Le coabitazioni Stampa E-mail

Giovanni Crisostomo

Le coabitazioni

Città Nuova Editrice, pagg.144, € 20,00

 

Crisostomo coabitazioni  IL LIBRO – I testi tradotti in questo volume sono due brevi trattati composti da Giovanni Crisostomo per contrastare e condannare il fenomeno della coabitazione di monaci o asceti con donne vergini.
  In un'epoca in cui non era ancora diffuso un monachesimo cenobitico regolare e organizzato, poteva accadere che uomini e donne decidessero di dedicare la propria vita a Dio in preghiera, ascesi e castità, vivendo insieme per beneficiare di assistenza reciproca e soccorso vicendevole. Tuttavia, per i sospetti di immoralità cui poteva dar adito e per lo scandalo che poteva procurare, tale fenomeno nel cristianesimo antico fu spesso considerato con grande sfavore, proibito da vari concili e condannato da molti autori ecclesiastici, senza che per questo venisse completamente sradicato, perdurando di fatto per secoli, in particolar modo nell'estremo Occidente.
  Il Crisostomo dunque s'inserisce in una polemica già viva e ben nota ai suoi tempi, ma ha il pregio di aver trattato l'argomento con organicità e finezza psicologica, come nessun altro autore del cristianesimo antico aveva fatto, calandosi ora nella parte maschile e ora in quella femminile per rivelarne falsi pretesti, idee distorte, malintese ambizioni, reconditi desideri e virtù disattese. Dei due trattati, infatti, il primo è indirizzato agli asceti, il secondo alle vergini.
  Alcune argomentazioni sono comuni, altre specifiche, ma sono soprattutto il taglio e il tono a differire, adattandosi alla diversa disposizionee caratteriale dei destinatari: nel primo trattato predomina un andamento razionale, basato su un'argomentazione logico-deduttiva mirata al convincimento; nel secondo il tono è più irruente e appassionato e mira soprattutto a colpire e impressionare. Entrambi hanno uno sviluppo diatribico, basato sulla frequente formulazione fittizia di obiezioni da parte degli interlocutori immaginari, le quali vengono puntualmente demolite, ma servono anche a consentire il prosieguo del ragionamento.

  DAL TESTO – "Quando si ha una moglie legittimà, l'unione carnale, non trovando impedimenti, allenta il desiderio e spesso induce il marito alla sazietà e fa svanire la passione veemente. Inoltre, a parte questo, le doglie, i parti, la procreazione, l'allattamento e le continue malattie che ne conseguono, assediando il corpo e facendo appassire il fiore della giovinezza, rendono più debole il pungolo del piacere. Invece, nel caso della vergine, non è possibile nulla di ciò. Infatti non c'è unione fisica che possa allentare e far calare lo stimolo della natura né ci sono doglie o allattamenti che facciano sfiorire la carne: le vergini invece conservano a lungo la loro freschezza, poiché rimangono intatte. Ne consegue che, mentre delle donne sposate diventano più deboli dopo i parti e l'allattamento, quelle altre fino all'età di quarant'anni rivaleggiano con le vergini al loro entrare nella camera nuziale. Perciò in quelli che coabitano con loro sorge una passione raddoppiata dal fatto che non è concesso placare il desiderio con l'unione carnale e che l'occasione del desiderio persiste, resa ancor più potente. Io sospetto che sia questo il motivo di tale convivenza. Ma non indigniamoci contro di loro, non adiriamoci, perché non c'è nessuno che, volendo rimettere in piedi chi è malato, lo fa con rabbia e percosse, ma piuttosto offre le medicine con sollecitudine e con parole di conforto."

  L'AUTORE – Giovanni Crisostomo, nato ad Antiochia (probabilmente nel 349), dopo i primi anni trascorsi nel deserto, fu ordinato sacerdote dal vescovo Fabiano e ne diventò collaboratore. Grande predicatore, nel 398 fu chiamato a succedere al patriarca Nettario sulla cattedra di Costantinopoli. L'attività di Giovanni fu apprezzata e discussa: evangelizzazione delle campagne, creazione di ospedali, processioni anti-ariane sotto la protezione della polizia imperiale, sermoni di fuoco con cui fustigava vizi e tiepidezze, severi richiami ai monaci indolenti e agli ecclesiastici troppo sensibili alla ricchezza. Deposto illegalmente da un gruppo di vescovi capeggiati da Teofilo di Alessandria, ed esiliato, venne richiamato quasi subito dall'imperatore Arcadio. Ma due mesi dopo Giovanni era di nuovo esiliato, prima in Armenia, poi sulle rive del Mar Nero. Qui il 14 settembre 407, Giovanni morì. Dal sepolcro di Comana, il figlio di Arcadio, Teodosio il Giovane, fece trasferire i resti mortali del santo a Costantinopoli, dove giunsero la notte del 27 gennaio 438.

  IL CURATORE - Domenico Ciarlo, studioso di letteratura cristiana antica e di storia locale e monastica, si è occupato della traduzione di testi patristici e ha trattato temi esegetici, apologetici, teologici e morali riguardanti il cristianesimo antico, pubblicati in articoli su riviste specialistiche.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione (1. Argomento e datazione - 2. Sinisactismo, agapetismo, subintroduzionismo e matrimonio spirituale: la coabitazione nel cristianesimo antico - 3. Nota sul testo) - Bibliografia - Giovanni Crisostomo, Le coabitazioni – I. Insegnamento e confutazione per coloro che tengono vergini conviventi – II. Sul fatto che le donne sottoposte a regola non debbano coabitare con gli uomini – Indici - Indice scritturistico - Indice dei nomi