Ungheria 1956. Le verità rivelate Stampa E-mail

Giuseppe Averardi

Ungheria 1956
Le verità rivelate


Minerva Edizioni, pagg.360, € 18,00

 

averardi ungheria  IL LIBRO – Questo libro è il bilancio di un secolo, il Novecento, e il bilancio di un gruppo di amici, compagni, sodali, che l'ha attraversato. Giornalisti, politici e intellettuali che aderirono in gioventù al comunismo, vedendo nell'Unione Sovietica «il centro della speranza mondiale, la società cui milioni di esclusi guardavano come un modello e una possibilità di salvezza»; salvo poi ritrarsene disillusi dopo la rivolta di Budapest, e la conseguente durissima repressione sovietica. Per molti l'approdo finale di questo sofferto viaggio fu la socialdemocrazia. L'autore, tra i fondatori di "Corrispondenza Socialista" ripercorre quegli anni e l'epopea di quella rivista, che raccolse attorno a sé coloro che uscirono dal Pci dopo i fatti di Ungheria. Dopo un bilancio iniziale, l'autore ci propone una selezione di articoli dall'archivio di "Corrispondenza socialista", in cui autori italiani, europei e americani raccontano la fine della loro innocenza di fronte al disvelarsi della natura repressiva del gigante sovietico. Un sofferto ed intimo percorso all'interno della sinistra italiana, europea e mondiale.

  DAL TESTO – "Se si considera il contesto politico-culturale a loro avverso, cioè l'egemonia che il Pci ancora stalinizzato esercitava in settori decisivi della società, dalle case editrici alle riviste, dal cinema al teatro, il coraggio degli eretici significò dunque qualcosa d'importante sia in termini di dignità politica che di lucidità intellettuale. La gran parte dell'intellighenzia si era accomodata da tempo nel morbido salotto rosso del capo comunista. «In ogni minoranza intelligente c'è una maggioranza d'imbecilli», aveva detto Andrè Malraux. E infatti (per citare a conferma di quest'idea il caso più clamoroso) come si esprimeva Concetto Marchesi, latinista insigne che Togliatti apprezzava in modo particolare, dalla tribuna dell'VIII Congresso del Pci in una giornata romana del dicembre 1956? Davanti ai congressisti, quest'uomo della vecchia guardia comunista pronunciava il discorso più chiaro in senso stalinista. Lo scherno con cui parla del XX Congresso «fragoroso confessionale di domestici peccati», l'orgoglio con cui inserisce se stesso nel drappello dei «comunisti incorreggibili» che non hanno oscillato sotto il «fortunale che infuria dall'Ovest all'Est»; il sarcasmo che riserva alle «belle frasi dei letterati, che alla bella frase sacrificherebbero, se ne avessero, le belle idee»; le sprezzanti allusioni a «taluni uomini di sinistra, addetti a un perpetuo esame di coscienza», raggiungono un pathos solenne, tinto di alta demagogia."

