Il Paso. Renzo Pasolini, re senza corona |
Arturo Rizzoli
IL LIBRO – Ci sono eroi consegnati alla leggenda, nella vita come nello sport, per le loro imprese ma soprattutto perché la gente li sentiva vicini. E, se le grandi imprese sono state solo sfiorate, anche per questo sono entrati nel cuore di tante persone. Uno di questi eroi è stato Renzo Pasolini. L'essere stato grande antagonista del campionissimo Giacomo Agostini e perdere la vita, assieme a Jarno Saarinen, in una delle più tragiche giornate vissute dal motociclismo in tutta la sua storia, hanno fatto il resto. Forse, anche per il triste finale, Pasolini è stato consegnato alla leggenda. Il tragico epilogo lo ha incoronato re senza corona, dopo avere perso la vita inseguendo il suo sogno di conquistare un titolo mondiale più volte meritato, ma sempre negato dalla sorte che tante volte gli aveva voltato le spalle, fino a presentare il conto più feroce, il 20 maggio 1973 al Curvone di Monza. DAL TESTO – "Il dualismo tra Agostini e Pasolini ha dato una grande spinta alla popolarità del motociclismo tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta. Non si tratta solo di essere il Paese di Coppi e Bartali, il punto è che alla fine degli anni Sessanta il motociclismo stava vivendo una fase di crisi. Si vendevano poche moto perché il fenomeno delle maximoto giapponesi non aveva ancora fatto scoprire una nuova dimensione della moto, quella di oggetto del desiderio, capace di cancellare la percezione di mezzo "inferiore" all'auto, una visione che si era radicata negli anni del boom economico. Quanto alle competizioni, sul finire degli anni Sessanta si stava esaurendo il "ciclone" portato dalle Case giapponesi, col risultato che Agostini spopolava con la stratosferica MV. Quindi un antagonista serviva, a tutti. Anche agli appassionati più scafati che, pur notando l'evidente superiorità della MV Agusta, si entusiasmavano nel vedere qualcuno che faceva l'impossibile per contrastare il binomio Agostini-MV." L'AUTORE – Arturo Rizzoli, una passione per le moto che viene da lontano e una laurea con una tesi di Sociologia della comunicazione, inizia a scrivere di moto a 18 anni per il quotidiano "Stadio - Corriere dello Sport". Lavora all'ufficio stampa dell'autodromo di Imola negli anni Ottanta. Entra poi nella redazione di "Autosprint", vi resta per 25 anni, con un breve intermezzo al mensile "Super Car", senza mai smettere di occuparsi di moto. Passa quindi alla redazione di "Motosprint", dove è ideatore e autore della rubrica "Le moto senza tempo", e vi resta fino al 2015. Dal 2016 decide di mettere a frutto la laurea e si occupa di comunicazione aziendale, pur continuando a collaborare con testate motoristiche e life style. Ha scritto in precedenza "Motogiro, la sfida temeraria" (Minerva, 2007), "Tutte le Abarth" (Nada, 2008) assieme a Elvio Deganello e "I marziani del Sol levante" (Minerva, 2017). INDICE DELL'OPERA - Prefazione fuori dagli schemi di Matitaccia – Introduzione – Le origini. Lo show da cinema a 12 anni... a sua insaputa – Il confronto impari. La sfida contro la MV Agusta di Agostini – Il pilota impiegato. Le corse e il cartellino da marcare – Il periodo Benelli. Un matrimonio difficile – La tragedia di Monza. L'ultima congiura del destino – Le fantastiche corse del Paso. Fatti di cronaca entrati nella leggenda (Correva l'anno 1958 - Correva l'anno 1962 - Correva l'anno 1964 - Correva l'anno 1965 – Correva l'anno 1966 – Correva l'anno 1967 – Correva l'anno 1968 - Correva l'anno 1969 - Correva l'anno 1970 - Correva l'anno 1971 - Correva l'anno 1972 - Correva l'anno 1973) Ringraziamenti e bibliografia - Sezione fotografica |