Testimoniando il destino |
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Emanuele Severino
DAL TESTO – "La scienza è fede in quanto, implicitamente, lascia valere come incontrovertibile l'affermazione che i suoi contenuti non sono verità definitive; ma questa affermazione è un'opinione che, nonostante tale riserva sui propri contenuti, tuttavia li tiene fermi, cioè li considera come provvisoriamente non smentiti e procede conformemente ad essi sul piano conoscitivo e su quello pratico. L'opinione è cioè una forma di dubbio, che però differisce dalla forma più radicale del dubbio, che non tien fermo, sia pure provvisoriamente, un contenuto rispetto al suo opposto. Ma a sua volta il dubbio (in entrambe queste sue due forme) è una forma di fede, opposta alla fede che attribuisce al proprio contenuto, che possiede soltanto i tratti formali dell'incontrovertibile (e quindi non è incontrovertibile), il carattere dell'incontrovertibilità. Il dubbio è a sua volta fede: come è fede il non dubitare di ciò che appare nella terra isolata, così è fede (non è verità incontrovertibile) il dubirarne - e nessun «dubbio metodico» può evitarlo. L'AUTORE – Emanuele Severino (Brescia, 1929), accademico dei Lincei, professore emerito dell'Università Ca' Foscari di Venezia, insegna tuttora all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. È autore di opere fondamentali tradotte in varie lingue. Scrive regolarmente sul "Corriere della Sera". Di Emanuele Severino Adelphi ha pubblicato, a partire da "Destino della necessità" nel 1980, tutte le più importanti opere filosofiche, seguendo le tappe del suo pensiero. L'ultimo titolo apparso è "Storia, Gioia" (2016). INDICE DELL'OPERA – Nota – I. L'interpretare, il complesso, il semplice – II. Apparire e osservazione; destino e scienza – III. La contraddizione, il finito, l'essenza linguistica dell'originario – IV. Incominciare ad apparire e compimento – V. Fondazione della finitezza dell'originario – VI. Possibilità di possibilità e volontà della verità – VII. Del problema – VIII. Un'ulteriore fondazione della Gloria e della molteplicità infinita dei cerchi del destino – IX. Entificazione del nulla e destino: la contraddizione – X. Ancora su permanenza e resurrezione – XI. Riapparire nella terra che salva – XII. Sul compimento della terra isolata - XIII. Intorno all'apparir già da sempre della terra e al suo incominciare ad apparire - XIV. L'implicazione - XV. Per richiamare alcuni aspetti della relazione tra linguaggio e destino - Postille - Prima postilla al capitolo I (Configurazione della struttura originaria in quanto fondamento dell'affermazione dell'eternità dell'essente in quanto essente) - Seconda postilla al capitolo I (Esistenza della negazione della struttura originaria) - Terza postilla al capitolo I (Tra il tema della postilla precedente e un tema di Oltrepassare) - Quarta postilla al capitolo I (e relativa anche al cap. 111, par. 4) (La differenza dei differenti come fede e l'élenchos) - Quinta postilla al capitolo I (Su una anticipazione delle logiche paraconsistenti) - Sesta postilla al capitolo I (Dubitare della bebaiotátē arché) - Prima postilla al capitolo II, paragrafo 1 (Apparire e eternità) - Seconda postilla al capitolo II (Fede e potenza) - Postilla al capitolo III, paragrafo 3 e al capitolo XV (Ancora sul nesso tra linguaggio, fede, destino, volontà) - Postilla al capitolo VI, paragrafo 3 (Altri aspetti della non verità del volere) - Postilla al capitolo VII, paragrafi 2-3 (Hypolambánein, fede, contraddizione) – Postilla al capitolo VIII, paragrafo 1 (Sul sopraggiungente e lo sfondo) – Seconda postilla al capitolo VIII, paragrafo 1 (Su un'altra forma di fede nella resurrezione della volontà) - Postilla ai capitoli VIII e IX (Sulla necessità che la totalità del «possibile» sia eternamente «reale» e sull'entificazione del nulla nella negazione del destino) – Prima postilla al capitolo XV (Apologia del linguaggio che testimonia il destino) - Seconda postilla al capitolo XV (Tracce e successione delle terre) - Prima postilla conclusiva (La malafede trascendentale come condizione dell'esser essente della «vita» e il sapere matematico) - Seconda postilla conclusiva (Terra che salva e spaesamento) - Terza postilla conclusiva (Volontà della terra isolata e volontà del destino) – Opere di Emanuele Severino citate |