  L'AUTORE – Giuseppe Averardi è nato il 5 marzo del 1928 a Roma, dove vive. È stato per più legislature deputato e senatore della Repubblica, sottosegretario di Stato, membro del Consiglio d'Europa. Giornalista, direttore della rivista "Ragionamenti", ha pubblicato tra l'altro, "I socialisti democratici", SugarCo Edizioni, Milano, 1972; "I grandi processi di Mosca. 1936, 1937, 1938. Precedenti storici e verbali stenografici", Rusconi, Milano, 1977; "Il Cominform", Ragionamenti Edizioni, Roma, 1987; "Le carte del Pci. Dai taccuini di Eugenio Reale la genesi di Tangentopoli", Piero Lacaia Edizioni, Manduria, Bari, 2000; "I mutanti. Perché i post-comunisti hanno rifiutato l'opzione socialdemocratica", Datanews, Roma, 2009; "Togliatti addio: delirio e retaggio dello stalinismo italiano", Datanews, Roma, 2009; "Socialdemocrazia, l'altra voce dell'Europa", Datanews, Roma, 2014.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione. Ungheria 1956. Il dovere della memoria, di Luigi Fenizi - Sezione prima. Il 1956: l'anno della destalinizzazione e della diaspora comunista - Sezione seconda. "Corrispondenza socialista" e la genesi della rivoluzione ungherese nella denuncia di quegli intellettuali che non vollero cedere allo stalinismo - La nostra scelta, di E. Reale - Il bisogno del partito, di M. Pellicani - Gli avvenimenti ungheresi e i problemi del realismo, di V. Pratolini - Un inedito eccezionale: le memorie di Imre Nagy, di F. Fejto - Ha risvegliato la nostra coscienza ha dato a noi la libertà che non ha, di V. Crisafulli, M. Ramadoro, C. Bernari, C. Longo, T. Smith, A. Ghirelli, C. Vivaldi, F.S. Romano, P. Baldelli – La rete ideologica, di A. Gatto - Cinque domande a P. Hervé, di G Averardi – Un socialismo fatto dall'alto, di P. Fryer – Tibor Dery non abiura, di G. P. Horvath – Nagy mi parlò in modo diverso da tutti gli altri, di E. Reale – Kruscev come Stalin, Redazionale - Impressionante documentazione di Tito sull'assassinio di Nagy, di M. Rivera - Con l'uccisione di Nagy hanno ucciso la speranza, di C. Roy - L'assassinio di Nagy e dei suoi compagni pietra tombale sul XX Congresso, di H. Lefebvre - Un appello per un'intesa antifascista al di fuori dei partiti, di E. Vittorini - Comunisti fascisti e comunisti antifascisti, di E. Vittorini - Scrittori di tutto il mondo esaltano gli eroi della Rivoluzione ungherese, di P. Levi - Continuano la battaglia gli "scioperanti della penna", di J. Bouissounouse - Il carnefice di Nagy fu convocato prima che fosse resa nota l'accusa, di A. Camus - Il congresso jugoslavo e l'assassinio di Nagy, di M. Pinzauti - Miklos Gimes, di T. Meray - Gesa Losonczy, di T. Meray - Imre Nagy, di T. Meray - Sono nelle prigioni comuniste i capi della Comune ungherese, di T. Schreiber - Nelle carceri d'Ungheria, di P. Ignotus - Il mio debito con l'Ungheria, di L. De Villafosse - Sezione terza. Una legione di calunniati, ribelli, espulsi, radiati dal Pci - Palmiro il Vecchio, di E. Reale - Intervista a Morgan Phillips. L'Italia farebbe grandi cose con un forte Partito socialista democratico, di N. Cobelli - Io e il comunismo, di T. Smith - Dc e Pci si aiutano a vicenda. Perché socialisti, di E. Reale – Due grandi intellettuali a confronto. Un dialogo difficile tra Silone e Anissimov, di A. Garosci – Le colpe degli intellettuali e quelle dei gruppi dirigenti, di A. Ghirelli - Un dibattito fra Montanelli e Reale, di E. Reale - Togliattismo contro revisionismo. Il dibattito ideologico tra comunisti e socialisti, di G. Galli - Grandezza di Togliatti. Lo stalinismo è riabilitato!, di E. Reale - Il mal francese della democrazia, di M. Pellicani - Come riuscii a portare in Italia il manoscritto de , Redazionale - Un grande testimone, di M. Gilas - Una drammatica testimonianza inedita. La rivolta di Canton, di N. Neumann - Così fu ucciso Trotsky, di N. Sedova-Trotsky - La verità sull'Urss tutta la verità... chiede Howard Fast in una lettera a Polevoi, di H. Fast - Realtà e miti dell'Unione Sovietica, di A. Philip - Così fu ucciso Andrès Nin in Spagna, di J. Hernandez - La persecuzione degli ebrei nell'Urss, di H. Levy - Cos'è l'estetica marxista?, di G. Herling – Fu così che Stalin sterminò i capi del comunismo polacco, di B. Lewytzkyi – Storia di una tortura, di E. Morin – Profilo di Lenin, di A. Balabanoff - Ringraziamenti