La legislazione elettorale nell'ordinamento italiano |
Giovanni Tarli Barbieri
IL LIBRO – A partire dal 1993, con la svolta indotta dal c.d. referendum Segni e il conseguente, progressivo abbandono dei sistemi proporzionali allora vigenti a tutti i livelli istituzionali, la legislazione elettorale italiana, con particolare riferimento a quella per le due Camere, è andata incontro a frequenti modifiche, favorite, oltre che da ragioni politiche, dall'intervento, decisivo, di soggetti esterni al Parlamento (corpo elettorale attraverso referendum abrogativi, in una prima fase; Corte costituzionale successivamente). DAL TESTO – "L'esito delle elezioni del 2013 ha riaperto la questione del rapporto tra la scelta per sistemi elettorali fondati sul premio di maggioranza e forma di governo parlamentare. E ciò per il fatto che i sistemi elettorali in questione, da un lato, attribuivano un surplus di seggi alla lista o coalizione più votata (nel caso di quelli disciplinati dalla l. 270/2005 senza una soglia minima di voti o di seggi), dall'altro, però, favorivano coalizioni che si presentavano come tali dinanzi al corpo elettorale ma che poi potevano dissolversi in corso di legislatura (Rossi); quantomeno di fatto, quindi, il premio introduce un elemento scarsamente coerente con (ed efficace in) una forma di governo, quella parlamentare, coonotata da una naturale flessibilità (per tutti, Chessa). L'AUTORE – Giovanni Tarli Barbieri è professore ordinario di Diritto costituzionale presso il Dipartimento di Scienze giuridiche dell'Università degli studi di Firenze. INDICE DELL'OPERA - Capitolo 1. I fondamenti del fenomeno elettorale (1.1. Introduzione - 1.2. I fondamenti costituzionali, europei e internazionali - 1.2.1. Il principio democratico - 1.2.2. Il diritto di voto - 1.2.3. Le caratteristiche del voto: personalità ed eguaglianza - 1.2.3.1. Eguaglianza del voto e tutela delle minoranze linguistiche - 1.2.3.2. Le caratteristiche del voto: libertà e segretezza - 1.2.4. La libertà di associazione politica - 1.2.5. Le limitazioni all' elettorato passivo - 1.2.6. La rappresentanza di genere (l. cost. 1/2003) - 1.2.7. La disciplina costituzionale relativa ai due rami del Parlamento - 1.2.8. L'art. 67 Cost. - 1.2.9. I parametri europei e internazionali - 1.3. Le fonti subcostituzionali in materia elettorale - 1.3.1. La problematica affermazione di una riserva di legge in materia elettorale - 1.3.2. Lo "statuto costituzionale" delle leggi elettorali (con particolare riferimento a quelle per il Parlamento nazionale) - 1.3.3. Materia elettorale e attività normativa del Governo - 1.4. La c.d. "legislazione elettorale di contorno" - 1.4.1. Considerazioni intrcduttive - 1.4.2. La disciplina delle campagne elettorali e della comunicazione politica - 1.4.3. La disciplina del finanziamento ai partiti politici - 1.4.4. Il procedimento elettorale e la problematica disciplina del contenzioso elettorale alla stregua dell'art. 66 Cost.) - Capitolo 2. I sistemi di elezione per il parlamento nazionale (1948-1993) (2.1. Il dibattito in Assemblea costituente circa la legislazione elettorale per il Parlamento nazionale - 2.2. Le scelte dell'Assemblea costituente in materia elettorale - 2.3. La controversa parentesi della c.d. "legge truffa" - 2.4. Il dibattito sulla riforma elettorale fino al 1993 - 2.5. Verso la riforma elettorale del 1993) - Capitolo 3. Dalle leggi Mattarella all'Italicum (3.1. La riforma elettorale del 1993 - 3.2. I problemi e il rendimento dei sistemi elettorali del 1993 - 3.3. La genesi della riforma elettorale del 2005 - 3.4. I contenuti della l. 270/2005 - 3.5. I profili di legittimità costituzionale e il rendimento dei sistemi elettorali introdotti nel 2005 - 3.6. Dalla 1. 