Un tango per il duce Stampa E-mail

Marco Ferrari

Un tango per il duce

Voland Edizioni, pagg.286, € 16,00

 

ferrari tango  IL LIBRO – La guerra è finita e Benito Mussolini viene giustiziato. Ma il corpo appeso a piazzale Loreto è in realtà quello del sosia ufficiale del dittatore, catturato dai partigiani mentre il vero duce, grazie alla "via dei topi" (radine), attraversa l'Atlantico alla volta dell'Argentina. Qui inizia la seconda vita di Mussolini che si stabilisce in uno sperduto paesino della pampa denominato Romagna Argentina, abitato da una comunità di immigrati romagnoli ai quali è giunta solo un'eco lontana del conflitto mondiale. Accolto con curiosità ma senza riverenze, il duce, con la sua retorica tronfia e la forte personalità, riesce a radunare un piccolo esercito di scapestrati pronti a seguirlo in quella che dovrebbe essere la riconquista di Roma.

  DAL TESTO – ""Devo uscire dall'ombra, ragazzo, gettare la maschera, raccontare la verità sulla mia rocambolesca fuga. Il cuore batte ancora per le sorti dell'Italia e del mondo. Il mio volere è il volere del popolo italiano e a Roma mi attendono con impazienza per segnare l'ora del riscatto. Scriverò altri capitoli delle vicende italiane, ne sono certo. Ma per ora accontentiamoci di scrivere una lettera al mio amico Juan Domingo Perón. Si ricorderà certamente quando l'ho ospitato in Italia prima della guerra. Quante cose ha imparato da me! Sono stato un grande maestro per Perón e Franco, per Hitler e Pavelić."
  "Mussolini si autocompiaceva mettendosi le mani sui fianchi dinanzi a uno specchio e poi lisciandosi la testa calva e arricciando le labbra. Non si trovava più nella Sala del Mappamondo, ma nella sala contabile dell'estancia Romagna Argentina a chissà quante miglia da Buenos Aires e ancor più lontano da Roma. "Un giorno metteranno una lapide sulla facciata di questo edificio: da qui partì la riscossa di Benito Mussolini, duce romano. E poi aggiungeranno i chilometri che ci distanziano da Roma. Tu sai quanti sono?" chiese ad Aurelio."

  L'AUTORE – Marco Ferrari, giornalista e scrittore spezzino, ha esordito nel 1988 con "Tirreno" (Editori Riuniti), a cui hanno fatto seguito altri nove romanzi. Nel 2015 è uscito "Mare verticale" edito da Laterza, un reportage nelle dimore artistiche delle Cinque Terre, del Golfo dei Poeti e della Val di Magra. Per Mondadori ha pubblicato, assieme ad Arrigo Petacco, "Ho sparato a Garibaldi" nel 2016 e "Caporetto" nel 2017. I suoi romanzi sono tradotti in Francia. Nel 1995 Attilio Bertolucci gli ha conferito il Premio letterario Lerici-Golfo dei Poeti. Dal suo romanzo "Alla rivoluzione sulla Due Cavalli" (Sellerio 1995) ha tratto la sceneggiatura dell'omonimo film che ha vinto il Pardo d'Oro al Festival di Locarno 2001.