L'Europa nel Medioevo Stampa E-mail

Chris Wickham

L'Europa nel Medioevo

Carocci Editore, pagg.442, € 34,00

 

wickham medioevo  IL LIBRO – Il filo conduttore di questo libro è il cambiamento. Ciò che siamo soliti chiamare "periodo medievale", o Medioevo", durò un migliaio d'anni, dal 500 al 1500: alla sua fine l'Europa, oggetto di questo libro, risultava un luogo ben diverso da quel che era stato al suo inizio. Al principio infatti a dominare era l'impero romano, che unificò metà del continente europeo separandolo però bruscamente dall'altra metà; mille anni dopo l'Europa aveva assunto la complicata struttura che ha mantenuto sin da allora, con la maggior parte degli attuali Stati già in qualche modo riconoscibile. L'obiettivo di questo libro è mostrare come sia avvenuto tale cambiamento, insieme a molti altri, e quale importanza abbia avuto, senza tuttavia concentrarsi su quelli che ne furono gli esiti. Molti medievisti si sono occupati delle origini di questi "Stati-nazione" o di altri aspetti di ciò che considerano come parte della "modernità", e per costoro sono proprio gli esiti a rivestire di significato l'intero periodo: Wickham crede invece che un approccio simile costituisca un grave errore. La storia non è teleologica, ovvero, lo sviluppo storico non si dirige verso, ma viene da una determinata situazione; inoltre, il periodo medievale - così pieno di energie - è interessante di per sé e non ha bisogno di essere convalidato da qualsivoglia sviluppo successivo.
  Pochi periodi storici hanno suscitato, fra gli studiosi così come fra la gente comune, interessi e giudizi contrastanti come il Medioevo. Il libro di Chris Wickham – fra i più importanti medievisti a livello internazionale – getta uno sguardo nuovo sulla storia del continente europeo fra il 500 e il 1500, facendo piazza pulita dei tanti luoghi comuni che nel tempo hanno finito per incrostarsi su questi dieci secoli. Il grande merito di Wickham consiste nel saper raccontare la storia in modo vivace e nel far parlare al lettore di oggi fatti, persone e documenti lontani nel tempo e spesso estranei alla sensibilità contemporanea.

  DAL TESTO – "Peraltro, anche il concetto di "Europa" è tutt'altro che ovvio. Si tratta semplicemente di una penisola della massa continentale eurasiatica, così come l'Asia sud-orientale. È separata dai grandi Stati asiatici a nord-est dalle foreste della Russia e dalle distese siberiane; ma la steppa che si trova immediatamente a sud di queste zone costituì un corridoio tra Asia ed Europa sfruttato dalle popolazioni di cavalieri nomadi di ogni epoca – come dimostrato a turno da Unni, Turchi bulgari e Mongoli - e che proseguiva verso occidente dall'Ucraina fino all'Ungheria, nel cuore dell'Europa. Ma soprattutto, l'Europa meridionale è inseparabile dal Mediterraneo, e dai legami economici - quando non politici e culturali - con le regioni confinanti dell'Asia occidentale e dell'Africa settentrionale. Finché durò l'impero romano, l'area del Mediterraneo fu un oggetto di studio ben più importante dell'"Europa", essendo quest'ultima divisa fra lo Stato romano a sud e una sempre mutevole rete di popoli "barbari" (come li chiamavano i Romani) a nord. Questa situazione non mutò, tanto presto: la religione cristiana e le tecniche di governo postromane si diffìusero a malapena oltre le vecchie frontiere dell'Impero fino a metà del X secolo, epoca in cui il Mediterraneo, inteso come snodo commerciale, stava iniziando a riprendersi, e per il resto del periodo medievale fu altrettanto importante delle reti di scambio settentrionali. Infine, l'Europa non fu mai una singola entità politica, né lo è mai stata da allora. Nel corso del Medioevo si parlava senza dubbio di Europa: nel IX secolo l'entourage della corte carolingia - ovvero dei re che governavano sulle attuali Francia, Germania, Paesi Bassi e Italia - a volte designava i propri monarchi come "signori dell'Europa", e altrettanto facevano i loro successori nella Germania ottoniana del X secolo; li rappresentavano come potenziali signori di ampi - seppur vagamente definiti - domini. "Europa" era dunque un termine adatto che sopravvisse per tutto il periodo medievale in questo senso retorico, insieme a un quadro geografico fondamentale ripreso dall'Antichità ma che raramente - non mai, ma raramente - costituì la base di una pretesa identità."

  L'AUTORE – Chris Wickham è stato dal 1977 al 2005 lecturer e poi professore di Storia medievale all'Università di Birmingham; nel 2005 è stato nominato Chichele Professor di Storia medievale a Oxford.

  INDICE DELL'OPERA – Ringraziamenti - 1. Un nuovo sguardo sul Medioevo - 2. Roma e i suoi successori occidentali, VI-metà VIII secolo - 3. Crisi e trasformazione in Oriente, VI-XI secolo - 4. L'esperimento carolingio, metà VIII-X secolo - 5. L'espansione dell'Europa cristiana, VI-XI secolo - 6. Rimodellare l'Europa occidentale, XI-metà XII secolo - 7. Il lungo boom economico, metà X-XIII secolo - 8. Le ambiguità della ricostruzione politica, metà XII-XIV secolo - 9. 1204: il fallimento delle alternative - 10. Definire la società: genere e comunità nell'Europa tardomedievale - 11. Denaro, guerra e morte, 1350-1500 - 12. Ripensare la politica, 1350-1500 - 13. Conclusioni – Note – Bibliografia - Indice analitico - Elenco delle carte e delle tavole