In guerra con la Terza armata Stampa E-mail

Augusto Vanzo

In guerra con la Terza armata
A cura di Andrea Saccoman


Itinera Progetti, pagg.400, € 22,50

 

vanzo inguerra  IL LIBRO – "L'Invitta", appellativo che la Terza Armata si guadagnò sul campo, prese parte a tutte le fasi del conflitto sul fronte italiano. Dalle sanguinose "spallate" sul Carso alla difesa della linea del Piave, fino alla vittoriosa avanzata finale. Fra le sue fila combatterono Enrico Toti, Francesco Baracca, Benito Mussolini, Giuseppe Ungaretti e Gabriele d'Annunzio.
  Il Diario di Guerra del Generale Augusto Vanzo - contenuto in dodici quaderni manoscritti - è una preziosa fonte documentaria, per il peculiare ruolo del suo Autore e per la ricchezza di informazioni che esso contiene. Il capo di stato maggiore di una grande unità complessa era il centro nevralgico dell'intera catena di comando, la figura dalla quale passavano tutte le informazioni provenienti dall'alto, ovverossia dal Comando Supremo, con il quale era in contatto pressoché quotidiano, e dal basso, cioè dalle unità e reparti dipendenti.
  Il testo è ricco di particolari inediti su tutti i più noti comandanti dell'esercito italiano dell'epoca, da Luigi Cadorna a Luigi Capello, a Guglielmo Pecori Giraldi, a Carlo Porro. Anzi, dalle pagine di Vanzo il sottocapo di stato maggiore dell'esercito italiano durante la gestione cadorniana appare meno evanescente e burocratico di come viene di solito raffigurato: fu certamente un fedele della volontà di Cadorna, ma con intelligenza e competenza, qualità confermate, del resto, da tutta la sua carriera pregressa.

  DAL TESTO – "Da due giorni continuava la difficile lotta oltre Isonzo dal lato di Gorizia, senza darci quei risultati immediati che speravamo ed ai quali il comando supremo così vivamente aspirava. Esso era fermo nell'idea che si trattasse di un semplice inseguimento: noi cominciavamo a ritenere che si trattasse d'altra cosa, cioè di una resistenza seria dietro ostacoli, la cui esistenza ci era sconosciuta. Avevamo tentato nel passato di avere notizie dei lavori compiuti dal nemico attorno a M.te Santo, a S. Gabriele, a S. Marco e sulla Vertoibica; ma non eravamo riusciti ad avere che monche informazioni. Tutti i prigionieri e disertori del Sabotino e del Podgora conoscevano la zona piana, dove andavano a riposo, ma non quella montana. I velivoli nulla avevano potuto segnalarci e fotografare a cagione della vegetazione relativamente fitta. Vaghe notizie segnalavano dei lavori in qua ed in là, ma senza che potessimo precisare nulla. Ora, purtroppo, le notizie non mancavano; ed erano ripetute da tutte le colonne di attacco, che non riuscivano ad aprirsi il varco da nessun lato. Il giorno 9 ed il 10 la cavalleria del corpo del generale Barattieri aveva bensì, con la inutilità dei suoi sforzi, provato che una linea, più o meno continua, più o meno guarnita, esisteva da Monte Santo giù per S. Gabriele, S. Marco ed il corso della Vertoibica; ma alle segnalazioni di quel corpo non molta fede si era prestata, trattandosi di un corpo improvvisato e disabituato alle ardite e lontane esplorazioni. Una vera divisione di cavalleria, la divisione Guicciardi, ci era stata ora assegnata, dietro nostra richiesta; ma non era per ancora giunta."

  L'AUTORE – Augusto Vanzo nacque nel 1861 a Frescada, località a pochi chilometri dal centro di Treviso, da una famiglia di umili origini. Entrato nel 1881 all'Accademia di Artiglieria e Genio, eccelse fin da subito primeggiando negli studi. Anche la sua carriera militare fu rapida, tanto che nel 1913 venne nominato Aiutante di Campo Generale del Re Vittorio Emanuele III. Nel luglio del 1915 venne nominato Capo di Stato Maggiore della 3a Armata, protagonista assoluta nei successivi anni di guerra sul fronte veneto-friulano.

  IL CURATORE - Andrea Saccoman, nato nel 1966 a Milano, è docente di Storia Contemporanea presso il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione "Riccardo Massa" dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca. Autore di numerosi articoli e testi, tra cui: "Il generale Paolo Spingardi Ministro della Guerra (1909-1914)", Roma, Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito, 1995; "Aristocrazia e politica nell'Italia liberale. Fortunato Marazzi militare e deputato (1851-1921)", Milano, Unicopli, 2000; "La campagna d'Italia. Dallo sbarco in Sicilia alle battaglie di Cassino: gli eventi cruciali che portarono alla Liberazione della penisola", Milano, Hobby&Work, 2007; "Siate realisti, chiedete l'impossibile. Gli anni Settanta ricordati a chi non c'era", Milano, Unicopli, 2013.

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