Il Piano Marshall. Alle origini della guerra fredda |
Benn Steil
IL LIBRO – Quando, il 5 giugno 1947, il segretario di Stato George C. Marshall annunciò in un discorso all'Università di Harvard l'ambizioso progetto di ricostruzione dell'Europa che avrebbe preso il suo nome, fu subito chiaro che quella mossa era un punto di svolta nella politica americana verso il continente europeo e per gli equilibri internazionali. Alla fine della seconda guerra mondiale, crollato il progetto di Roosevelt di un «mondo unico» che comprendesse anche l'Urss, si fece avanti con il presidente Truman l'idea di un mondo diviso in due schieramenti. Il conflitto aveva lasciato un'Europa al collasso e sotto la minaccia dell'Unione Sovietica di Stalin: di fronte all'instabilità del Vecchio continente e alla politica di espansione della sfera d'influenza sovietica, gli Usa decisero di fare dell'Europa occidentale il baluardo contro il comunismo. Ma per risanare un'Europa devastata economicamente e socialmente occorreva una nuova strategia che legasse sicurezza economica e militare, promuovendo la ricostruzione con fondi americani di un'Europa integrata e capitalista, supportata sul piano militare da una solida alleanza dei paesi occidentali. Con un avvincente ritmo narrativo che intreccia storia politica ed economica, e attingendo a un'inedita documentazione tratta da archivi americani, russi ed europei, Benn Steil ricostruisce la storia del Piano Marshall ponendolo all'origine stessa della guerra fredda, e mostrando come l'inasprimento dei rapporti Usa-Urss fu una conseguenza della determinazione di Stalin a contrastare il Piano Marshall e le due istituzioni che ne furono diretta emanazione, l'Unione europea e la Nato. Questo libro è un utile strumento per comprendere il processo che ha condotto all'attuale stato delle relazioni economiche e politiche internazionali, come segnala Alberto Quadrio Curzio nella prefazione, e in un momento in cui da più parti si invoca un nuovo «Piano Marshall» per risolvere i problemi del mondo, quella del vecchio piano, dell'originale, è una storia che vale la pena raccontare. DAL TESTO – "Stalin non poteva scegliere di partecipare senza rinunciare alle richieste relative alle riparazioni dalla Germania e senza lasciare che gli altri paesi esaminassero i suoi conti; e ambedue le cose sembravano improbabili. Tuttavia, «se la Russia accetta, le daremo il benvenuto», disse Kennan a Marshall. Gli Stati Uniti potevano in tal caso trattare la Russia non come un beneficiario, ma come un potenziale donatore – un fornitore di cibo e materie prime gratuiti all'Europa occidentale. A quel punto Stalin avrebbe rinunciato. D'altra parte, Stalin non avrebbe potuto rifiutare un'offerta di aiuti americana senza o allentare la sua presa sui paesi dell'Europa orientale - molti dei quali avrebbero voluto partecipare al piano - o inasprirla, negando ai nuovi governi di quei paesi il diritto di scegliere. La concretizzazione di quest'ultima opzione avrebbe avuto un prezzo per Stalin: rivelare di fronte al mondo intero il suo vero obiettivo, ossia non liberare i territori che occupava, ma soggiogarli e sfruttarli. «Tireremo dentro la Russia. O rifiuta o entra in un accordo che porrà fine alla cortina di ferro», disse Kennan. L'AUTORE – Benn Steil è direttore del programma di Economia internazionale del Council on Foreign Relations di New York e fondatore dell'autorevole rivista «International Finance». Di Steil Donzelli ha pubblicato "La battaglia di Bretton Woods" (2015), vincitore nel 2013 dello Spear's Book Award per la storia finanziaria. INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Alberto Quadrio Curzio – Premessa - I. Prologo - II. La crisi - III. La rottura - IV. Il Piano - V. La trappola - VI. L'unità - VII. La persuasione - VIII. La salsa - IX. La sovversione - X. Il passaggio - XI. La resa dei conti - XII. La divisione - XIII. Un successo? - XIV. Gli echi – Ringraziamenti - I protagonisti – Appendici (1. Discorso sulla dottrina Truman - 2. Discorso di Marshall a Harvard - 3. Tabelle e figure) – Bibliografia - Indice dei nomi |