Emil M. Cioran. L'angelo sterminatore Stampa E-mail

a cura di Fabrizio Parrini

Emil M. Cioran
L'angelo sterminatore


Edizioni Clichy, pagg.125, € 7,90

 

parrini cioran  IL LIBRO – Emil M. Cioran è una delle figure più rappresentative della vita culturale europea del Novecento, dove si pone come una libera figura di scrittore e filosofo scettico che indaga il divenire dell'esistenza come un testardo, implacabile contestatore della filosofia sistematica. La filosofia deve, secondo lui, occuparsi dell'esperienza concreta, quotidiana, vissuta dall'uomo. Non può e non deve mai ridursi a un sapere astratto, fatto di concetti e senza contenuti vivi come i sentimenti, le emozioni, le passioni. Per Cioran la filosofia è un'incessante riflessione sulla vita e sull'essere che ha oltrepassato l'orizzonte del nulla. Ciò che gli interessa è l'uomo gettato nel mondo da una sorte avversa o da un «funesto demiurgo» per interpretare il suo ruolo incomprensibile e assurdo. Questa l'originalità di Cioran e dei suoi aforismi crudeli in perenne ricerca di senso. La vita è un'avventura tragica, ma la lucidità del pensiero permette di sperimentare non solo la propria immensa solitudine, ma anche la propria vertiginosa libertà.

  DAL TESTO – "La scrittura di Cioran penetra nel sangue del lettore e lo trasforma in complice. Molto più spesso in un amico fedele. Cioran, del resto, è un maestro per niente solenne e distaccato. Ogni sua opera è esente da pedanteria e da quelle insopportabili virtù dialettiche proprie dei filosofi accademici. Cioran è autentico e sfugge a qualsiasi tentativo di collocazione e, pur essendo misconosciuto, è solo apparentemente difficile. Certo, per questi luoghi comuni, è volutamente tenuto ai margini della cultura ufficiale. È un pensatore per pochi sotterranei ammiratori, lui che ha lucidamente svelato l'ipocrisia della vita, lui il non-filosofo, il mistico nichilista, malato di «cafard», lui che ha rivelato i meccanismi e anima ricevendo in cambio diffidenza e malumore.
  "Cioran è uno straniero del pensiero, un estraneo alla cultura accademica, un senza patria. La sua filosofia perturbante è pratica, par la dell'insolubile dramma dell'esistenza congenita al nostro essere al mondo. Non ci sono in lui teorie incomprensibili, ma emozioni vissute: la noia, il vuoto, il dolore.
  "In Cioran è tutto spaventosamente vero e reso con un linguaggio asciutto e poetico. La scrittura è un modo per lenire le ferite del cuore e poter vivere nonostante la discordanza suprema tra il mondo e noi stessi. Nonostante l'assurdo, l'unica possibilità di continuare a vivere è la ricerca di senso. Denigrare l'esistenza è una specie di terapia. Si deve diventare, secondo Cioran, uno di quei pochissimi autori che, con il loro martirio, aiutano l'umanità a sopportare il peso assurdo e soffocante della vita."

  L'AUTORE – Nato a Rosignano in provincia di Livorno, Fabrizio Parrini si laurea in Lettere col massimo dei voti presso l'Università di Pisa e attualmente è docente di Storia dell'Arte presso l'Istituto d'Istruzione Superiore "G. Carducci" di Volterra. Ha insegnato Drammaturgia presso la Scuola Comunale di Teatro L'Artimbanco di Cecina dal 1995 al 2003, anno in cui fonda con Roberto Veracini, Eleonora e Michele Bracciali il Teatro dell'anima, una singolare esperienza di teatro di parola e in versi con centinaia di letture sceniche in varie parti del territorio nazionale, in teatri, chiese, piazze con sede nella Chiesa di San Dalmazio in Volterra. Nel 1995 pubblica la prima versione di "Un cavallo nel cielo" per le Edizioni Zephiro, nel 1996 pubblica per gli Oscar Mondadori una scelta di poesie d'amore. Nello stesso anno esce "Canti per la scena", edito da Loggia dei Lanzi di Firenze. Pubblica il poema "Cam" sulla vita della scultrice francese Camille Claudel per le Edizioni Giacchè di La Spezia. Nel novembre 1997 pubblica "Un cavallo nel cielo" per Rizzoli-Sonzogno di Milano. Nel 1999 vince il Premio Montale per la poesia inedita e pubblica il poema "Marina dal passo di cometa" presso Vanni Schweiller Editore. Nel 2001 pubblica "Icaro" per la Bandecchi e Vivaldi, l'anno seguente "Ivan" per le edizioni Eurostampa di Livorno. Nel 2005 pubblica "Kaddish", a cura del Comune di Campi Bisenzio, in occasione del giorno della memoria. Nel 2009 pubblica Anghelos per la casa editrice Il Vicolo di Cesena. Cura per la casa editrice Barbès di Firenze la traduzione e la presentazione delle raccolte di poesie di Federico Garcia Lorca dal titolo "Io pronuncio il tuo nome", di Fernando Pessoa dal titolo "Inquietudini", "Fleurs" di Arthur Rimbaud, e dell'"Ultima notte di Don Giovanni" di Edmond Rostand sempre per Barbès. Pubblica "Nineleven - 11 settembre – poema" sull'attentato alle Torri Gemelle di New York per le Edizioni Tecnostampa di Livorno. Pubblica con R. Veracini "Il Cristo dei poeti – Versi sulle quattro Deposizioni di Volterra" per le Edizioni ETS, e ancora per Il Vicolo l'opera in versi "Conte Tragedia" e il romanzo breve "Natività secondo Josef". Nel 2012 pubblica "Montag - Materiali di un laboratorio di scrittura" per le edizioni TDA. Partecipa con il poema "Mercuzio sempre" a Volterrateatro 2012. Nel carcere di Volterra presenta il reading "Genet" durante Volterrateatro 2013. In ambito teatrale, accompagnato da vari musicisti, mette in scena negli ultimi anni più di un centinaio di letture pubbliche dei suoi versi in teatri, chiese, sinagoghe, sedi di esposizioni

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