Il diritto della natura e delle genti Stampa E-mail

Samuel Pufendorf

Il diritto della natura e delle genti

Libro primo, pagg.XXX-241, € 27,00
Libro secondo, pagg.316, € 30,00

Cedam

 

pufendorf diritto1pufendorf diritto2  IL LIBRO – Con la pubblicazione di quest'opera, si completa idealmente il progetto iniziale del Prof. Franco Todescan di realizzare una sezione «Classici del diritto naturale moderno».
  Nel Libro secondo de Il diritto della natura e delle genti, accanto alla introduzione di nuovi temi attinenti al diritto penale, vengono ripresi e completati dal giurista sassone argomenti e problemi già affrontati nel libro precedente come, ad esempio, quelli inerenti la legge naturale e lo stato di natura. A questi sono dedicati, in particolare, i primi tre dei sei capitoli in cui il libro è articolato, nei quali Pufendorf, pur ripercorrendo luoghi e condividendo tratti peculiari del modello teorico giusnaturalistico, contribuisce a testimoniare come all'interno di questo siano state elaborate concezioni tra loro assai differenti.
  Nel primo capitolo viene posta preliminarmente la questione se sarebbe stato conveniente che l'uomo trascorresse la propria vita senza alcuna legge e, per formulare una risposta, viene analizzata la natura umana in connessione al tema della libertà, mostrando, da un lato, che se questa non fosse stata concessa all'uomo, ciò sarebbe stato in contrasto con la sua dignità, e dall'altro, che una libertà assoluta sarebbe stata inutile, e perfino dannosa all'uomo, caratterizzato da una certa malvagità, debolezza e rozzezza, e si conclude, pertanto, con la considerazione che alla conservazione di essa giova l'essere costretta dalle leggi.
  Il giurista di Chemnitz affronta poi, nel capitolo successivo, il tema che rappresenta il fondamento della Denkform giusnaturalistica moderna, ossia quello dello stato di natura, nodo di riferimento costante per tutte le diverse espressioni elaborate nell'ambito della Scuola del diritto naturale laico. Punto di partenza di carattere teoretico preminente, da cui si origina, attraverso il contratto sociale, la costruzione della società politica e dello Stato istituzionale, esso esprime, com'è noto, nella letteratura del Sei-Settecento numerose varianti, che possono essere raggruppate, in linea generale, attorno a tre alternative: può essere, cioè, presentato come pacifico o bellicoso, socievole o insocievole, storico o ipotetico. Pufendorf si confronta con questo tema da una prospettiva che egli stesso definisce «diversa». Avendo cura di precisare di voler riferirsi non tanto a «quella condizione a cui la natura tende in ultimo grado come alla più perfetta e alla più conforme all'uomo», bensì a «quella in cui si concepisce l'uomo così come è costituito dalla sua stessa nascita, facendo astrazione quindi dalle invenzioni e dalle istituzioni, sia umane "sia ispirate all'uomo dalla Divinità che hanno dato alla vita dei mortali un nuovo e diverso aspetto», egli pare quasi intenda sottolineare anzitutto la distanza della propria concezione da quella classica, entelechiale dell'essere. Secondo quest'ultima infatti, «natura est finis»: in essa il termine natura assume, cioè, un significato complesso, in cui si intrecciano componenti fisiche, morali, giuridiche, volto a indicare il punto di confluenza tra la genesi e il fine, non piuttosto una condizione primitiva, pre-civile, contrapposta alla ragione e/o alla storia.

  DAL TESTO – "Pertanto bisogna concludere che l'obbligatorietà della legge naturale deriva da DIO creatore e supremo governatore del genere umano, il quale ha prescritto con la Sua autorità agli uomini, sue creature, di osservarla. Questo si può dimostrare razionalmente. Noi già presupponiamo che DIO sia creatore e governatore di questo mondo, com'è stato chiaramente dimostrato dai sapienti e nessun uomo onesto oserà contestare. Avendo Egli formato la natura delle cose e degli uomini in modo tale che non possano conservarsi senza una vita socievole, e per questo motivo avendo infuso in loro uno spirito capace di possedere idee adatte a questo scopo, si capisce come Egli abbia anche voluto che l'uomo conformi le sue azioni a quella natura che vediamo Egli aver assegnato agli uomini in modo specifico, a preferenza degli altri animali. Poiché questo non si può ottenere se non osservando la legge naturale, si capisce pure come l'uomo sia stato obbligato dal Creatore a rispettare questa legge, quale mezzo non inventato dall'arbitrio degli uomini, e dal loro mutevole gradimento, ma stabilito dallo stesso Creatore per procurare questo fine. Si ritiene, infatti, che chi impone un fine in base alla propria autorità, abbia anche il potere di obbligare ad usare quei mezzi senza i quali quel fine non può essere raggiunto."