270/2005 all'italicum: il "terremoto elettorale" del 2013 - 3.7. La svolta data dalla sent. 1/2014: la questione della disciplina del premio di maggioranza - 3.8. Segue: la questione delle liste bloccate - 3.9. L'italicum: storia di una legge mai entrata in vigore; considerazioni introduttive - 3.10. Il meccanismo di attribuzione dei seggi a livello nazionale; la disciplina delle soglie di sbarramento e del premio di maggioranza - 3.11. Le conseguenze del ballottaggio sul piano della forma di governo; la sent. 35/2017 - 3.12. La traslazione dei seggi dal livello nazionale ai collegi plurinominali - 3.13. La scelta degli eletti: capilista bloccati e voto di preferenza - 3.14. Segue: la questione delle pluricandidature e la disciplina dell'opzione dei candidati eletti in più collegi - 3.15. Le disposizioni sulla tutela della rappresentanza di genere - 3.16. Il sistema elettorale per il Senato (cosiddetto consultellum) - 3.17. Le prospettive della legislazione elettorale dopo la sent. 35/2017) - Capitolo 4. I sistemi elettorali vigenti per l'elezione del parlamento nazionale (4.1. Le criticità procedurali nell'approvazione delle leggi elettorali nel più recente periodo - 4.2. La l. 165/2017: considerazioni introduttive - 4.3. Gli obiettivi della l. 165/2017 - 4.4. I contenuti della l. 165/2017 - 4.5. Il ripristino dei collegi uninominali - 4.6. Segue: le problematiche relative alla delimitazione dei collegi uninominali e plurinominali - 4.7. L'apparentamento in coalizione – 4.8. La disciplina delle soglie di sbarramento alla luce delle cause non elettorali della frammentazione partitica; la discutibile disciplina dell'esenzione dalla raccolta delle firme - 4.9. Le modalità di voto - 4.10. La competizione nei collegi plurinominali: la questione delle liste bloccate e quindi dell'assenza del voto di preferenza - 4.11. La questione delle pluricandidature - 4.12. I fenomeni di "slittamento" nell'assegnazione dei seggi nella quota proporzionale - 4.13. Le disposizioni a tutela dell'equilibrio di genere - 4.14. L'assegnazione dei seggi in Trentino-Alto Adige (con riferimento alla Camera) - 4.15. La nuova disciplina dell'elezione del Senato - 4.16. Considerazioni conclusive: c'era un'alternativa praticabile ai contenuti della l. 165/2017? - 4.17. La disciplina della circoscrizione estero alla stregua dei principi costituzionali - 4.18. Segue: il sistema elettorale per la circoscrizione estero) - Capitolo 5. Il sistema di elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia (5.1. Il sistema di elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia: considerazioni introduttive - 5.2. Il sistema elettorale di cui alla l. 18/1979 - 5.3. Lo "slittamento dei seggi" nella l. 18/1979) - Capitolo 6. I sistemi elettorali regionali (6.1. La legislazione elettorale regionale: la l. 43/1995 quale "antefatto" della l. cost. 1/1999 - 6.2. Dalla l. 43/1995 alla l. cost. 1/1999 - 6.3. Potestà statutaria e potestà legislativa in materia elettorale - 6.4. Le leggi elettorali regionali della prima fase (fino al 2013) - 6.5. Le leggi elettorali della seconda fase (2014-2018): considerazioni introduttive - 6.6. Le nuove leggi elettorali: Emilia e Molise - 6.7. Segue: le nuove leggi elettorali di Toscana e Lazio - 6.8. Segue: le altre leggi elettorali della "seconda fase" - 6.9. La disciplina elettorale delle Regioni a statuto speciale (cenni) – Capitolo 7. I sistemi di elezione dei sindaci e dei consigli comunali (7.1. Il sistema elettorale per i Comuni: la legge Ciaffi nel contesto del riformismo elettorale del 1993 - 7.2. Le caratteristiche essenziali dei sistemi di elezione dei Sindaci e dei Consigli nei Comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti - 7.3. I sistemi di elezione dei Sindaci e dei Consigli nei Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti: considerazioni introduttive - 7.4. Segue. I tratti fondamentali di tale sistema elettorale: l'elezione diretta del Sindaco - 7.5. Il collegamento dei candidati Sindaci con una o più liste presentate per l'elezione del Consiglio comunale - 7.6. La "tormentata" disciplina del premio di maggioranza e la disciplina del riparto dei seggi tra le liste; la controversa possibilità del voto disgiunto - 7.7. Considerazioni conclusive: ripensare la "rivoluzione" del 1993?) - Bibliografia |