Lenin |
Gorkij
IL LIBRO – «Non mi aspettavo che Lenin fosse come era», ammette Gorkij parlando della prima volta che ne fa la conoscenza. Vladimir Ilic Lenin viene descritto dallo scrittore come se fosse un personaggio di un romanzo, con la sua semplicità e schiettezza che si manifesta fin nella postura, le braccia incrociate con i pollici sotto le ascelle, la erre un po' arrotata in gola e gli occhi «stupendamente vivi». Sei anni dopo la morte di Lenin, Maksim Gorkij ritorna con la memoria sugli eventi che ha vissuto in compagnia della persona che più ha segnato la storia della Russia rivoluzionaria, per parlarne ora al di là della commozione e del trasporto che lo avevano dapprima colpito. Ciò che ci offre è così un ritratto del tutto originale e genuino dell'uomo Vladimir Ilič. Un ricordo che viene arricchito, in questo volume, da una selezione delle lettere scambiate tra Lenin e Gorkij, e dalle testimonianze della loro sincera amicizia di Speranskij e di Marija Fëdorovna Andreeva, moglie di Gorkij. DAL TESTO – "Egli vedeva prima degli altri e, riflettendo, ragionando su alcuni uomini tra il 1919 e il 1921, non di rado predisse senza errori che cosa sarebbero diventati qualche anno più tardi. Non sempre si è voluto credere alle sue previsioni, che erano spesso offensive, ma purtroppo non pochi individui hanno in seguito giustificato i suoi scettici giudizi. I miei ricordi su Lenin, oltre a essere scritti male, non seguivano un filo coerente ed erano pieni di biasimevoli lacune. Avrei dovuto cominciare dal congresso di Londra, quando Vladimir Ilič comparve dinanzi ai miei occhi limpidamente illuminato dai dubbi e dalla diffidenza di alcuni, dalla dichiarata ostilità e persino dall'odio di altri. [...] L'AUTORE – Maksim Gorkij (Nižnij Novgorod, 1868 – Mosca, 1936) durante la sua giovinezza travagliata fece i più svariati mestieri, imparando a scrivere dal cuoco di un battello. A trent'anni, con "Schizzi e racconti", divenne famoso. Fu perseguitato politico dello zarismo per le amicizie con intellettuali rivoluzionari e gli scritti a sfondo sociale, confinato in Crimea e infine costretto all'esilio volontario. Dal 1903 al 1913 risiedette in Italia, a Capri, dove scrisse "La madre" (1906). Grazie a un'amnistia poté tornare in Russia, ma si esiliò nuovamente nel 1921, rimanendo a Sorrento fino al 1928, dove scrisse alcune delle sue opere più celebri. Fu poi invitato da Stalin a rientrare in patria. Nel 1934, a Mosca, al Congresso degli Scrittori e degli Artisti Sovietici, diede la prima formulazione ufficiale al movimento del realismo socialista. Gorkij fu anche un attivo organizzatore culturale in patria e all'estero, amico intimo di scrittori come Lev Tolstoj e Anton Čechov. INDICE DELL'OPERA - Nota del curatore – V.I. Lenin – Appendice - Lenin, Lettere (I – II – III – IV – V – VI) - Incontri con Lenin, di M. F. Andreeva - Un ricordo di Gorkij, di A. D. Speranskij |