Andare per l'Italia longobarda |
Claudio Azzara
IL LIBRO – Dal giugno del 2011 il sito seriale "I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)" è stato inserito nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco. Esso comprende monumenti longobardi superstiti presenti in sette diversi luoghi, disposti dal nord al sud dell'Italia, e precisamente a Cividale del Friuli, Brescia, Castelseprio, Spoleto, Campello sul Clitunno, Benevento e Monte Sant'Angelo. Molte altre località del nostro paese che non sono state inserite in questa lista ospitano a loro volta vestigia o memorie di ascendenza longobarda: basti pensare, ad esempio, a città come Pavia, Monza o Salerno. Tale riconoscimento ha in qualche modo sancito il contributo, inferiore ad altri ma non irrilevante, offerto all'elaborazione della multiforme identità italiana dai longobardi. Questa piccola stirpe immigrata con la violenza nella penisola nel 568/569 fu capace di occuparne una buona parte fondandovi dominazioni politiche destinate a durare un paio di secoli al nord e circa cinque al sud, aprendosi alla cultura romana e cristiana e infine fondendosi con la popolazione autoctona fino a formare una società nuova e dai tratti originali. Oggi per i longobardi in Italia c'è un interesse che si traduce in studi e scavi archeologici, ma anche in mostre rivolte a un più largo pubblico e in numerose iniziative di carattere divulgativo e didattico – un interesse pur sempre relativo ma comunque impensabile fino a una trentina di anni fa. A livello di istituzioni scientifiche, oltre all'attenzione per i longobardi da sempre dimostrata dal Centro italiano di studi sull'alto medioevo di Spoleto, e sorto da pochi anni anche uno specifico Centro di studi longobardi, con sede a Milano. Forse stanno solo conoscendo il loro quarto d'ora di celebrità, prima di rientrare nell'ombra; o forse, com'è auspicabile, i longobardi sono riusciti a ritagliarsi uno spazio piccolo ma stabile nella vita culturale del nostro paese. In ogni caso, seguire alcune delle tracce che hanno lasciato, oltre che a far godere la bellezza di monumenti, come quelli della lista dell'Unesco, splendidi e poco noti, aiuta a conoscere un po' meglio quell'antica tribù venuta dal nord, ma anche un'ulteriore pagina della ricca storia d'Italia. DAL TESTO – "Uno dei primi ducati longobardi a essersi costituito, all'indomani dell'invasione, fu quello di Bergamo, città che per il suo rilievo strategico conservò sempre un certo prestigio. Paolo Diacono, facendo riferimento al decennio in cui i longobardi, dopo la morte di Clefi, nel 574, rimasero senza re, cita fra i duchi più potenti del periodo il bergamasco Wallari. La forza dei duchi di Bergamo li rese protagonisti in momenti cruciali della vita del regno, talora come contendenti dello stesso monarca. Gaidulfo si ribellò ad Agilulfo, venendo infine sconfitto e messo a morte. Anni dopo, alla metà del VII secolo, il duca Rotharit dapprima sfidò Ragimperto, duca di Torino e figlio del re Godeperto, incassando una dura sconfitta presso Novara; quindi, morto Ragimperto, si proclamò egli stesso re contro il legittimo erede Ariperto, subendo da parte di costui l'assedio di Bergamo. Una volta catturato, Rotharit fu rasato in segno d'infamia e spedito in esilio a Torino, dove, pochi giorni dopo il suo arrivo, venne assassinato." L'AUTORE – Claudio Azzara insegna Storia medievale nell'Università di Salerno. Con il Mulino ha pubblicato «Le invasioni barbariche» (20123), «L'Italia dei barbari» (2002), «Le civiltà del Medioevo» (20132), «Il papato nel Medioevo» (2007), «La Chiesa nel Medioevo» (con A.M. Rapetti, 2009), «Teoderico» (2013), «I longobardi» (2015). INDICE DELL'OPERA - I longobardi ritrovati - 1. Friuli, Veneto, Emilia: il lungo confine con Bisanzio (La sede primigenia: il Friuli - «Venetia» longobarda e «Venetia» bizantina - Emilia e Romagna: il confine con l'esarcato) - 2. Lombardia, cuore del regno, e le regioni occidentali (Le città regie di Lombardia: Pavia, Monza, Milano, Brescia – Castelseprio - L'Occidente del regno: Piemonte e Liguria) - 3. La Tuscia longobarda e il ducato di Spoleto (Per le terre di Toscana - Il ducato di Spoleto - Tesori umbri) - 4. La «Langobardia» meridionale (Dal ducato ai principati: Benevento, Salerno, Capua - Benevento cristiana e pagana - Santi e monasteri) - Nota bibliografica |