La dittatura fascista |
Paul Corner
IL LIBRO – Come si vive nei regimi totalitari? Qual è il rapporto fra repressione e consenso? E perché la gente acconsente a progetti politici di cui alla fine essa stessa è vittima? Sono domande che assumono oggi, con la nuova ondata di populismo di destra, una rinnovata attualità. Il volume, che estende il suo sguardo a tutti i totalitarismi del XX secolo, indaga sugli aspetti "soggettivi" del regime fascista italiano, nel tentativo di chiarire quale legame fra dominatori e dominati venga a instaurarsi in un contesto di coercizione. Ne emerge un quadro della vita sotto la dittatura complesso e affascinante, nel quale non figurano esclusivamente vittime passive di un potere incontrastabile, ma anche soggetti attivi, in grado di agire e reagire di fronte ai dettati del potere. DAL TESTO – "Le argomentazioni di De Felice sul consenso, pur con evidenti limiti metodologici, hanno avuto l'enorme merito di muovere le acque e stimolare gli storici a riconsiderare i rapporti tra italiani e fascismo. È giusto riconoscere che per troppo tempo l'Italia si è nascosta dietro un mito antifascista "ufficiale" e celebratorio: un mito, ovviamente lontano dalla realtà dell'antifascismo, che è servito come alibi per evitare di affrontare concretamente la questione del coinvolgimento della nazione con il fascismo. Il pericolo che con il tempo l'antifascismo "ufficiale" si sia fossilizzato e sia divenuto vana retorica esiste; e la condanna morale del fascismo non può supplire alla ricerca sulla realtà storica. Ma il ridimensionamento di un mito non è una ragione valida per crearne un altro: come il nuovo mito del "consenso", diffusosi in questi ultimi anni, con le sue evidenti forzature riguardo ad un entusiasmo popolare spontaneo, ai successi del regime e alla sua "bonarietà". Il nuovo mito cerca di convincerci che è inutile esaminare il passato, dal momento che tutti i dubbi sarebbero ormai stati risolti; e ci spinge a rifugiarci in una nuova, rassicurante «amnesia collettiva»." L'AUTORE – Paul Corner ha insegnato Storia dell'Europa contemporanea all'Università di Siena, dove ha fondato e diretto il Centro per lo Studio dei Regimi Totalitari. È Senior Member del St. Antony's College, Oxford. Fra le sue pubblicazioni recenti: "Popular Opinion in Totalitarian Regimes. Fascism, Nazism, Communism" (a cura di, Oxford University Press, 2009; trad. it. "Il consenso totalitario. Opinione pubblica e opinione popolare sotto fascismo, nazismo e comunismo", Laterza, 2012); "The Fascist Party and Popular Opinion in Mussolini's Italy" (Oxford University Press, 2012; trad. it. "Italia fascista. Politica e opinione popolare sotto la dittatura", Carocci, 2015); e "The Palgrave Handbook of Mass Dictatorship" (con Jie-Hyun Lim, Palgrave Macmillan, 2016). INDICE DELL'OPERA – Premessa, di Luca Verzichelli - Sigle e abbreviazioni – Introduzione - 1. La strada verso il fascismo (Il fallimento del riformismo/I datori di lavoro e lo Stato/L'Italia e la Grande guerra) - 2. Fascismo, violenza e controllo sociale (Il ruolo della repressione diretta/Il ruolo del Partito nazionale fascista e dei sindacati fascisti/Le organizzazioni assistenziali/Consenso e irregimentazione) - 3. Il fascismo al potere: militarizzazione, legittimazione, partecipazione (La militarizzazione della società civile/Partecipazione e legittimazione/Coazione ed entusiasmo) - 4. Le risposte al potere: non-collaborazione, evasione, indifferenza e resistenza (L'importanza dell'unità collettiva/Scongiurare l'inosservanza/Non-collaborazione, necessità e il "barcamenarsi"/Non-collaborazione e forza della tradizione/Non-collaborazione, Eigen Sinn, ed evasione dalla realtà/ Non-collaborazione e il fattore "come se"/Non-collaborazione, indifferenza e resistenza) - 5. Le priorità economiche del regime (La politica economica fascista: le prime linee/I riflessi sulle condizioni di vita/Gli anni Trenta: espansione ed autarchia) - 6. La fine del fascismo nella "zona grigia"; la memoria rimossa (Le masse italiane e le reazioni al crollo del fascismo/La memoria del fascismo: un antifascismo senza un fascismo) |