Storie di Biblioteche di Libri e di Lettori Stampa E-mail

Giorgio Montecchi

Storie di Biblioteche di Libri e di Lettori

Edizioni Franco Angeli, pagg.288, € 32,00

 

montecchi biblioteche  IL LIBRO – Nel lungo arco temporale che dalle biblioteche tardo antiche del V e VI secolo d.C. conduce, tra Quattro e Cinquecento, agli albori dell'Umanesimo e alla diffusione dei frutti del Rinascimento italiano nell'intera Europa, le istituzioni preposte all'insegnamento della scrittura e della lettura, alla produzione dei libri e alla circolazione del sapere erano, principalmente, quelle ecclesiastiche. Tutto ciò costituisce l'Antefatto di quel passaggio verso la modernità che avvenne quando i paesi europei cominciarono a riappropriarsi delle istituzioni culturali deputate alla formazione delle classi dirigenti e dei ceti intellettuali.
  Il passaggio ulteriore verso il mondo contemporaneo si ebbe molto più tardi, allorché, con l'affermazione universale dei diritti dell'uomo, l'avvio del processo di industrializzazione e lo sviluppo dei movimenti dei lavoratori tra Otto e Novecento, crebbe l'interesse per l'istruzione delle masse popolari. Questo percorso, attraverso la storia delle biblioteche, viene scandito dall'autore in tre parti, in sequenza cronologica e istituzionale: Chiesa, Stato e popolo. Ci troviamo così di fronte a saggi puntuali su vicende particolari - microstorie si diceva un tempo - che, tuttavia, vogliono essere specchio e riflesso di tendenze ed eventi storici di più ampia portata.

  DAL TESTO – "Ignari delle dottrine biblioteconomiche americane, essi erano tuttavia imbevuti di un municipalismo erudito che aveva le sue radici nella cultura italiana del secondo Ottocento e nelle biblioteche civiche essi vedevano il luogo della conservazione della memoria patria, che si era andata stratificando nei loro patrimoni librari; inoltre, a questa scuola volevano educare le future generazioni, proponendo loro non solo una astratta sequenza organizzata di letture, ma il rispetto della propria tradizione e della propria identità culturale: le biblioteche italiane, pur vivendo pienamente il loro presente, non potevano, tutt'a un tratto, proporsi ai loro lettori senza passato, senza storia e senza memoria.
  "Fu la percezione dei profondi legami che univano le biblioteche civiche alla comunità cittadina a convincere Albano Sorbelli che non si potesse sostenere una netta equiparazione tra le nostre biblioteche popolari e le biblioteche moderne americane, poiché l'estensione concettuale della modernità e della pubblicità riferite all'insieme della vita e della storia cittadina riguardavano non solo le popolari (indirizzate a una parte della popolazione) ma soprattutto, a suo parere, le biblioteche tradizionali che si rivolgevano potenzialmente a tutta la città. Per questo propose di sostituire la vecchia denominazione di biblioteca popolare con quella, a suo avviso più consona alla nostra tradizione, di biblioteca del popolo: "chiamarla 'biblioteca moderna' o 'pubblica', come fanno gli americani e gli inglesi, e come imitando dicono spesso tedeschi e francesi e popoli nordici, non è cosa che a noi si addica; giacché le nostre grandi biblioteche comprendono anche quel lato e quella suppellettile a cui conviene il nome di moderna e tanto più di pubblica, che è quanto dire i libri dell'oggi, quelli che seguono da vicino la cultura attuale e si riferiscono alla vita comune"."

  L'AUTORE – Giorgio Montecchi, già professore ordinario di Bibliografia e Biblioteconomia presso la Facoltà di Studi Umanistici dell'Università degli Studi di Milano, ha pubblicato diversi saggi di storia delle istituzioni culturali, del libro, delle biblioteche e della lettura. Ha fondato e dirige dal 2006 la rivista internazionale "Bibliologia". Tra le sue pubblicazioni si ricordano: "Itinerari bibliografici" (FrancoAngeli, 2001); "Il libro nel Rinascimento" (2 voll., Viella, 1997-2005); "Storia del libro e della lettura" (vol. I, Mimesis, 2016) e la curatela, con Graziella Martinelli Braglia, di "La Società Operaia di Modena nella vita della città tra Otto e Novecento" (Artestampa, 2014).