  IL CURATORE – Franco Todescan è professore emerito presso l'Università degli Studi di Padova.

  INDICE DELL'OPERA – Libro I: Nota introduttiva, di Franco Todescan – Introduzione, di Norberto Bobbio - Samuel Pufendorf: Il diritto della natura e delle genti - Prefazione alla Ia edizione - Capitolo primo. Della origine degli enti morali e dei loro vari tipi (1. Introduzione - 2. La vita umana è regolata dagli enti morali - 3. Che cosa siano gli enti morali, quale sia la loro causa e quale il loro scopo - 4. Il modo di produrli è l'imposizione. In che modo operano e donde provengono - 5. Come si dividono - 6. Che cosa è lo stato - 7. Stato naturale e avventizio - 8. Che cosa sia la pace e cosa la guerra e di quanti tipi - 9. Stati determinati - 10. Stati aventi relazione al tempo - 11. Alcune avvertenze relative allo stato - 12. Divisioni delle persone semplici - 13. E di quelle composte - 14. Avvertenze circa le persone morali - 15. Le persone morali finte - 16. Le cose morali - 17. Divisione dei modi morali - 18. I titoli - 19. Il potere - 20. Il diritto - 21. Le altre qualità morali - 22 Le quantità morali - 23. In che modo periscono gli enti morali) - Capitolo secondo. Della certezza delle discipline che riguardano le cose morali (1. Molti negano alle discipline morali una certezza dimostrativa - 2. Che cosa sia una dimostrazione - 3. I princìpi delle dimostrazioni - 4. La dimostrazione è possibile solo in quella disciplina morale che tratta della rettitudine e della cattiveria delle azioni umane - 5. Si obietta l'incertezza delle cose morali - 6. Se esista qualcosa di onesto o turpe prima di ogni imposizione - 7. Se il sentimento del pudore sia un argomento a favore di questa tesi - 8. Dell'estensione delle azioni morali in rapporto alla qualità - 9. Si esamina il parere di Grozio - 10. Nelle quantità morali si dà estensione - 11. Che cosa si dice moralmente certo) - Capitolo terzo. Sull'intelletto umano in quanto concorre alle azioni morali (1. Le due facoltà dell'intelletto - 2. Qual è l'indole della facoltà rappresentativa dell'intelletto - 3. L'intelletto riguardo alle cose morali è naturalmente retto - 4. Che cosa è la coscienza e di quanti tipi - 5. Coscienza retta e probabile - 6. Le regole della coscienza probabile - 7. Le regole circa la scelta delle cose utili - 8. La coscienza dubbia - 9. La coscienza scrupolosa - 10. Che cosa sia l'ignoranza e di quanti tipi - 11. Di quanti tipi è l'errore - 12. L'errore riguardo alle azioni lecite - 13. L'errore teoretico - 15. L'errore pratico - 16. L'errore riguardante un'azione cattiva) - Capitolo quarto. Della volontà umana, in quanto concorre alle azioni morali (1. L'atto di volontà - 2. La libertà della volontà - 3. L'indifferenza della volontà va asserita necessariamente - 4. In che modo la volontà è portata al bene - 5. Certe costituzioni del corpo influiscono sulla volontà - 6. Nonché le abitudini - 7. E le passioni - 8. Nonché l'ubriachezza - 9. Le azioni miste - 10. Che cosa sia l'involontario) - Capitolo quinto. Le azioni morali in generale: quello che spetta a chi le compie, ossia la loro attitudine a essere imputate a qualcuno (1. Che cos'è un'azione morale – 2. L'elemento materiale - 3. L'elemento formale e la causa morale - 4. L'azione morale, dal punto di vista formale, è sempre un ente positivo - 5. La causa fondamentale per cui un'azione possa essere imputata o meno - 6. A un uomo non possono essere imputati gli eventi necessari - 7. Gli effetti prodotti dalle funzioni vegetative - 8. Le azioni impossibili - 9. Le azioni compiute per costrizione e la semplice cooperazione materiale - 10. Le azioni compiute per ignoranza - 11. Le visioni in sogno - 12. I mali futuri - 13. Tuttavia le cattive azioni provenienti da una cattiva abitudine sono sempre oggetto di imputazione - 14. Come possano essere imputate le azioni altrui) - Capitolo sesto. La norma delle azioni morali, ossia la legge in generale (1. La legge differisce dal consiglio - 2. Dal patto - 3. E dal diritto - 4. Che cos'è una legge - 5. Che cos'è un'obbligazione - 6. Da dove provenga il fatto che uno possa essere obbligato - 7. Nessuno può essere obbligato da se stesso - 8. Chi può essere obbligato deve avere un superiore - 9. Da dove proviene che uno possa imporre un'obbligazione a un altro - 10. Questo non può essere effetto della pura forza... - 11. ...