La politica dei subalterni |
Francesco Caruso
IL LIBRO – Come possono i poveri, i disoccupati, gli ultimi, far sentire la propria voce nel declino odierno dei regimi democratici? In diversi paesi del sud del mondo, i gruppi subalterni hanno costruito percorsi di contro-governamentalità dal basso, vera e propria "politica popolare", oltre le forme della democrazia liberale. Il libro intende analizzare l'irruzione della "politica popolare" nel meridione del Vecchio continente, presentando i risultati di una ricerca svolta nelle campagne dell'Italia meridionale e dell'Andalusia. L'autore riparte dalle "schiene curve" nei campi per rintracciare le forme più estreme dello sfruttamento, e le esperienze più innovative di autorganizzazione di soggetti la cui apparente invisibilità supporrebbe come unica risorsa la generosità umanitaria. Piuttosto che attendere silenti la compassione altrui, questi invisibili li ritroviamo a occupare le terre, le piazze e le strade delle città, a contrattare e discutere con ministri e multinazionali, a imporre politiche "eccezionali", a ridisegnare in profondità i territori nei quali vivono. L'esperienza del Sindicato Obreros del Campo nella provincia di Almerìa e del Movimento Migranti e Rifugiati di Caserta nell'area di Castel Volturno, vera e propria capitale nella geografia delle migrazioni, sono i contesti e le esperienze di autorganizzazione del bracciantato migrante sulle quali il libro si sofferma, con l'intento di evidenziare lo spazio crescente della società politica dei subalterni nella postdemocrazia contemporanea. DAL TESTO – "Certamente la figura del migrante condensa su di sé le condizioni più estreme di flessibilità, precarietà, mobilità, caratteristiche fondanti del lavoro nel capitalismo contemporaneo, tuttavia non ci interessa in questa sede rispolverare lo schema «avanguardistico» della tradizione marxista né il suo rovescio lumpen-fanoniano, e ancor meno rincorrere l'idealizzazione romantica dell'ibridismo, del meticciato e del nomadismo dei migranti come percorso di liberazione ed emancipazione postcoloniale: abbiamo invece ritenuto opportuno indagare a fondo le modalità e le pratiche di resistenza concrete e materiali che riescono a sedimentarsi nella pur profonda pervasività dei processi di inclusione differenziale e di imbrigliamento della forza-lavoro migrante che si esercita nei contesti dell'Europa meridionale." L'AUTORE – Francesco Caruso è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell'Università della Calabria. Ha pubblicato diversi articoli e saggi sul tema delle migrazioni, dei movimenti sociali, dello sviluppo rurale, tra i quali "Maledetta globalizzazione" (Carocci, 2005), "Vite disobbedienti" (Intramoenia, 2002). INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Parte I. Inquadramento teorico - 1. Da Gramsci ai Subaltern Studies (Per una rilettura postcoloniale delle lotte del bracciantato meridionale contemporaneo) - 2. Prologo storico (L'Iww e le lotte del bracciantato migrante italiano negli Stati Uniti) - Parte II. I casi di studio - 3. Il movimento di lotta dei migranti nell'area sururbana di Castel Volturno - 4. I percorsi di lotta nell'orto d'Europa (Il Soc di Almería) - Parte III. Conclusioni – 5. Dispostivi di controllo e pratiche di resistenza - 6. Pratiche alternative di azione sindacale (Dal Cartel Unionism al Social Movement Unionism) - 7. Per una definizione di «politica popolare» - Riferimenti bibliografici |