  INDICE DELL'OPERA – Presentazione, di Roberta Cesana - Antefatto. Il lungo Medioevo delle biblioteche europee sotto le insegne della Chiesa - Le biblioteche nel silenzio dei chiostri: dall'antichità al Medioevo (Libri e lettura tra l'Antichità e il Medioevo: le biblioteche capitolari; Sedi episcopali e monasteri dalla riforma di Gregorio Magno alla rinascita carolingia; Le biblioteche monastiche; Le biblioteche conventuali e la cultura cittadina del basso; Medioevo; Le librerie dei Collegi universitari) - Le biblioteche nel risveglio delle città: dal Medioevo alla modernità (Francesco Petrarca e il concetto di biblioteca pubblica; Le biblioteche degli Umanisti; L'unità culturale dell'Europa nel tempo, nello spazio e nelle coscienze; Il ruolo decisivo della stampa; Dal canone bibliografi co del Quattrocento ai canoni bibliografici della modernità; Cultura e biblioteche in Europa dopo la Riforma) - Parte I. La Chiesa. Biblioteche ecclesiastiche nell'età della Controriforma - Cardinali e biblioteche (La biblioteca, manifestazione pubblica della magnificenza del cardinale in Paolo Cortese; Nella trattatistica tridentina non c'è posto per le biblioteche tra i compiti dei cardinali; La biblioteca nella pratica di vita dei cardinali nei secoli XVII e XVIII; Cardinali e biblioteche a Roma nel XVIII secolo: Vaticana, Casanatense, Corsiniana) - Gli spazi della lettura, dei libri e della biblioteca a San Benedetto Polirone nel Cinquecento (La biblioteca di Polirone nelle testimonianze di Jean Mabillon e di Bernard de Montfaucon; Il progetto di biblioteca umanistica a tre navate di Gregorio Cortese; Il fallimento di un progetto: dalla biblioteca a tre navate alla chiesa di Giulio Romano e all'infermeria.; Le biblioteche di San Benedetto Polirone dal Cinquecento al Settecento; La lettura, il possesso di libri e la pratica della povertà; La lettura dei libri luterani; La lettura e l'uso personale dei libri necessari alla preghiera e alla vita devota; La proibizione e il rogo dei libri degli eretici) - La biblioteca di San Benedetto Polirone dall'antico regime alla soppressione napoleonica (1773-1797) (L'impegno civile e culturale dei religiosi al tempo delle soppressioni; Il Bibliothecae Padolyronensis Catalogus di Alberto Visconti e la catalogazione per autori; La catalogazione dei manoscritti polironiani di Alberto Visconti; Il catalogo del 1773 tra patrimonio librario e uso pubblico; L'aggiornamento del catalogo polironiano dal 1778 al 1797; L'identità benedettina nei libri di Polirone tra teologia, storia ed erudizione; L'impegno civile dei monaci tra riforme istituzionali e discipline scientifiche; Le "riparazioni" dell'Archivio e della Biblioteca prima della soppressione) - La Biblioteca Arcivescovile di Bologna dal cardinale Paleotti a papa Lambertini (La biblioteca del cardinale Gabriele Paleotti per i canonici e il clero bolognese; Decadenza della biblioteca dopo la scomparsa del cardinal Paleotti; La Biblioteca universitaria di papa Benedetto XIV al servizio dell'intera città di Bologna) - Parte II. Lo Stato. Biblioteche signorili e statali dall'antico regime all'Italia unita - I libri dei Pico della Mirandola nel palazzo ducale di Mantova. Il Catalogo del 1723 (Dalle biblioteche signorili per la corte alle biblioteche ad uso pubblico; Fisionomia e uso della biblioteca signorile di Mirandola; I libri nell'inventario del 1716; Dall'inventario del 1716 al catalogo del 1723; Analisi storica e bibliografica del catalogo del 1723) - Il privato nel pubblico: acquisizioni e raccolte librarie nelle biblioteche storiche del XVIII secolo (La grande metamorfosi delle biblioteche nel XVIII secolo; Acquisti mirati e interessi contemporanei nelle biblioteche pubbliche; Il vaso della