L'ombra di Dante Stampa E-mail

Vittorio Sermonti

L'ombra di Dante

Garzanti, pagg.253, € 20,00

 

sermonti ombra  IL LIBRO – «A rigor di lessico, io non sono un dantista... un dantista è per definizione uno studioso, e io sono tuttalpiù uno studente: un molto attempato studente che campa scrivendo, e da ultimo leggendo forte quello che ha scritto.» Vittorio Sermonti ha dedicato una vita intera alla diffusione della Commedia, portandone i versi in radio, in televisione, nelle piazze: la sua è stata la prima ed è rimasta la più autorevole e appassionante delle letture. Questo libro raccoglie per la prima volta sette conferenze e lezioni che Sermonti ha proposto nel corso del suo ostinato e fedele percorso di studio e approfondimento: da un viaggio sonoro attraverso il Purgatorio a una magistrale analisi del Dante scienziato fino alla conferenza del 2011 dove al poeta sono affiancati Virgilio e Verdi in una scintillante analisi delle premesse della nostra antichissima lingua. Prende così forma davanti ai nostri occhi non il Dante della scuola o della tradizione, ma il Dante di Sermonti: dell'uomo che - come dice la moglie Ludovica Ripa di Meana nella breve nota introduttiva - «con scrittura e voce ha provato a contagiare, di almeno un po' di tanta grandezza e bellezza, ogni singolo altro per stanare, come diceva ogni volta, anche dal più sfaticato, il più indigente, il più ridicolo, il più canaglia o il più coglione, la misura di grandezza che quell'ognuno può avere, ma non sa di avere».

  DAL TESTO – "Ecco come mai, mentre in tutto il mondo si fa sempre più conto di quel vecchio libro misterioso che è la Divina Commedia (vorrà pur dire qualcosa se di Dante ormai si scrive in inglese quanto in italiano), lo si traduce in un numero incredibile di lingue, nell'aspirazione di traghettare all'anacronistico futuro che ci tenta e ci minaccia un segno forte della identità spirituale dell'Occidente latino-cristiano (per post-cristiano, new age, laico o ateo che si professi)... ecco come mai la nostra scuola conta di «svecchiarsi» alleggerendo la presenza di Dante nei programmi. Infatti, pare che la cultura non si mangi, tanto meno la poesia, e che fa gente, appunto, abbia altro da pensare.
  "Che la gente abbia anche altro da pensare, mi pare incontestabile. Tuttavia, sbaglierò, ma, io, per esempio, potrei testimoniare che nelle chiese, nelle scuole, nelle piazze dove da venticinque anni vado leggendo Dante, e parlando di lui, ho incontrato gente... stufa di essere omologata come «gente», di parlare e di sentirsi parlare sul muso come parla la «gente». Persone ho incontrato, singoli, uni, che, quotidianamente umiliati dalla impietosa violenza della volgarità, fanno tesoro della Divina Commedia per respirare fondo."

  L'AUTORE – Vittorio Sermonti (1929-2016) è stato un narratore, poeta, saggista, traduttore, regista, giornalista. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo "Il tempo fra cane e lupo" (racconti praghesi, 1980), "Ho bevuto e visto il ragno" (poesie, 1999), "La Commedia di Dante" (racconto-commento in tre volumi: edizione rivista e aggiornata, 2015), "Se avessero" (nella cinquina finalista del Premio Strega 2016) e le traduzioni dell'"Eneide" di Virgilio (2007) e delle "Metamorfosi" di Ovidio (2014).

  INDICE DELL'OPERA - Ve L / Nota di Ludovica Ripa di Meana - Cronistoria di un progetto - Dialetto di italiani futuri - Dante, scienza e conoscenza - Virgilio al limbo: le irragionevoli competenze della ragione - Il canto delle anime - L'ombra di Dante - Dante per voce sola - V•D•V- Nel centocinquantenario dell'Unità