é della sola eccellenza della natura - 12. Che cosa aggiunga forza alle obbligazioni - 13. Il legislatore e le leggi devono essere conosciuti - 14. Quali siano le parti essenziali di una legge - 15. In che consiste il permesso di una legge - 16. La materia delle leggi - 17. Chi sia obbligato da una legge - 18. La divisione della legge) - Capitolo settimo. La qualità delle azioni morali (1. Quante siano le qualità delle azioni morali - 2. Le azioni necessarie e lecite - 3. In che cosa consistano la bontà e la cattiveria delle azioni - 4. Un'azione buona è quella che possiede tutti i requisiti essenziali, un'azione cattiva è quella che manca anche di un solo requisito essenziale - 5. La causa della cattiveria non dev'essere mai ricercata in DIO - 6. La giustizia può essere propria delle persone o delle azioni - 7. Che cos'è la giustizia delle azioni - 8. La giustizia universale e la giustizia particolare - 9. La giustizia distributiva - 10. La giustizia commutativa - 11. L'opinione di Grozio sulla giustizia - 12. L'opinione di Aristotele sulla giustizia - 13. L'opinione di Hobbes sulla giustizia e sul torto - 14. Che cos'è un'azione ingiusta - 15. Che cos'è il torto - 16. Il torto si compie solo su base intenzionale; si parla pure della colpa - 17. Volenti non fit injuria) - Capitolo ottavo. La quantità delle azioni morali (1. La quantità delle azioni morali considerata in modo assoluto - 2. Quale intenzione sia richiesta nel foro divino [interno] - 3. Quale intenzione sia sufficiente nel foro umano [esterno] - 4. Che cosa sia un'azione perfetta ossia completa - 5. La quantità delle azioni morali considerata in modo relativo) - Capitolo nono. L'imputazione delle azioni morali (1. L'imputazione actualis - 2. L'imputazione ex gratia - 3. L'imputazione ex debito - 4. Che cosa possa essere efficacemente imputato ad un altro - 5. Che cos'è il merito - 6. Come vengano distrutti gli effetti delle azioni morali) - Indice dei nomi
Libro II: Nota introduttiva, di Franco Todescan – Introduzione, di Costanza Ciscato - Capitolo primo. Non è conveniente alla natura dell'uomo vivere senza una legge (1. Ragioni che fanno dubitare che l'uomo sia sottomesso a una legge - 2. Che cos'è la libertà in generale - 3. Qual è la libertà di Dio - 4. Qual è la libertà degli animali - 5. Una libertà così estesa come quella data agli animali, non sarebbe stata conveniente all'uomo a causa della superiorità della sua natura... - 6. ...della sua malizia... - 7. ...della diversità dei caratteri.... - 8. ...della sua debolezza e naturale rozzezza) - Capitolo secondo. Lo stato di natura dell'uomo (1. Modi diversi di considerare lo stato di natura - 2. [Lo stato di natura puro:] miseria dell'uomo - 3. [Lo stato di natura puro:] diritti dell'individuo - 4. Lo stato di natura temperato - 5. Se questo stato sia uno stato di guerra - 6. Le ragioni di Hobbes a favore della tesi affermativa - 7. A favore della tesi negativa milita la parentela fra gli uomini - 8. Confutazione degli argomenti di Hobbes - 9. Dallo stato naturale non deve essere bandita la razionalità - 10. I costumi dei popoli barbari non sono lo stato di natura - 11. La pace dello stato di natura non ha bisogno di essere fondata su un patto - 12. La pace dello stato di natura non è molto affidabile) - Capitolo terzo. La legge naturale in generale (1. Passaggio al nuovo argomento - 2. Il diritto naturale non è comune all'uomo e agli altri animali - 3. [Risposta ad alcune obiezioni] - 4. Il contenuto del diritto naturale non racchiude di per sé alcuna necessità morale prima