La Catalogna: dalla nazione storica alla repubblica immaginaria |
Giovanni Poggeschi
IL LIBRO – Il contrasto fra chi vuole l'indipendenza e chi preferisce restare, con più o meno autonomia, all'interno del quadro giuridico spagnolo, questa tensione fra la realtà della nazione storica e il sogno di una Repubblica immaginaria è talmente rilevante da costituire il punto centrale di questo libro, tale da meritare il titolo che l'Autore ha inteso dargli. A parte il non secondario argomento della mancanza di un ampio consenso "interno", essendo la maggioranza indipendentista catalana tale solo, di stretta misura, nei seggi del Parlament e addirittura minoritaria nei voti, per effetto di una legge elettorale che privilegia le circoscrizioni meno popolate rispetto a quelle più dense di abitanti (con un conseguente vantaggio per i catalanisti più forti nella zone periferiche della Comunità autonoma e parecchio più deboli a Barcellona e nella sua area metropolitana), il sogno della Repubblica immaginaria trova il suo più formidabile ostacolo nel divieto che la Costituzione pone di fronte alla possibilità di dividere lo Stato spagnolo, secondo il chiaro dettato dell'art. 2, che proclama la "indissolubile unità della Nazione spagnola, patria comune ed indivisibile di tutti gli spagnoli". Il concetto di "Nazione spagnola" era già stato utilizzato nella Costituzione di Cadice del 1812, mentre, probabilmente per non dispiacere ai catalani, nella Costituzione repubblicana del 1931, per l'art.1 si scelse il concetto di "popolo", al quale spettava la sovranità, e di "Spagna" invece di "Nazione spagnola'". Questa, come quelle dei partiti di sinistra e nazionalisti della transizione, erano opzioni che rimarcavano la natura multinazionale della Spagna e dunque il federalismo come naturale soluzione. DAL TESTO – "Come però non spetta alla Catalogna il tradizionale principio di autodeterrninazione, ma qualcosa di diverso ascrivibile al principio di libertà, così il principio che spetti all'intera cittadinanza spagnola il diritto di esprimersi sullo status futuro del popolo catalano appare una forzatura, un modo in pratica per evitare che si compia la secessione. Non sto affermando il diritto tout court di secedere, quello che intendo affermare è che, una volta che si permetta un referendum sulla secessione, su questo dovranno esprimersi prima di tutto, se non solamente, i cittadini di chi vuole secedere, che hanno un diritto maggiore a decidere del loro futuro dei cittadini dello Stato da cui si vuole secedere. L'AUTORE – Giovanni Poggeschi è professore associato di Diritto pubblico comparato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università del Salento. INDICE DELL'OPERA - Avvertenze terminologiche ed abbreviazioni - Capitolo primo. Introduzione (1. Prologo. Il torneo delle bandiere dal 1992 ad oggi - 2. La Spagna, nazione di nazionalità e regioni) - Capitolo secondo. Le basi storiche del nazionalismo catalano. Le teorie federaliste e regionaliste di fine Ottocento e di inizio Novecento sino allo statuto catalano della Seconda Repubblica: una storia che si ripete? (1. Dai primordi mitici di Goffredo il Peloso alla costruzione dell'identità catalana nel Medioevo. Il mantenimento dell'autonomia fino all'inizio del diciottesimo secolo - 2. La perdita dell'autonomia catalana per mezzo del Decreto di Nova Pianta del 1716, l'opposizione alla codificazione, le guerre carliste ed i moti popolari dell'Ottocento, fino alla Renaixença catalana - 3. Il federalismo repubblicano e pan-iberico della seconda metà del diciannovesimo secolo - 4. Il catalanismo regionalista e conservatore della fine del diciannovesimo secolo e dei primi decenni del ventesimo secolo - 5. La Seconda Repubblica e lo Statuto catalano del 1931) – Capitolo terzo. La Costituzione del 1978 e la soluzione (temporanea) della questione catalana. La costruzione dello Stato autonomico spagnolo (1. La Costituzione, una splendida (?) quarantenne - 2. Le fasi dello Stato autonomico spagnolo; alternanza e sovrapposizione di simmetria ed asimmetria - 3. Asimmetria e differenziazione) – Capitolo quarto. Lo Statuto catalano del 2006 e la sua parziale demolizione con la STC 31/2010. La crisi dello Stato regionale spagnolo (1. L'elaborazione dello Statuto catalano del 2006 - 2. La STC 31/2010 - 3. L'"interpretazione conforme") – Capitolo quinto. I diritti linguistici in Catalogna (1. La base costituzionale e la preziosa eredità di Pompeu Fabra - 2. Il recupero della centralità della lingua catalana dal 1978 ad oggi - 3. La lingua catalana nel sistema educativo) – Capitolo sesto. L'autonomia finanziaria e le implicazioni economiche del procés (1. L'importanza della questione finanziaria nella Spagna autonomica - 2. Il "Concierto economico" e la disciplina generale della LOFCA ad oggi - 3. La dottrina sul tema finanziario della STC 31/2010 - 4. La riforma della Costituzione finanziaria - 5. Il futuro economico della Catalogna con o senza indipendenza - Cronologia e dati delle ultime due elezioni autonomiche e "consultazioni popolari") – Capitolo settimo. La cronologia del procés e del dialogo fra sordi, dal 28 giugno 2010 al marzo 2018. Il referendum dell'1 ottobre 2017 e la Dui del 27 ottobre 2017 (1. La risoluzione del Parlamento di Catalogna 5/X del 23 gennaio 2013 e la STC 42/2014 - 2. La legge catalana n. 10/2014 e la giurisprudenza del TC sui referendum. La risoluzione 1/XI del Parlamento di Catalogna, del 9 novembre 2015, e la STC 259/2015 - 3. Le sentenze del TC sul procés del 2016 e del 2017 (fino a settembre) - 4. L'ultima fase di bocciatura delle norme ed attuazioni relative al procés) – Capitolo ottavo. La sospensione dell'autonomia attraverso il rimedio eccezionale dell'art. 155 CE. La giurisdizionalizzazione politica del procés (1. Il rimedio eccezionale dell'art. 155 - 2. Dalla teoria alla pratica: l'art. 155 in azione - 3. La giurisdizionalizzazione politica della lotta al procés indipendentista catalano) – Capitolo nono. Secessione, democrazia e primato della Costituzione. Il referendum e le "popolazioni interessate". La soluzione del (con)federalismo asimmetrico e plurinazionale perché la Catalogna rimanga spagnola (1. Il diritto di secessione nel 2018 - 2. Le difficoltà di un referendum sull'indipendenza e le alternative ad esso - 3. La falsa dicotomia fra primato della democrazia e della costituzione - 4. Il mito della soluzione federale - 5. Lo spirito della Costituzione è stato tradito: ma non solo dagli indipendentisti catalani - 6. Una Catalogna utile per la Spagna, una Spagna necessaria per la Catalogna. O viceversa) - Bibliografia |