni e del loro valore (Alessandro e Aristotele - Mahmūd di Ghazna e la conquista del mondo - Tūlūn, guardiano di cani) – VI. Sul valore del galateo e su coloro che l'hanno preservato (Il leone, la volpe e il lupo - Ibn Māhān e il falconiere - Hārūn al-Rashīd e Zubayda) - VII. Della clemenza e della compassione (Il cane di Ra'īs Hārūn - Il pentito) – VIII. Sul valore del rimettersi fiduciosi alla volontà di Dio (Dolce penitenza - La ragazza dell'isola) - IX. Sul valore della generosità e della munificenza (L'assistente dei poveri - Il dono di Yahyà-yi Khālid - Il povero, la corda e la perla) – X. Della benevolenza e della magnanimità (Carcerato - Il cuoco del califfo - Abū Hanīfa e il vicino bevitore) - XI. Sul valore dell'ospitalità (Conversione e apostasia di 'Uqba ibn Abī Mu'ayt - Onore contadino - La moglie avara – Il re di Kirmān) - XII. Sul valore del coraggio (Afshīn e Bābak - Muscoli di califfo – Il ladro di cammelli) - XIII. Sul valore della sopportazione (Daniele e Nabucodonosor - L'esempio di Abū Sābir) - XIV. Sulla gratitudine e i suoi immensi vantaggi (La vera natura della gratitudine - I datteri di 'Abd al-Rahmān ibn 'Awf - Il vecchio che era grato ai Barmecidi) - XV. Sui vantaggi della prudenza (L'imprudenza di Abū Ja'far - Prevenire è meglio che curare - Il serpente e il cammelliere) - XVI. Sul valore della pietà e della temperanza (I tesori di 'Amr-i Layth - Il medico dei Tahiridi - 'Umar e la vedova) - XVII. Sul valore della dedizione e dell'impegno (Il principe ozioso - La risolutezza dei re - La conquista di Herat) - XVIII. Sul valore del silenzio e dell'eloquio (Il ladro e il tessitore - Hajjāj e il condannato a morte - Il silenzio è d'oro) - XIX. Sul valore della lealtà nei patti (Il primo amore non si scorda mai - Una riconoscenza spudorata) - XX. Del perseguimento della concordia (Aiuto e ricompensa – Il vecchio greco) - XXI. Del mantenere i segreti e dei suoi vantaggi (La ragazza curda – Il segreto del califfo - Shāpūr e il suo ministro) - XXII. Sul valore dell'onestà e sui suoi vantaggi (Il mercante di Bassora - La cinta smarrita – Il venditore di parole) - XXIII. Sulle virtù e sulle qualità del carattere (Signori si nasce - La lettera falsa) - XXIV. Sul valore della risolutezza e della saldezza (Chi cerca trova sincerità) - XXV. Sui vantaggi del chiedere aiuto e cercare consiglio (I consigli dei saggi - Il palazzo del ministro - Īlik l'ostinato) - Dalla Terza parte - Prologo alla Terza parte – I. Delle differenti nature umane (Gli effetti del vino - L'ubriaco facondo - I quattro viaggiatori) - II. Contro il livore e l'invidia (Il vicino invidioso - Il destino dei Barmecidi) - III. Contro la cupidigia, e a proposito degli avidi (Alessandro e l'imperatore cinese - Anūshīrwān e il vecchio contadino - Ippocrate e il ministro del re) - IV. Contro le pretese dei meschini (Il re Davide e il lavoro - Gushtāsp e i fabbri - La casa nella cittadella) - V. Dei banditi e delle loro storie insolite (Il mestiere di ladro - Il ladro nel pozzo - Il bandito Sulaymān) - VI. Delle arguzie dei mendicanti (La coda della scimmia - Il giudice di Ūsh) - VII. Contro la menzogna, e delle grazie della sincerità (L'imperatore cinese e gli struzzi - La domanda di Abū 'Amr ibn 'Alā - Zayd ibn Shujā', spia veritiera) - VIII. Di coloro che si pretesero falsamente profeti (La fortuna di Zoroastro - Gli zoroastriani, Gente del Libro? - Morte di Zoroastro - Storia di Mani - Storia di Mazdak) - IX. Contro la tirchieria (Il tirchio e la servetta - I due avari) - X. Contro il non mantenere le promesse e il rompere i patti (L'ordine degli eserciti - 'Abd al-Malik-i Marwān e la fedeltà ai patti - Promesse di ministro) - XI. Contro l'ignoranza (Ignoranza al comando - L'insipiente borioso - I segni della stoltezza - Il derviscio di Nīshāpūr - Il giudice di Baghdad - Cattive compagnie) - XII. Dei sovrani dispotici, e contro la tirannide (L'aquila e il falco - I metodi di Ziyād - La morte di Hajjāj - L'arroganza dei Ghuridi) - XIII. Contro la brutalità e la durezza e in lode della gentilezza e del garbo (Āzādmard e le richieste gentili - La crudeltà di Ahmad Khujistānī) - XIV. Contro la grettezza e la piccolezza d'animo (Il derviscio e il padre dello sposo - Il saggio ingordo - Grettezza a corte) - XV. Contro la prodigalità e lo sperpero (Il figliol prodigo - Il principe dissipatore) - XVI. Contro il tradimento, in ogni sua forma (Il latte e l'acqua - Il ministro Rāstrawish - Abū Hanīfa e il pio ipocrita) - XVII. Contro la facilità di costumi, e di coloro che fecero un mestiere della loro svergonatezza (La moglie del sayyid - Adulterio sulla via dell'India) - XVIII. Contro l'ingratitudine per i benefici ricevuti, e di coloro che ottennero infamia per la propria irriconoscenza (L'irriconoscenza di Tāhir - Il cambiavalute generoso - Bahrām Chūbīn, ingrato cronico) - XIX. Contro la calunnia, la diffamazione e il discredito (Il servo cattivo - Il delatore e il califfo) - XX. Contro la precipitazione, e in lode della calma (Il principe impaziente) - XXI. Dei miserabili senza fede (Il soldato e l'asceta - La ragazza rapita) - XXII. Delle donne intelligenti e sagge e dei loro motti brillanti (La saggia ancella - Sayyida, regina di Ray - Masrūra e l'indovinello del califfo - La concubina etiope) - XXIII. Delle donne pie e dalla condotta esemplare (Il centesimo consigliere - Donne e materiali secondo Salomone - La moglie paziente - Le porte del giardino) - XXIV. Delle donne empie e svergognate (La moglie devota – Risurrezioni) - XXV. Delle insidie e delle astuzie femminili (L'incantesimo del brahmano - La nuora dell'orefice) – Note - Indice dei nomi e delle cose notevoli