biblioteca: la galleria dei libri come paradigma bibliografico; Il lungo cammino verso le biblioteche di concentrazione; La Libreria Pertusati di Milano si avvia a divenire biblioteca pubblica; I libri di Albrecht von Haller nella biblioteca pubblica di Milano; Distribuzione e conservazione delle raccolte private nelle biblioteche pubbliche) - Libri del duca e libri dei cittadini nella Biblioteca Estense di Modena dopo l'unità d'Italia (La denominazione di Estense per la Galleria, il Medagliere e la Biblioteca dopo l'unità; I libri di proprietà ducale a disposizione del pubblico nella biblioteca della città; La controffensiva legale del duca contro il sequestro dei beni e dei libri; La proprietà e l'uso pubblico dei beni artistici e culturali degli Estensi nella nuova Italia; L'eredità estense da questione giuridica a problema politico; L'accordo politico e patrimoniale tra lo Stato italiano e il duca Francesco V d'Austria Este; Il consenso del duca e dei suoi eredi per l'accesso ai libri di proprietà estense (1868-1919)) - Collezionismo, erudizione e coscienza civile nelle donazioni del marchese Giuseppe Campori alla città di Modena (Gli anni fiorentini di Giuseppe Campori; Impegno civile ed erudizione storico artistica dopo l'unità d'Italia; Giuseppe Campori collezionista di autografi e di codici; La donazione delle raccolte Campori al Comune di Modena) - Parte III. Il popolo. Dalle biblioteche popolari alla biblioteca pubblica - (Leggere a Modena e in provincia dopo l'unità d'Italia: la prima fioritura delle biblioteche popolari; La lettura dei libri e dei giornali nell'età della produzione industriale (1830-1980); La prima stagione delle biblioteche popolari a Modena negli annuari di Antonio Bruni; L'azione di Emilio Orengo per la fondazione di biblioteche popolari a Modena e in provincia; La Biblioteca popolare circolante di Modena; L'impegno sociale ed educativo delle istituzioni ecclesiastiche modenesi dopo l'unità d'Italia; Verso una nuova stagione: dalle biblioteche popolari alla biblioteca pubblica) - Libri e letture per il popolo a Viadana dopo l'unità d'Italia (Dalla fabbricazione artigianale del libro antico alla produzione industriale del libro moderno; L'istruzione del popolo minuto e le sue letture: l'azione di Luigi Parazzi a Viadana; La biblioteca popolare femminile di Viadana; Dalla biblioteca circolante e dal gabinetto di lettura alla fondazione della Biblioteca popolare di Viadana (1880)) - Alle origini della biblioteca moderna in Italia tra coscienza civile, memoria storica e innovazioni biblioteconomiche (1930 e dintorni) (La proposta di Pier Silverio Light sulle biblioteche civiche dei grandi centri urbani; La socializzazione nella biblioteca moderna di ascendenza americana nella proposta di Gerardo Bruni; La biblioteca popolare moderna nel pensiero di Ettore Fabietti e le biblioteche pubbliche americane di Luigi De Gregori; Il legame con la comunità cittadina nella biblioteca pubblica americana; Una dicotomia sociale: biblioteche popolari per le classi subalterne e biblioteche civiche per i ceti dominanti; Le biblioteche delle città nel Primo Congresso dei funzionari di musei, biblioteche e archivi (Padova 1925); Biblioteche civiche moderne nelle città dell'area padana) - Dalla biblioteca popolare alla biblioteca pubblica: aspetti istituzionali (1945 e dintorni) (I tre ambiti dell'analisi biblioteconomica: ideologico e culturale; giuridico e istituzionale; tecnico e professionale; L'azione della Direzione generale delle biblioteche: Luigi De Gregori; La riscoperta della distribuzione capillare delle biblioteche popolari del primo Novecento; La vitalità delle biblioteche civiche; Il difficile cammino verso la biblioteca pubblica moderna) - Indice dei nomi