della determinazione della legge - 5. Se il diritto naturale sia comune a Dio e agli uomini - 6. [Gli argomenti di Velthuysen] - 7. Il diritto naturale non si fonda sul consenso dei popoli - 8. [Alcuni esempi a sostegno] - 9. [Altri argomenti a sostegno] - 10. Se il fondamento del diritto sia l'utilità - 11. [Critica] - 12. Se il diritto naturale si manifesti attraverso il fine per cui il mondo è stato creato - 13. Le indicazioni della retta ragione - 14. L'autentico fondamento del diritto naturale si ricava dalla costituzione dell'uomo - 15. La legge naturale fondamentale - 16. Esame della dottrina di Hobbes - 17. [Socievolezza generale e associazioni particolari] - 18. [Risposta ad alcune obiezioni di Hobbes] - 19. La legge naturale fondamentale basta a spiegare tutte le massime del diritto naturale - 20. L'obbligatorietà della legge naturale deriva da Dio - 21. La sanzione della legge naturale - 22. Vi sono cose che appartengono al diritto naturale in maniera riduttiva o in maniera abusiva - 23. Se esista un diritto delle genti distinto dal diritto naturale - 24. Suddivisioni del diritto naturale) - Capitolo quarto. I doveri dell'uomo verso se stesso (1. È necessario che l'uomo abbia cura di se stesso - 2. In cosa consista la cura dell'anima - 3. [Primo dovere]: imprimere nel proprio cuore il sentimento religioso... - 4. ...ed estirpare le opinioni contrarie alla religione - 5. [Secondo dovere]: conoscere se stessi - 6. Di conseguenza l'uomo deve conoscere la propria condizione, i propri compiti.... - 7. ...e i limiti delle proprie forze - 8. Non bisogna cercare di andare al di là delle proprie forze - 9. [Terzo dovere]: in che misura bisogna adoperarsi per ottenere la stima altrui - 10. [Quarto dovere]: in che misura bisogna adoperarsi per ottenere le ricchezze - 11. [Quinto dovere]: come bisogna comportarsi nei riguardi dei piaceri - 12. [Sesto dovere]: sottomettere le passioni al dominio della ragione - 13. Lo studio delle scienze [fisiche e morali] - 14. La cura del proprio corpo - 15. L'uso della propria vita - 16. Se esista un qualche obbligo di conservare la propria vita - 17. Fino a che punto si possa sacrificare la propria vita per gli altri... - 18. ...o esporla al pericolo per lo stesso motivo - 19. Se il suicidio sia lecito) - Capitolo quinto. La legittima difesa (1. La propria difesa con l'uso della forza è legittima - 2. Se la propria difesa sia prescritta anche dal diritto naturale - 3. Quale difesa sia legittima nello stato di natura - 4. Quale difesa sia consentita nello stato civile - 5. Quale difesa sia legittima nei riguardi di un aggressore che si inganna sulla persona aggredita - 6. Il lasso di tempo ammesso per difendersi nello stato di natura - 7. Il lasso di tempo ammesso per difendersi nello stato civile - 8. [In quale istante inizia precisamente il tempo in cui ci si può difendere da soli] - 9. [Quale durata si accorda a questo tempo?] - 10. Il caso della mutilazione - 11. Il caso della violenza carnale - 12. Il caso dello schiaffo - 13. Se una persona aggredita sia tenuta a fuggire - 14. Se la religione cristiana disponga in questi casi diversamente - 15. L'omicidio compiuto per difendersi non è colpevole - 16. La difesa dei propri averi - 17. Il caso del ladro notturno - 18. [Esame delle ragioni sulla base delle quali alcuni fondano questo diritto] - 19. Sulla legittima difesa di chi ha attaccato per primo) - Capitolo sesto. Lo stato di necessità (1. Quanti sono i tipi di necessità - 2. Su cosa si fondino i diritti e i privilegi della necessità - 3. Quale diritto ci dia direttamente la necessità sia in relazione a noi stessi, sia in relazione agli altri - 4. Quale diritto ci dia indirettamente la necessità - 5. Quale diritto ci dia la necessità sui beni altrui - 6. [Esame delle opinioni di Grozio in questa materia] - 7. [Riflessioni sulle opinioni di altri studiosi] - 8. Che diritto ci dia sui beni altrui la necessità di salvare i nostri) - Indice dei nomi