Lettere ai posteri di Giovannino Guareschi Stampa E-mail

Alessandro Gnocchi

Lettere ai posteri di Giovannino Guareschi

Marsilio Editori, pagg.142, € 16,00

 

gnocco lettere  IL LIBRO – I mostri contro cui si scagliò Guareschi, solitario donchisciotte della Bassa, sono cresciuti, alimentati da comunisti e anticomunisti, da proletari e capitalisti, da preti e atei: la deriva della Chiesa, la nefasta commistione tra fede e politica, il predominio del malcostume. Alessandro Gnocchi, curatore delle opere e appassionato studioso di Guareschi, ripercorre, in un immaginario dialogo tra l'avo e i suoi posteri, nove pezzi magistrali che l'inventore di don Camillo scrisse tra il 1963 e il 1968 sul «Borghese», all'epoca unica rivista a reggere il confronto con «L'Espresso» di Scalfari. Guareschi passò al vaglio critico la società dei consumi mostrando come l'Occidente capitalista fosse l'altra faccia del materialismo che molti vedevano solo nell'Oriente comunista. Applicava il rigore dei suoi principi e del suo ragionamento a un mondo che nessuno sapeva ancora decifrare. Da quelle pagine emerge una sagace analisi della politica e della cultura del nostro paese, di cui solo oggi è possibile comprendere appieno la lungimiranza. Ma «per favore», scrive Alessandro Gnocchi nell'introduzione, «nessuno gli dia del profeta, perché negli ultimi decenni questa categoria è stata applicata con generoso anticipo a coloro che le hanno sbagliate proprio tutte».

  DAL TESTO – "Due modi di pregare, due riti, due dottrine, due morali: due Chiese. Guareschi vide nel 1966 ciò che i più acuti osservatori faticano a vedere, comprendere e, soprattutto, ammettere cinquant'anni dopo. Il vero problema della Chiesa non è la ricchezza, non sono gli scandali, non è la pedofilia. Il vero problema della Chiesa è «l'altra chiesa» che da sempre la aggredisce e che, dal modernismo in poi, ha preso sempre più forza e usato più astuzia. Cosicché oggi ci si trova davanti a un fenomeno che Ernesto Buonaiuti aveva solo sognato, cambiare Roma per ordine di Roma.
  "La lungimirante efficacia di tale programma si mostra nella tragedia di tanti fedeli, tanti parroci, tanti vescovi, tanti teologi e tanti fedeli che, in tutta sincerità, si credono cattolici e non lo sono più. Pur accreditando loro la «buona fede», non si può certo fare altrettanto con la «fede buona». Volenti o nolenti, hanno fatto proprio il nocciolo duro del modernismo, che non stava tanto nell'opposizione all'una o all'altra delle verità rivelate, ma nel cambiamento radicale della nozione stessa di verità, mediante l'accettazione del principio di immanenza che sta alla base del pensiero moderno: «La verità non è più immutabile dell'uomo stesso, giacché essa si evolve con lui, in lui e per mezzo di lui». Proposizione, quest'ultima, condannata nel 1907 dal decreto del Sant'Uffizio Lamentabili Sane Exitu, che anticipava l'enciclica Pascendi Dominici Gregis di san Pio X.
  "La conseguenza più clamorosa del successo modernista è la convinzione diffusa a ogni livello che i dogmi progrediscono, in un vortice evolutivo in cui l'essere si confonde con il non essere, il bene con il male, il vero con il falso, nel più clamoroso ripudio del principio di non contraddizione. Qualcuno potrebbe obiettare che il modernismo è un fenomeno storico che ormai appartiene al passato. Ma questo è il suo esito. Una volta infettato il vertice, si trasmette al resto del corpo senza risparmiare neppure le cellule più periferiche. Dunque, se quel corpo è divenuto la «Chiesa ex-cattolica», come la chiamava Guareschi, è il vertice stesso a essere un problema."

  L'AUTORE – Alessandro Gnocchi si occupa di tematiche religiose nella letteratura moderna e contemporanea. È considerato il maggiore studioso di Giovannino Guareschi, al quale ha dedicato una decina di saggi, tra cui: "Don Camillo & Peppone. L'invenzione del vero" (1995), "Giovannino Guareschi. Una storia italiana" (1998), "Viaggio sentimentale nel mondo piccolo di Guareschi" (2005). Scrive anche di attualità religiosa: in quest'ambito, tra i suoi libri più popolari, si ricordano "Catholic Pride. La fede e l'orgoglio" (2005), "Contro il logorio del laicismo moderno. Manuale di sopravvivenza per cattolici" (con Mario Palmaro, 2006) e "Questo Papa piace troppo. Un'appassionata lettura critica" (con Giuliano Ferrara e Mario Palmaro, 2014).

  INDICE DELL'OPERA – Avvertenza - Antefatto. Vita, morte e miracoli letterari di Giovannino Guareschi – Prima parte - Caro don Camillo... suo Guareschi. Lettere di un cattolico poco conciliante - Formidabili quegli anni? Quanto era bella la vecchia Chiesa con le sue rughe - Il Papa si chiama Giuseppe. Cronache da uno scisma per nulla sommerso - La nuova Pentecoste. Quando sulla Chiesa discese lo spirito del mondo - Seconda parte - Quando i santi diventano fanti. L'ombra sinistra della laicità - La Pira, lapirate e lapirismo. Le imprese del cattolicesimo democratico tra fede e politica - Viva Maria. Per la fede del popolo contro l'incredulità dei teologi - L'imprudenza di san Gennaro. La santità alla prova della politica estera – Terza parte - Il vecchio merlo e i giovani d'oggi. Una certa idea del nuovo malcostume - I sans papiers de l'église. La Tradizione, o della felicità di arrivare ultimi - La sconfitta del pudore. Perché bastò una puntura di zanzara - Dall'altare alla tavola calda. Fenomenologia della Chiesa Pop - Scrivere senza menzogna. Lettera del postero - Nota bibliografica