Putin segreto Stampa E-mail

Vladimir Fédorovski

Putin segreto

Edizioni del Capricorno, pagg.219, € 18,00

 

fedorovski putin  IL LIBRO – Secondo la rivista statunitense Forbes, Vladimir Putin è «l'uomo più potente del pianeta». Di sicuro, si tratta di una delle personalità politiche più influenti degli ultimi decenni, e sulla scena internazionale continuerà a svolgere un ruolo fondamentale anche nei prossimi anni (e la nuova Russia con lui).
  Ma chi è davvero Putin? Uno zar autoritario? Un James Bond manipolatore addestrato dal KGB, capace di mettere in serio pericolo la pace internazionale? Oppure un leader lungimirante, antitesi del politicamente corretto, che difende gli interessi del proprio Paese e gli equilibri geopolitici mondiali? Forse è tutto questo, e anche il suo contrario.
  In questo libro, Vladimir Fédorovski ne racconta la storia segreta, tracciando un ritratto in grado di dare molte risposte a questi interrogativi: dagli esordi come agente del KGB nel decennio 1970-1980 agli anni del postcomunismo, dall'ascesa come capo dell'intelligence di Eltsin sino alla nomina a primo ministro negli anni più caldi del conflitto ceceno, in un clima crepuscolare di fine impero, dominato dalla pesante influenza degli oligarchi e dai clan della vecchia nomenklatura.
  Un viaggio per conoscere e capire meglio l'ideologia, i metodi e la personalità inafferrabile dell'uomo che da quindici anni è il padrone incontrastato della Russia e uno dei protagonisti assoluti dello scacchiere geopolitico internazionale.

  DAL TESTO – "Vladimir Putin, «l'uomo più potente del pianeta» secondo la rivista statunitense Forbes, manifestò fin dalla più giovane età il desiderio di diventare un personaggio di spicco. Eppure, quest'uomo originario di Leningrado mi ha sempre dato l'impressione di essere un personaggio dai molti volti, che dissimula la propria vera natura dietro una serie di maschere. Lo sguardo, ora vago ora intenso, il modo di aggrottare le sopracciglia o il guizzo insofferente delle labbra tradiscono una volontà di ferro, e in quello stesso momento l'uomo sembra scivolare via, inafferrabile. È evidente che, da bravo funzionario dei servizi segreti, ha imparato a sostenere più ruoli. Fino ad allora aveva trasmesso di sé l'immagine di un uomo che eccelle nell'arte di confondere le tracce. Fedele ai vecchi metodi del KGB, appariva un camaleonte nato.
  "Almeno, questa fu la mia impressione quando, nel corso degli anni Novanta, a San Pietroburgo, ebbi occasione di osservarlo per la prima volta in privato. Avevo già avuto la medesima sensazione nel 1993, quand'ero stato nella Venezia del Nord per far parte della giuria di un festival cinematografico, su invito del sindaco Anatolij Sobčak (la nostra amicizia era nata nel 1991, grazie al comune impegno nel Movimento per le riforme democratiche).
  "Già a Parigi Sobčak aveva espresso un particolare apprezzamento per Putin, allora suo vicesindaco: «È un uomo taciturno, efficiente e molto leale... sul piano personale». In seguito, aveva inoltre affermato: «Non è il classico tipo dell'agente segreto, è un personaggio a se stante. Nulla a che vedere con lo stereotipo della spia del KGB». Durante il mio soggiorno a San Pietroburgo, d'altra parte, non fui il solo a rimanere colpito dall'abilità con cui il futuro presidente della Russia sapeva adattare le proprie parole alle circostanze (all'epoca, ero ben lontano dall'immaginare il destino che lo attendeva).
  "Putin non sembrava affatto il tipo capace di lasciarsi andare alla spensieratezza. Non era nella sua indole. In conformità con la tradizionale prassi della scuola di spionaggio, faceva credere a tutti gli interlocutori di essere come loro, anzi, uno di loro: uno specchio in cui ognuno poteva riflettersi e riconoscersi. A tratti, non si peritava di imitare la gestualità, i piccoli tic, il modo di parlare di chi gli stava intorno. Questo talento, che aveva affinato durante gli anni della formazione come agente segreto, gli permetteva di calarsi all'istante in qualsiasi ruolo con sconcertante naturalezza."

  L'AUTORE – Vladimir Fédorovski è nato a Mosca. Oggi vive in Francia, dov'è editorialista e scrittore di fama, cavaliere delle Arti e delle Lettere. Per circa vent'anni ha seguito una brillante carriera diplomatica, all'inizio presso le ambasciate sovietiche in Mauritania e a Parigi, in seguito a Mosca come direttore di gabinetto del viceministro degli Affari esteri e interprete di Brežnev. Amico personale di Aleksandr Jakovlev (consigliere di Gorbačëv e tra gli ispiratori della perestroïka), Fédorovski ha ricoperto gli incarichi di consigliere diplomatico di Gorbačëv in Francia e di portavoce di Eltsin. Nel 1991, in occasione del colpo di Stato comunista, è stato tra i fondatori di un movimento democratico in Russia, breve esperienza da cui è nato il suo primo libro. Ha pubblicato oltre trenta opere e vinto diversi premi letterari. Il suo "Il romanzo del Cremlino", bestseller assoluto in Francia, si è aggiudicato nel 2004 il premio come miglior documento dell'anno e il premio Louis-Pauwels.

  INDICE DELL'OPERA - L'incontro - Le influenze storiche - Il piccolo boss - Gli anni della giovinezza: da Chruščëv a Brežnev - Il maître à penser - L'uomo del KGB - Gli anni di Gorbačëv - Il KGB si aggrappa al potere - Agente segreto in Germania Est - Una riconversione riuscita - La fine del comunismo - I primi anni del postcomunismo - Gli anni di Eltsin - «Mi hanno nominato miliardario» - Il «metodo Putin» - L'amministrazione Eltsin - Il ritorno nei servizi segreti - Soldi, reti e corruzione - Privatizzare gli uomini - Il boss del Cremlino - L'esercito ombra - Duello per il potere supremo - La Cecenia - Storia segreta dell'ascesa di Putin - Gli appoggi politici - Un uomo dai, molti volti - Lo zar e i boiardi - Giocare sulle paure - La tragedia del Kursk - Putin e Solženicyn - Putin in privato - Anticipare le mosse politiche di Putin - Ricostituire un'area d'influenza - Il ritorno della paura - La Russia secondo Putin – Allegati (Alcuni riferimenti - I protagonisti – Cronologia) - Bibliografia