Aminto Caretto. Una vita al fronte |
Fabio Mentasti
IL LIBRO – Poche figure hanno attraversato la storia italiana del novecento lasciando un ricordo così indelebile come quella di Aminto Caretto. In un secolo caratterizzato da due devastanti guerre mondiali incarnò al meglio la figura di soldato valoroso trascorrendo quasi tutta la sua vita al fronte. Già nella Prima Guerra Mondiale infatti, il giovane Capitano Caretto guidò con coraggio il Reparto d'Assalto della IV Brigata Bersaglieri in numerosi teatri operativi, da Carzano a Cima Valbella, fino al Piave e alla vittoriosa controffensiva finale. Nel 1922 inoltrò domanda per essere dislocato presso le Truppe Coloniali d'Eritrea impegnate in Cirenaica. Rientrato in Italia nel 1926 viene inviato all' 11° Reggimento Bersaglieri a Gradisca d'Isonzo. Nel 1940, promosso Colonnello, assume il Comando del Terzo Reggimento Bersaglieri che, dopo un breve periodo operativo nei Balcani, viene avviato sul fronte russo. Le terribili condizioni climatiche e la soverchiante superiorità numerica dell'Armata Rossa rivivono attraverso i documenti dell'epoca e i diari reggimentali ricostruendo, con dovizia di particolari, i nove cicli operativi che il Terzo effettuò tra l'estate 1941 e l'autunno 1942, e che culmineranno con la Battaglia di Natale. Attraverso la figura di Aminto Caretto l'autore non ripercorre quindi solo la storia del Terzo Bersaglieri, ma anche del Sesto, dell'Artiglieria a Cavallo e dei Cavalleggeri del Savoia Cavalleria e dei Lancieri di Novara, al fine di proporre un doveroso approfondimento sulla storia degli altri reparti che affiancarono le truppe Alpine nella campagna di Russia. DAL TESTO – "Ma è con l'ordine di operazioni n° 95 del 4 luglio 1917 che il Comandante della IV Brigata Bersaglieri, Colonnello Renato Piola Caselli, dette ordine di cominciare la formazione del Battaglione D'Assalto di Brigata, da formarsi il giorno successivo a Maglio, al comando del Capitano Aminto Caretto. Composto da 800 uomini, divisi in tre compagnie da quattro plotoni ciascuna, sarebbe dipeso amministrativamente dal 14° Bersaglieri. L'AUTORE – Fabio Mentasti, nato a Varese nel 1969, laureato in ingegneria informatica, lavora come programmatore e Project Manager. Da sempre appassionato cultore della storia, è socio Mensa Italia dal 2000 e ha ricoperto attivamente numerose mansioni istituzionali all'interno dell'Ordine degli Ingegneri e dell'Associazione Nazionale Bersaglieri. INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Federico Caretto (Nipote di Aminto Caretto) - Bers. Gen. B (r) Giovanni Campopiano (79° Comandante, Terzo Reggimento Bersaglieri) - Bers. Gen. CA (r) Benito Pochesci (Presidente Nazionale Onorario, Associazione Nazionale Bersaglieri) - L'infanzia e la famiglia – Il 1915. "Vis, Animus, Impetus" - "Solo chi muore può sostar per via" – Il 1916. Quattordicesimo Bersaglieri – Il 1917 - Carzano - Golobi e Caporetto – Il 1918. Monte Valbella - Montello. I tre bronzi - La fine del 1918. Il Piave - Il dopoguerra - Eritrea e Cirenaica. "Sicut Leones" - Giarabub - In patria - 1941. Il Terzo Bersaglieri - Il Dnieper - Stalino - Gorlowka - Novembre e dicembre 1941 - La Battaglia di Natale - Battaglia di Natale. I giorni successivi - Gli ultimi mesi – Il 2 agosto - In Memoriam - Postfazione - Motivazione delle decorazioni individuali conferite ad Aminto Caretto - Motivazione delle decorazioni e citazioni sul Bollettino di Guerra dei reparti in cui prestava servizio Aminto Caretto (1915-1942) - La Preghiera del Bersagliere - Abbreviazioni e nomenclatura usate nel testo - Bibliografia e Fonti |