La mano nera |
Stephan Talty
IL LIBRO – È l'estate del 1903 quando un'ondata di crimine senza precedenti si abbatte sulla città di New York. A Little Italy, i figli degli immigrati italiani spariscono a decine, sequestrati da individui senza scrupoli la cui "firma" è l'impronta di una mano nera di fuliggine lasciata sulla porta delle vittime. Sparatorie e attentati sono all'ordine del giorno, e ben presto anche giudici, senatori, e membri dell'alta società finiscono nel mirino della "Mano Nera", la società segreta antesignana della criminalità organizzata in America. Complici la stampa scandalistica e i pregiudizi nei confronti della comunità italiana, le tensioni razziali si acuiscono fino a sfiorare il punto di rottura. Ma schierato in difesa della sua gente da un lato, e del suo Paese d'adozione dall'altro, c'è il più improbabile degli eroi: Joe Petrosino, l'ex lustrascarpe divenuto celebre detective, campione di ingegno e maestro nell'arte del travestimento. Con l'aiuto di una squadra composta solo da poliziotti italiani, Petrosino ingaggia contro la violenza e l'ingiustizia un'epica battaglia destinata a trasformarlo in leggenda. DAL TESTO – "Due anni prima la Mano Nera era diventata tristemente famosa negli Stati Uniti per una lettera recapitata a un ricco appaltatore, nei dintorni di Brooklyn. Da allora i minacciosi messaggi della Società, vergati su biglietti adornati da disegni di bare, croci e pugnali, erano apparsi un po' ovunque, seguiti da una serie di raccapriccianti delitti. Un'ondata di orrore da record, senza precedenti nella storia di un Paese civilizzato in tempo di pace: nel primo Novecento, solo il Ku Klux Klan avrebbe superato la Mano Nera in quanto a efferatezze. «Nel profondo dei loro cuori» commentò un giornalista «gli immigrati italiani provano un terrore divorante nei confronti di quei criminali». Ma lo stesso si sarebbe potuto dire per i cittadini americani. L'AUTORE – Stephan Talty è coautore di "Captain Phillips" e "Granite Mountain", da cui sono stati tratti film di grande successo. Scrive per svariate testate, tra cui «GQ America» e il «New York Times Magazine». Vive fuori New York con la famiglia. |