Bruno Trentin. Diari 1988-1994 Stampa E-mail

a cura di Iginio Ariemma

Bruno Trentin
Diari 1988-1994


Ediesse, pagg.510, € 22,00

 

trentin diari  IL LIBRO – A dieci anni dalla morte di Bruno Trentin si è scelto di pubblicare i diari del periodo che va dal 1988 al 1994, non soltanto perché sono gli anni in cui è segretario generale della CgiI, cercando di rinnovarla profondamente, ma soprattutto perché è in atto un passaggio d'epoca di cui Trentin è testimone e insieme interprete: il crollo del comunismo e la fine dell'Urss con lo scioglimento del Pei e la nascita del Pds; e in campo economico l'avvio di quella rivoluzione industriale che vede la crisi del fordismo e l'affermarsi dell'economia digitale. Aprire questi diari oggi, di fronte alla crisi del sindacato, di tutti i sindacati, e degli altri corpi intermedi, i paniti prima di tutto, una crisi giudicata irreversibile da molti, dà speranza. Perché in anni così drammatici come quelli qui narrati, in modo particolare nell'Italia delle mancate riforme, dei governi deboli e inaffidabili, della fine dei partiti di massa, Trentin cerca, riuscendoci in parte, di dare un nuovo ruolo al sindacato, a livello nazionale ed europeo, non soltanto nella difesa mai corporativa degli interessi del mondo del lavoro, ma soprattutto come attore sociale di nuova conoscenza e di nuova cultura. Trentin supera il sindacato ideologico a favore di un sindacato capace di trattare e di lottare per i diritti universali a partire dalla fabbrica e dal luogo di lavoro. Il lavoro è la base della dignità e della libertà con cui si autorealizza la persona umana ed egli lo reputa un diritto di cittadinanza sociale al pari degli altri sanciti dalla Costituzione. I diari sono una miniera di notizie e giudizi che ci aiutano a comprendere il tempo presente.
  Vi emerge una personalità di grande spessore umano e intellettuale, che nella sua ricerca, senza timore di confrontarsi con la realtà e con il nuovo, non abbandona mai la passione per la liberazione del mondo del lavoro, la sua scelta di gioventù.

  DAL TESTO – "Questa gara nell'appropriarsi di questa o quella lotta sociale, in un'ammucchiata che rivela bene il totale disprezzo – culturale innanzitutto - per i suoi contenuti (fiscal drag, tickets o diritti, tutto fa brodo). Nella concezione strumentale della lotta sociale, che la vede sempre come propedeutica alla politica vera, evidentemente tutti i contenuti sono buoni o hanno qualcosa di buono, perché tutte le lotte sono buone (si tratti di scioperi corporativi o di lotte per i diritti, dello sciopero fiscale dei commercianti o di una lotta di disperata resistenza degli operai o dei portuali per la salvaguardia di vecchie guarentigie di fronte alle trasformazioni dell'impresa e dell'organizzazione sociale). Sta proprio qui, in questa cultura della strumentalità delle lotte sociali (come reattivo grossolano che permette al politico di scegliere fiore da fiore e in ogni caso di interpretare la rottura sociale con i canoni di una cultura politica elitaria), la radice del tradizionale disprezzo, disinteresse del politico comunista nei confronti dei singoli contenuti delle lotte sociali, delle loro valenze a volte riformatrici e a volte regressive, se non reazionarie."

  L'AUTORE – Bruno Trentin nasce il 9 dicembre 1926 a Cédon de Pavie in Francia, dove suo padre Silvio e la famiglia erano andati in esilio dopo le leggi «fascistissime» di Mussolini, per rientrare in Italia nei primi giorni del settembre 1943. Partecipa come partigiano combattente alla lotta di Liberazione nelle formazioni di Giustizia e Libertà, prima nel Veneto e poi a Milano. È dirigente del Partito d'Azione fino al suo scioglimento, nell'ottobre 1947. Dopo un periodo di studi ad Harvard, si laurea a Padova - relatore Enrico Opocher, assistente di Norberto Bobbio - il 16 ottobre del 1949. Subito dopo viene chiamato da Vittorio Foa all'Ufficio studi della Cgil di Giuseppe Di Vittorio, di cui sarà uno stretto collaboratore. Si iscrive al Pci nel 1950. Nel 1962 diventa segretario generale della Fiom. Eletto deputato nella legislatura 1963-1968, si dimette prima della scadenza per rispettare l'incompatibilità tra cariche sindacali e parlamentari. Negli anni Sessanta e Settanta è tra i principali artefici del sindacato dei consigli. Segretario generale della Cgil dal 1988 al 1994, ne promuove il «sindacato dei diritti». Nel 1999 è eletto parlamentare europeo, e dal 2001 presiede la Commissione progetto dei Democratici di Sinistra. Muore a Roma il 23 agosto 2007.

  IL CURATORE - Iginio Ariemma coordina l'attività di studio e di ricerca su Trentin presso la Fondazione Giuseppe Di Vittorio. Negli ultimi anni ha pubblicato "La sinistra di Bruno Trentin" (Ediesse), ha curato la nuova edizione di "La città del lavoro" (Firenze University Press), e inoltre "Il tramonto di una generazione. Dalla fine del Pci al Pd di Renzi" (Ed. Castelvecchi).

  INDICE DELL'OPERA – Gli anni più difficili, di Marcelle Marie Padovani – Prefazione. L'intellettuale sindacalista, di Iginio Ariemma – Diari - 1988. Segretario generale della CGIL - 1989. Il crollo del comunismo - 1990. Lo scioglimento del PCI e la «cosa» - 1991. Il sindacato dei diritti e di programma - 1992. Il dramma dell'intesa con il governo Amato - 1993. La rivincita: l'accordo col governo Ciampi - 1994. La II Conferenza programmatica di Chianciano. Il congedo Indice dei nomi – Appendice - Bibliografia degli scritti 1988-1994, a cura di Ilaria Romeo – Una vita straordinaria